Disordini in Somalia

Disordini in Somalia Disordini in Somalia Una sede di partito incendiata e 13 nativi arrestati - "Marines,, pattugliano le vie di Mogadiscio Mogadiscio, 28 gennaio. La commissione d'inchiesta quadripartita, prima d'iniziare la sua opera nelle località dell'interno, ha ascoltato anche il vice - presidente del comitato rappresentativo italiano, dott. Vincenzo Calzia. Egli ha fatto un'esatta esposizione sulla Somalia vivamente impressionando tutti i delegati che lo hanno ascoltato con grande attenzione. Lo stato di fermo ih cui si trovano il dott. Caizia, il dott. Baschi-, ri, 11 dott. Occhipinti e il dott. De Biase, che sembra siano stati accusati di sobillazione e perturbamento dell'ordine pubblico, continua ad essere mantenuto, come pure quello di diversi capi aderenti al movimento Pro Italia». Notizie non completamente confermate provenienti dall'interno dicono che a Buracabo sarebbero avvenuti disordini con l'incendio della sede locale dell'Unione patriottica somala e con l'arreato di 13 nativi, tra cui i congiunti del presidente dell'unione stessa riuscito ad allontanarsi. 9 Anche la commissione d'inchiesta per l'accertamento delle responsabilità del massacro di Mogadiscio continua alacremente i suoi lavori, che sono condotti col massimo scrupolo; le deposizioni scritte da italiani ammontano a circa 200 e danno un quadro preciso e inconfondibile della tragica giornata dell'll gennaio. E' giunto in aereo nella capitale somala il maggior generale Cumnings, capo degli affari civili di tutto il Medio Oriente. Egli si è incontrato con il' console italiano Della Chiesa, il quale ha poi dichiarato di avere tratto dal colloquio l'impressione di una possibilità di riavvicinamento per una ripresa di collaborazione e di vita normale. Nella rada ha gettato l'ancora un incrociatore britannico con reparti di marinai da sbarco che hanno preso terra circolando con camionette per le vie della città in completo assetto di guerra. La vita nella città sta riprendendo. Molte famiglie italiane, che trovarono rifugio alla missione cat¬ tolica, al Liceo e al collegio Regina Elena, ritornano alle loro case. Le 52 salme dei connazionali massacrati riposano nel cimitero comunale: sono state poste una di fianco all'altra, in una fossa comune sormontata da una grande croce in legno in attesa della loro sistemazione definitiva. I feriti, anche quelli In condizioni gravi, vanno sempre più migliorando

Persone citate: De Biase, Elena, Occhipinti, Vincenzo Calzia

Luoghi citati: Italia, Medio Oriente, Mogadiscio, Somalia