Sedici nazioni al congresso di Roma

Sedici nazioni al congresso di Roma IL PROBLEMA DELLA MANO D'OPERA IN EUROPA Sedici nazioni al congresso di Roma Discorso inaugurale di Sforza: ((la pace al di sopra di tutto,, Roma, 25 gennaio. Si è Inaugurata stamattina in Palazzo Venezia la Conferenza internazionale per la mano d'opera: la prima che si aduni in Italia dopo la guerra, con la partecipazione di 16 nazioni: l'avvenimento è dunque di primaria importanza sostanziale e non manca di un valore sintomatico che sarebbe inopportuno trascurare. IV Italia è' certamente il Paese che ha maggior esuberanza di mano d'opera in Europa e che, pertanto, attende con il più dichiarato interesse ' risultati dei lavori della Conferenza: e, se al loro successo può servire di auspicio la solennità della prima seduta, l'auspicio, in verità, non è mancato. Nella sala del Mappamondo di Palazzo Venezia sono presenti l'on. De Gaspe ri 'e tutti i membri del Governo, gli ex-Presidenti del Consiglio Bonomi e Parri, numerosi deputati, i membri del Corpo diplomatico accreditati a Roma, alti funzionari dello Stato e numerose personalità del mondo economico. I Paesi rappresentati sono: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e Turchia. Oltre alle rappresentanze ufficiali dei diversi Stati, partecipano ai lavori delegazioni di alcuni organismi economici internazionali, come il Bureau International di Travail, la Commissione economica europea e la < Bànque Internationale idee refuses ». Il saluto di Sforza La seduta si è aperta sotto la presidenza del conte Sforza, che ha pronunciato brevi parole di saluto. « Il governo della Repubblica italiana è lieto di salutarvi riuniti in questa Roma, ove quasi ogni pietra vi dice l'atmosfera universalistica della nostra capitale. Ovunque si parla di collaborazione internazionale, e la si invoca, pur con. accenti diversi. Tutti questi accenti sono utili anche iiniiuniiiiiniiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiii a n i e l e e o è a i , o e , per le atmosfere più gravide di sospetti e di pericoli, soprattutto quelle create da silenzi paurosi e scontrosi. Non ho bisogno di dire che noi italiani poniamo la causa della pace al disopra di tutto. E' perchè vogliamo la pace che abbiamo recentemente concluso tutta una serie di intese economiche, molte delle quali con l'Europa orientale. E' per questo che abbiamo proposto alla vicina Francia una unione doganale, che, se realizzata a tempo, costituirebbe un prezioso esempio per l'Europa intera ». Quindi ha parlato il Ministro del Lavoro, Fanfani, dichiarando anzitutto che decine di milioni di lavoratori in Italia e altrove confidano che questa conferenza segni un ulteriore passo sulle vie della collaborazione europea. « Il mondo del lavoro — ha proseguito — sente il bisogno di larghissimi orizzonti europei e mondiali. Per questo abbiamo iniziato intensamente l'opera di riqualificazione dei reduci in corsi speciali per disoccupati che in questi ultimi mesi stiamo aprendo in tutti i centri di qualche importanza. Sappiamo che anche in altri Paesi queste e altre cose si stanno operando. Si tratta di far incontrare le iniziative diverse, di coordinarle, di condurle verso la méta finale di un mondo libero, aperto all'azione intensa di tutti 1 lavoratori ». Il ministro Tremellonl, a sua volta, richiamandosi alle conclusioni delle conferenze di Parigi, ha ricordato come la prima risorsa che rimane ancora latente in Europa sia già rappresentata appunto dalle forze del lavoro: « Il compito della nostra conferenza dovrebbe, a mio avviso, essere triplice: fare in modo che in Europa ogni zolla di terra abl)ia chi meglio la fecondi e ogni macchina chi meglio la muova; che il lavoro non conosca limitazioni di frontiere; che le facoltà umane siano valorizzate al massimo. Uno del fatti che resterà più difficile da spiegare per gli sto- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiniin ricl del secolo venturo sarà questa ostinata persistenza del provincialismo europeo, dove l'angusto muricciuolo di limitati mercati vietò agli uomini il respiro delle grandi glazze e mantenne gli squiliri tra forza di lavoro disponibile e forza di lavorò necessaria. Ci sono centinaia di migliaia di uomini che possono trasformarsi in efficienti unità lavorative con pochi mesi-di specializzazione o qualificazione; bisogna istruire questi uomini, bisogna far si che essi si sentano cittadini europei in territorio europeo, tutti collaboranti ad un'unica fatica per un comune Ideale di pace, di stabilità e di prosperità per il mondo ». Saragat alla presidenza A nome delle rappresentanze straniere ha quindi parlato il delegato francese Bousquet, che ha fatto un caloroso riconoscimento dell'opera svolta in Francia dalla delegazione italiana per 11 plano di ricostruzione ed ha auspicato che questa conferenza segni davvero il positivo inizio di una collaborazione internazionale. Su sua proposta l'on. Saragat è stato eletto alla presidenza dei lavori: vice-presidenti i delegati belga e britannico. La seduta pomeridiana si è svolta a porte chiuse per la definizione della procedura: sono state cosi costituite una commissione di coordinamento e una detta temporanea destinata a suddividersi in sottocommissioni per l'esame dei singoli problemi, Secondo le previsióni generali là conferenza dovrà anzitutto procedere all'accertamento dei dati statistici relativi alla disponibilità e alla richiesta della mano d'opera e studiare poi l'unificazione dei criteri di classificazione delle qualifiche professionali nei diversi Paesi Da parte italiana si dovrebbe anche impostare il problema dell'assorbimento della mano d'opera esuberante, soprattutto in funzione della collaborazione internazionale in Africa. Francesi ed inglesi non si sarebbero dichiarati sfavorevoli in linea di massima a queste prospettive che acquistano valore e significato di stringente attualità data la presenza di una commissione internazionale di inchiesta nelle nostre colonie africane. Truman ha nominato II generale Omar Bradley (a destra) successore del generale Eisenhower nella carica di capo di stato maggiore generale. La convalida spetta al Senato

Persone citate: Bousquet, Eisenhower, Fanfani, Omar Bradley, Parri, Saragat, Sforza