Tesoreggiamento e circolazione di Pasquale Jannaccone

Tesoreggiamento e circolazione Tesoreggiamento e circolazione Non si comprende ancora bene quale sia la vera natura e quale lo scopo concreto del provvedimento francese sui Biglietti da 5000 franchi; ma poiché i cattivi esempi sono i più contagiosi, conviene dir subito che esso è giuridicamente riprovevole per la sua parzialità ed economicamente irragio' nevole per la sua ambiguità Non par dubbio che nelle pieghe dell'articolo 2 del primitivo decreto, che lasciava al governo la facoltà di far conoscere in seguito come e quando i biglietti annullati sarebbero stati rimborsati, si nascondesse il proposito di decurtarne l'ammontare, compiendo così nello stesso tempo un prelievo sulla rie chezza liquida ed una riduzione della circolazione. Ma il colpire soltanto i detentori dei biglietti di maggior taglio, e non i possessori di ogni altra specie monetaria, di depositi e conti in banca ed altri titoli di predite, sarebbe stata una mostruosità giuridi co-finanziaria; e nel corso della discussione il governo ha dovuto accettare che l'articolo 2 fosse emendato nel senso che i possessori di quei biglietti non saranno soggetti a nessun pre levamento o prestito a favo re dello Stato. Il provvedi' mento, quindi, ha perduto per via ogni carattere fiscale, non senza però aver arrecato a coloro, che si erano affrettati a cedere per som' me irrisorie i grossi bigliet ti, danni maggiori di quelli che avrebbero avuto da una parziale confisca, procacciando, corrispettivamente, lauti guadagni ai trafficanti, che avrebbe invece voluto colpire. Gli rimane lo scopo defla zionistico, accentuato nel nuovo articolo 2 col dire che le modalità e il tempo del rimborso verranno fissati te nendo conto delle situazioni personali dei possessori dei biglietti; il che fa presumere che il cambio sarà pronto per i presentatori di pochi biglietti e proporzionalmen te più lento per quelli di somme maggiori, riducendo cosi la quantità dei biglietti in circolazione fino a quando non ne sia compiuto il totale rimborso. Ma questo scopo sarà davvero e duraturamente conseguito ? Si noti intanto che, nonostante il divieto del decreto, si sono fatte e continuano a farsi in questi giorni operazioni in grande, con le quali i bi flietti da 5000 fr. sono ce uti al ribasso da chi più ne ha a chi meno ne ha, equi parando così là situazione di tutti di fronte al rimborso L'unico effetto del provvedi' mento sarà quindi, in definitiva, di aver cambiato bi ghetti di grosso taglio, che hanno una più bassa veloci' tà di circolazione, in bigliet ti di taglio più piccolo che hanno più alta velocità; di aver obbligato i così detti tesoreggiatoli (specialmen te contadini) a mobilitare per qualche tempo i loro tesori, che hanno una velocità di circolazione nulla, e di aver accresciuto le disponibilità liquide dei trafficanti e speculatori, che le fanno invece girare con grande rapidità. Il presunto effetto deflazionistico si sarà presto convertito in un effetto inflazionistico, essendo risaputo che l'aumento della velocità di circolazione della moneta è uno dei principali fattori dell'aumento dei prezzi. La natura del provvedimento è dunque, coinè dicevo, economicamente ambigua; e non è da meravigliarsene perchè la forma, che gli' si è data, è probabilmente un compromesso fra intenti deflazionistici, da una parte, e desiderio dall'altra, di colpire certi gruppi di persone, confondendo insieme, come fanno il grosso pubblico e l'oratoria politica, speculatori e tesoreggiatori, i quali appartengono invece a categorie economiche diverse anzi opposte. La Francia è il paese classico della tesaurizzazione, e perciò anche ' quello in cui dìù frequenti sono provvedimenti monetari del genere di quello ora escogitato dal ministro Mayer. Di tesoreggiamento si parla ora anche in Italia, ma con idee, mi sembra, non completamente esatte. Si argomenta, ad esempio, che vi sia tesoreggiaménto perchè il ritmo di aumento dei depositi bancari è minore di quello della circolazione; onde la presunzione che una quota maggiore di biglietti emessi resti nelle mani di privati. Questo non è un argomento appropriato; sia perchè non tutti I depositi bancari vengono fatti con versamento effettivo di biglietti; sia, specialmente, perchè non sono biglietti tesoreggiati quelli che 1 privati tengono presso di sè ma immettono essi stessi nel vortice degli scambi con operazioni fra di loro, bensì quelli soltanto che restano lungamente inoperosi nei I loro portafogli. La scelta che l'individuo fa fra il depositare alla banca i biglietti di cui dispone e il trattenerli presso di sè dipende da certi criteri; la scelta che fa fra l'utilizzarli in acquisti, investimenti, operazioni a lungo od a breve termine dipende da altri criteri. La ripartizione dei bigliettf fra depositi in banca e giacenze private è determinata dal costo e dall'utilità dei servizi bancari; onde le giacenze si accrescono quando quei servizi diventano troppo cari o disutili (come nel caso di scioperi del personale). La ripartizione, invece, dei biglietti fra investimenti di retti e tesoreggiamento prò priamente detto è determinata dalle previsioni che l'individuo fa sul valore della moneta ed il rendimento degli impieghi produttivi ; onde il tesoreggiamento si accresce quando la moneta si va rivalutando o gl'investimenti diventano troppo aleatori e troppo poco redditizii. Ma il tesoreggiamento, in questo senso, non esclude il deposito: anche i depositi sono tesoreggiati, se tanto i depositanti quanto le banche rallentano gli investimenti. La prova statistica del tesoreggiamento non sta quindi nella decrescente proporzione fra depositi bancari e circolazione; ma nella crescente proporzione- dei biglietti di grosso taglio nel totale dei biglietti circolanti. Ciò infatti vuol dire che il normale giro degli affari non riporta quei biglietti all'Istituto di Emissione, il quale è obbligato ad emetterne altri per sopperire alla richiesta. La Banca di Francia ha.sempre usato di questo, criterio per giudicare dell'intensità del tesoreggiamento; e l'avere ora detto che i biglietti da 5000 fr. costituivano un terzo della circolazione mostra che.anche- l'attuale provvedimento ne ha tenuto conto. In Italia, il totale dei buoni da 5 e 10 mila lire era, al 31 ottobre 4T, inferiore alla quarta parte della circolazione dell'Istituto di Emissione; ma la proporzione era rapidamente cresciuta nel corso dell'anno: il poco tempo dacché essi sono entrati a far narte della massa dei biglietti non consente ancora di fondare giudizi sul loro movimento. Pasquale Jannaccone

Luoghi citati: Francia, Italia