Una novità alla Scala

Una novità alla Scala Una novità alla Scala £e "baccanti,, ói §heóini, dramma luminoso e fosco, divino e umano - Q'unico manoscritto bel terzo atto anóò smarrito e il maestro dovette ricordare e rifare La Scala allestisce in questi g orni, per la rappresentazione del 21 febbraio, Le Baccanti, l'inedita opera del maestro Gbedini. L'orchestra l'ha letta più volte sotto la gu'da! di Fernando Prevtali, il coro, che primegg- a, la ristudia con Vittore Venezand, VOlfcrabsJSa e l'Accaloro ripetono le loro parti, e insieme a tanto zelo, ohe la difficoltà delia partitura accresce, la cura degli scenotecniioi s'affretta intorno ai bozzetti e ai figurili dd Felice Casorati. Iniziata nel '41 e terminata da qualche anno, fra comuni perplessità e singolari disavventure (lo smarrimento dell'unico manoscritto del terzo atto, quindi la fatica, necessariamente eccitante e snervante, di r:corda-re e rifare), l'autore la sente un poco lontana. Altri travagli, più recenti, gli sembrano maggiormente intimi. Ma questo senso di distacco, riaiurale in quals'asi creazione artistica, s'attenua allorchè egli stesso si riavvicina alla propria musica; la ritrova attuale e intera nella rag'on d'essere e nel moti, la rivive nel'a cosciente maturazione ideale e nell'espressione, la riama nel'a laboriosa stesura e nella relazione delle immagini e dei mezzi. Nuovamente e aintet'camente estratta dalla favola euripidea, la tragedia dionisiaca, quale fu tracciata dal librettista Tulio Plnell-, gli propo neva un compito dissueto e arduo. Sg-Ii mirò a potenz'are il mito e le persone in un ambiente non mai realistico. La vicenda, dice, di Dioneo, dominatore imperioso e impietoso; del borioso Pènteo, spreg a ore del dio, da questi stremato, annullato e votato a beffarda fine, e da Agave, sua madre, inconsciamente ucciso; di Agave, ora esaltata fra la tripudcVe turba delle me-, nadl, ora furente nell impugnare il tirso nel' quale ha infisso il capo del figliuolo, veduto nell'aspetto leonino, e abbattuta dalla sua s essa insania; di Cadmo, che invano tentò di indurre Pénteo a piegarsi al potare di Oioniao. e che rivela ad Agave l'ebbro inganno, dei quale pro- cede la sua inaudita ferocia; questa vicenda è Immersa imun'atmosfera allucinata, alla cui determinazione concorrono, agg'unge il Gbed'n.', tutti i mezzi delle arti accomunate. Anche la danza, o une qualche mimica, costantemente giova a concretare la drammatica azione, nella quale i baccan i, le menadi, i sacerdoti, i teban' e il correo, intervengono come elemento fondamentale, non minore dell'orchestra. Le corali invetti ve, i consig.'d, le minacce, gli inni gioiosi, le preghiere, compongono come l'atmosfera in cui s'alternano episodi orgiastici o idilliaci, devoti, come il sacrificio del caprone, orrendi, come lo scempio di Pénteo. E i modi della mue'ca son vari, trapassano da esclama , significazione. Orchestra, pe Mitro, nermaie Anche le voci ' z'oni a cantilene, da monod'e ad aggregati armonistiol e a contrappunti imd'at'vi, che l'orchestra, e talvolta l'organo, accrescono dd sonorità e dei quattro prlncpald personaggi e dei minori usano a volta a volta le risorse più utili e diverse, dalle dec'amaz'one mei od izza ta al canto spiegato, alla melopea pure fronzuta di vocalizzi, dai ritmi complessi, concitati e ansiosi e ansimanti, a quelli semplici e pacati. Com tali intenzioni e concretezze il Ghedini intese svolgere il dramma in un'aura poetica ed a questa sollevare l'uditore eludendo più d'una convenzione tradizionale, senza tuttavia rnunz'are ai più efficaci fattori della rappresentazione, neppure a quelli che sogliono dira' veristici, e sono solamente naiurali ed eterni. All'accordo primamente raggiunto dal musicista col il bretifata corr sponde quello recente col Casorati. L'insigne pittore ha rinnovato in questo caso le nitide, coerenti!, armoniose visioni, gli austeri, semplici tratteggi, che gà anfmiraTimo nei bozze-.ti per l'Orfeo di Monteverdi, par Bidone ed Enea di Purcell Egli ci dichiara, e conferma con l'opera sua, che anche stavolta s'è tenuto parimenti lontano dall'astrattezza e dal realismo. E le marcate inee architettoniche, gli spazi deiv mitati e pur immaginativi, i pochi e contrastar) i colori, s'associano di fatto con gli essenz'a'i toni del dramma, antico e rinato, che è luminoso e fosco, divino e umano, sanguigno e grigio. A. Della Corte Il sipario fra la 1" e la 2> scena del II atto (F. Casorati)

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