Colpito a morte ebbe ancora la forza di gettare l'avversario nel torrente

Colpito a morte ebbe ancora la forza di gettare l'avversario nel torrente Tragico duello rusticano tra calabresi Colpito a morte ebbe ancora la forza di gettare l'avversario nel torrente La scintilla che produsse questo tragico episodio sprizzò in un caldo pomeriggio, 11 3 agosto, nella abitazione di certo Domenico Melicione, dove s'erano riuniti per un piacevole .trattenimento un gruppo di calabresi, lavoratori della Cogne. SI era, naturalmente, bevuto e qualcuno avrebbe potuto dire come Turiddu: « Il vino è generoso, troppi bicchieri ne ho tracannati. Vado fuori all'aperto... ». Invece di uscirsene all'aperto, la comitiva rimase e certo Antonio Fotl, unico suonatore di fisarmonica, verso le 90 imbracciò l'istrumento per dare modo ai convenuti di ballare secondo l'uso calabrese. Però dopo qualche tempo il Fot! Interruppe di suonare accusando un dolore a un polso in causa d'un foruncolo. Alcuni ballerini, tra cui certo Carmelo Tripodi, pregarono 11 Fotl di continuare; ma inutilmente, sicché, prolungandosi le Insistenze da una parte e 11 rifiuto dall'altra, intervenne, uno della comitiva, certo Antonio Romeo che afferrò la fisarmonica dicendo: — Questa è mia e per questa sera non si suona" più! Queste parole vennero ritenute offensive pel Tripodi, individuo facile all'ira e violento — come attestano 1 suol precedenti penali — il quale con tono minaccioso invitò 11 Romeo ad uscire dalla casa per opportune spiegazioni. C'era troppa genie e 11 Tripodi si separò dal convenuti dicendo: — 01 parleremo un'altra volta... All'Indomani 11 Romeo usciva dalla mensa aziendale della Cogne insieme a un suo cognato e allo zio, quando trovò ad aspettarlo, a poca distanza, 11 Carmelo -Tripodi insieme al fratello Consolato e a certo Agostino Franceso. Tripodi chiamò a sé il Romeo e i due, dopo essersi scambiati alcune brevi parole, s'avviarono per un sentiero solitario, costeggiarono la linea ferroviaria e scesa una scarpata proseguirono lungo un torrente, verso un campo di granoturco, seguiti a distanza dal quattro »mlci... o padrini che fossero, secondo le costumanze regionali. Costoro dicono che udirono due «•fonazioni e - non videro niente: ma, due operai, che lavoravano nel¬ le vicinanze del torrente, scorsero, dopo le detonazioni, due uomini avvinghiati sul margine del corso d'acqua. Uno di questi riuscì a spingere l'avversarlo nell'acqua gettandogli poi delle pietre. L'Individuo caduto nel torrente riusciva a risalire l'argine dileguandosi subito nel campo di granoturco, mentre l'altro Improvvisamente s'abbatteva a terra, morto per due gravi ferite al costato. Era il Romeo. L'uccisore veniva rintracciato e arrestato nella sua abitazione men. tre si cambiava di abito. Dichia rò che si erano dato appuntamento per l'Indomani, al passaggio a livello della ferrovia; e convinto che il Romeo coi suoi due amici avessero congiurato contro di lui, s'era armato di rivoltella. Il Romeo però avrebbe estratto un coltello lungo 90 em., sicché s'era trovato nella necessità di difendersi con l'arma da fuoco. Ma del coltello non se ne trovò traccia, nessuno lo vide luccicare. L'arrestato disse pnre che la comitiva del Romeo gli aveva gettato dei sassi; ma lo stesso suo fratello dichiarò che il Carmelo gli aveva sparato per l'offesa ricevuta. L'uccisore, nel tragico duello, salvo 11 rinfrescante bagno nel torrente, non riporto neppure una scalfittura. La vicenda avrà il suo epilogo prossimamente In Corte d'Assise, dove 11 Tripodi e stato rinviato sotto l'imputazione di omicidio In rissa, secondo 11 Codice Penale.

Persone citate: Agostino Franceso, Antonio Fotl, Antonio Romeo, Carmelo Tripodi, Domenico Melicione