L'assassino voleva essere podestà il mandante diventò sindaco

L'assassino voleva essere podestà il mandante diventò sindaco IL PROCESSO PER L'UCCISIONE DEL QUESTORE L'assassino voleva essere podestà il mandante diventò sindaco i,'udienza di ieri è stata quasi interamente occupata dalle deposizioni delle parti lese. S'è Iniziata col figlio della vittima, dott. Augusto Serra, ch'era stato ufficiale di fanteria Uno all'8 settembre '43 e che non avendo risposto al bando di arruolamento alla repubblica di Salò dovette vivere nascosto. Del delitto dovette occuparsi In quel tempo torbido la zia e Infine egli stesso, dopo la Liberazione, quando venne nominato vice-commissario alla Questura di Torino. Fu allora avvertito che in quell'ufficio politico si lavorava per 11 salvataggio del colpevoli e per lasciare il delitto nel mistero. Allora fece tradurre nel suo ufficio I due attuali imputati e 11 interrogò non dichiarando ch'ei* 11 figlio della vittima. — I due — dice 11 dott. Serra — tennero un contegno di persone sicure, quasi spavaldo. Mentre 11 Interrogavo, seguitavano a fumare. Ebbi di loro una sinistra Impressione. Avv. Chauvelot (difesa): — Ammette che vennero percossi? Teste: — Tutti gli accusati denunciano sempre, per rimangiarsi 1 loro Interrogatori, che vennero percossi. Posso ammettere che di fronte al loro contegno cinico mi sta scappato qualche ceffone. In fui dei conti interrogavo i rapinatori, gli assassini di mio padre!... Successivamente è stata chiamata la sorella del povero questore. La scena diventa drammatica. La signora vacilla, piange e il Presidente Martelli le concede un breve riposo perchè possa riprendere le forze. Anche il pubblico appare sensibile a tanto dolore. E' questa l'angosciata creatura che Insistette con tre o quattro denunce perchè si indagasse sugli assassini 1 cui nomi correvano sulla bocca di tutti. Tutti ne parlavano ma sottovoce per paura. Ed anche dopo la Liberazione chi sapeva Qualche cosa si teneva ermetico. Dapprincipio la Serra rimase qualche mese in Albngnano, ma dopo la Liberazione dovette, per prudenza, pernottare da un'amica. Ed anche questa si allarmò e allora dormi sul fienile e all'indomani abbandonò il paese. Narra che di primo impulso aveva sospettato che il delitto, dati 1 convincimenti di suo fratello, fosse opera del repubblichini; ma in paese le dissero con certezza ch'era slata una banda di partigiani, tra cui diversi chieresi, e le facevano 1 nomi. Racconta che si recò alla villa, ch'era patrimonio indiviso di famiglia, appena avvertita a Torino della sparizione del fratello. Essa ha portato a mostrare In udienza 1 frammenti d'un grosso cristallo che gli invasori fracassarono insieme al mobilio con bieco spirito di sterminio. Tutto venne distrutto, deteriorato. Perfino furono tagliuzzate alcune valige di pelle. Il cassetto della scrivania contenente i preziosi era stato regolarmente aperto e perciò si suppone che abbiano obbligato suo fratello ad aprirlo con la chiave. Vennero rubati anche titoli di Stato di cui le parti lese hanno presentato una distinta precisa essendo patrimonio indiviso e perciò ognuno aveva una copia della distinta stessa. In sostanza 11 danno risulta di 4 milioni e 600 mila lire. Settantamila lire erano in contanti. Il defunto Pasquale Roggero soleva dire che possedeva più di due milioni, epperciò aveva aspirato ad essere fatto podestà,. Secondo la teste, l'imputato latitante Conrotto, in buoni rapporti col Roggero, aveva sempre bisogno di soldi e dopo la Liberazione venne fatto sindaco. Si chiede alla teste: — Ritiene che 11 Roggero figlio possa essere stato Istigato da altri? — Oh, no, era « buono • anche luti Però, malgrado questi precedenti, dopo la Liberazione 11 giovane Roggero tu visto in processione dietro lo stendardo della Madonna, 11 che indusse i fedeli In amari commenti, ma sempre sottovoce perchè tutti avevano paura di compromettersi, E' stato poi' -interrogato ti fra¬ terisilochgicagezamdepetaelinqfavamchstconqsesechsPtvadncobfitandzssLrstanpan(lteCTorivrscespcrninni imi umilimi munii unn tello Giuseppe, ufficiale d'artiglieria a riposo. — Due assassini furono commessi — dice — quello di mio fratello e quello di mia sorella, Invecchiata di vent'anni dopo quel tragico misfatto. Anch'enti ripete che tutti Indicavano il Conrotto, dopo il Roggero, come 11 mandante e organizzatore del delitto. Tutto il patrimonio familiare era nelle mani del fratello Emilio e fu rapinato per Intero. L'aw. Salsa di P. C. ha presentato alla Corte l'originale dt un elogio del Ministero dell'Interno, in data 1921, al Serra per avere questi respinto con poche forze 1 fascisti che avevano tentato d'invadere la Camera del Lavoro. - Questo era 11 fascista — commenta Ironicamente l'aw. Salsa — che per le sue Idee... fasciste, que store a Cuneo, avendo mandato al confino del bricconi fascisti, venne traslocato .ad Aosta eppoi qualcbe tempo dopo, perchè non serviva al regime, fu consigliato, secondo 11 costume del tempo, a chiedere d'essere inviato in pen sione.

Persone citate: Augusto Serra, Conrotto, Roggero

Luoghi citati: Aosta, Cuneo, Salò, Torino