Il mistero di Berlino

Il mistero di Berlino SUL FRONTE DELLA GUERRA FREDDA Il mistero di Berlino C'è stato un colloquio tra Murphy e Immissario russo? - Un'incerta smentita del gen. Clay - Si rafforza l'ipotesi chip siamo di fronte a un offensiva di pace 4 e si lancia nel gioco dei titoli il^r,0?sL «„ d°ll°J&>*?$- av^PA: i e e (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 14 febbraio, fi diplomatico americano Murphy si è veramente incontrato a Berlino con un rappresentante russo ? La stampa internazionale ha ignorato fino a stamane la notizia, ma da oggi comincia a interessarsene rate, I nostri lettori sanno di che si tratta. Secondo le prime notizie i russi avrebbero preso contatto a Berlino con il signor Murphy per abbozzare una trattativa sui più importanti problemi occidentali. Oggi le agenzie e i corrispondenti palliano di altro. L'iniziativa sarebbe di Truman. Proprio alla vigilia della campagna elettorale americana? Sembra strano. Truman avrebbe addirittura proposto una spartizione del mondo. Alla Russia sarebbe concessa una sfera di influenza che comprenderebbe l'Europa del nord, i Balcani, la Corea settentrionale, la Manciuria. Così Truman offrirebbe ai. sovietici, oltre quanto hanno già sotto il loro controllo, l'Europa del nord (espressione piuttosto vaga: si allude alla Scandinavia?) e la Manciuria che è quasi tutta controllata dai comunisti cinesi. In cambio la Russia dovrebbe ritirarsi dalla Germania e impedire l'intervento dei suoi satelliti in Grecia e la sedizione comunista in Italia e in Francia: condizioni abbastanza gravi, come si vede, e difficilmen te accettabili così in blocco da Stalin. La notizia si è tanto gonfia ta da diventare poco credibi le. A Washington Murphy, che si trova nella capitale da qualche giorno forse per riferire sulla sua missione oppure per preparare le conversazioni con l'Inghilterra e la Francia sul¬ la Germania, non ha confermato nè smentito. Ma il suo superiore diretto, il generale Clay a Francoforte si è mostrato stupito: « Le notizie pubblicate all'estero, ha detto, mi sembrano inventate da cima a fondo. Se Murphy avesse avuto un simile incontro dovrei saperlo. Non posso crederS 9Ì^^l'3&^t0tP.sjenzajparz làfménèi. Confrontando le dicHiarazioni di Clay e il silenzio di Murphy, la smentita imbarazzata del primo (€'Se Murphy avesse avuto un simile incontro... ») e l'atteggiamento' sfuggente dell'altro, si conclude che l'episodio è ancora oscuro. Bisogna dire anche che Murphy è un uomo da negoziati segreti, una lancia spezzata della diplomazia americana. Fu lui a combinare lo sbarco nell'Africa del nord del '42 al difuori dì Degaulle e di Giranti, accordandosi direttamente con gli. uomini di Pétain. Venne in Italia l'anno seguente e anche fra noi si mostrò attivo e insinuante. Passò poi in Germania dove fu nominato Consigliere politico del comandante in capo, e adesso viene considerato come l'ispiratore della nuova politica americana nel territorio occupato. Non è improbabile, perciò, che Truman abbia potuto ricorrere a lui per trattare realisticamente con i sovietici, o che i russi lo abbiano scelto come tramite. A Parigi si mostra su tutto questo lo scetticismo che ho segnalato ieri. Alcuni ritengono addirittura che si tratti di una manovra elettorale dei repubblicani per presentare Truman come una specie di Neville Chamberlain pronto al compromesso di una nuova Monaco. Ma l'interpretazione più ragionevole resta quella dell'offensiva di pace: di un tentativo russo, cioè, per rovesciare sugli antagonisti le responsabilità- della guerra fredda. Da parte dei sovietici e dei satelliti non si hanno reazioni: a Mosca e nelle capitali orientati si ostenta una completa impassibilità e i corrispondenti francesi, sollecitati da^filpjPjjRfrezioni.a rocca-igli'ere impressioni e notizie, non sono riusciti finora a strappare un commento o una informazione. Domenico Bartali

Persone citate: Domenico Bartali, Neville Chamberlain, Stalin, Washington Murphy