Azione coordinata fra Togliatti e Thorez di Domenico Bartoli

Azione coordinata fra Togliatti e Thorez Il Cominform nei paesi dell'occidente Azione coordinata fra Togliatti e Thorez Fallimento in Francia, grosse difficoltà in Italia (Dal nostro Inviato speciale) Parigi, 7 gennaio. La prima parte del congresso comunista di Milano è finita. Che cosa lascerà dietro di sè? E' stata decisa, per esempio? un'attiva collaborazione fra comunisti italiani e francesi? Vorrei fermare per un momento l'attenzione del lettore su questo importante aspetto del comunismo occidentale. Non credo che, come individui, i comunisti italiani e francesi vadano più d'accordo degli altri cittadini dei due paesi: forse meno. Il nazionalismo giacobino dei comunisti francesi rende difficile la buona armonia. Ma hanno direttive comuni e gli stessi scopi e così debbono andare d'accordo per forza e dimostrare, almeno in pubblico, la più grande ed affettuosa concordia di parole e di azioni. Nasce allora, come dice spiritosamente il Populaire, la « cominformità », cioè l'uniformità ordinata dal Cominform. Ma dietro questa facciata retorica esistono piani concreti di collaborazione e d'intesa t Sabotaggi e scioperi Tutti i sintomi e tutte le. informazioni che si possono raccogliere dicono di sì. Da buona fonte francese ho saputo che uno di questi piani prevederébbe la contemporanea azione di sabotaggio e di sciopero nei porti di Livorno, La Spezia, Genova, Marsiglia e Tolone. Le notizie del genere sono incontrollabili e segna, lo questa solo come indicazione. Forse non si tratterà dei porti, si tratterà di altre attività economiche, di altri centri vitali delle due nazioni, ma è certo che i più grandi partiti comunisti d'occidente lavorano insieme ed il congresso di Milano è servito a legarli ancora di più l'uno all'altro. Qualche settimana fa potei segnalare che una parte della emigrazione italiana in Francia veniva manovrata e diretta dai comunisti secondo i propri fini di agitazione. Ora la cosa è diventata più difficile, perchè la polizia francese ha compiuto qualche espulsione (poche, per fortuna) ed una recente circolare permette di respingere fuori delle frontiere senza preavviso ogni straniero che si mescoli alle agitazioni politiche. Sentendo girare il vento, è partito dalla Francia il deputato comunista Ravagnan%, che Togliatti aveva mandato per mantenere il collegamento coi compagni di partito e compiere opera di agitazione nelle nostre colonie. Ravagnan, che di quando in quando scriveva violenti articoli alla Farinacci (ma lo stile era perfino peggiore), ha lasciato altri compagni, che continueranno la sua opera son maggiore prudenza, essendo oramai ostile l'ambiente. Adesso, i comunisti francesi cercano di avviare in Italia quei lavoratori stranieri di opinioni estreme che la polizia di qui ha deciso di espellere: comunisti spagnoli, stavi e di altra origine che rafforzerebbero le schiere del partito italiano con elementi di piena fiducia. Ma le autorità italiane hanno indovinato il disegno ed- è diventato difficile ottenere il visto per il nostro paese. Da qualche giorno i consolati possono concedere il visto di entrata solamente ai cittadini francesi. Lasciamo questi particolari e veniamo alle grandi linee. Thorez, nonostante le acclamazioni che lo hanno accolto, si è presentato a Milano come uno sconfitto. E' stato battuto in pochi mesi due volte: prima dal brusco mutamento delle direttive russe, che lo ha obbligato ad una pubblica ed umiliante confessione dei suoi errori; e poi quando l'agitazione francese e fallita davanti alla fermezza del governo > ■ > > ■ i > ■ 1111111E111111111 ' m 111M i 1111:111111 m 1111111Da questo punto di vista per- ciò l'alleanza francese è una debolezza, e non una forza per i comunisti italiani. Non si sta mai bene con chi è stato sconfitto così clamorosamente. Potranno i compagni italiani risollevare il prestigio del comunismo occidentale f Non so se avranno successo, anzi non lo credo, ma sono convinto che tenteranno. E il loro tentativo sarà fiancheggiato probabilmente da una nuova agitazione in Francia. Le possibilità di Tito La situazione italiana è sotto alcuni aspetti più favorevole della situazione francese per un'azione rivoluzionaria. Da noi lo stato, l'esercito, la stessa borghesia sembrano meno solidi. Ed alle frontiere orientali, dove la Francia tocca la zona della Germania occidentale, noi invece abbiamo Tito. Il dittatore jugoslavo è la figura dominante del comunismo al di fuori della Russia: ha più prestigio ed influenza di tutti i Togliatti ed i Thorez dell'occidente. Egli potrebbe aiutare la lotta civile in Italia con armi, uomini e propaganda. Ma le sue possibilità ai azione sono limitate, perchè la Russia adesso non vuole- la guerra e gli Stati Uniti sono disposti ad intervenire. Nella stessa Jugoslavia, Tito ha difficoltà notevoli di natura economica, come ha ammesso in un discorso dell'altro giorno. In complesso le preoccupazioni interne ed internazionali dovrebbero trat. tenerlo da. avventure troppo arrischiate^ Egli potrà cercare di ripetere tutt'al più al confine italiano la situazione della Grecia, dove, spiegava il Times stamattina, i comunisti non sperano di rovesciare il noverno, ma soltanto di rovinare l'economia e l'ordine pubblico. In realtà, in Grecia ed in occidente la Russia impegna combattimenti di retroguardia ed azioni di sabotaggio. Non sbppcmdlcrptasmfAppbtatrplrlrlrlFcgrpegzpniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiininiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii si illude di poter prendere subito il potere: vuole soltanto, per ora, mantenere aperte Ve piaghe politiche ed economiche dei popoli occidentali e mediterranei. La prima fase di queste operazioni quasi militari fu in Francia e si chiuse con un danno grave, ma riparabile dell'economia di questo paese. La seconda è cominciata con l'iniziativa di Markos al confine greco. La terza si svolgerà in Italia, probabilmente, e toccherà a noi farla fallire. ' Domenico Bartoli I processi di Norimberga: sul banco degli imputati i dirigenti delle fabbriche Krupp.

Persone citate: Farinacci, Krupp, Ravagnan, Thorez, Thorez Fallimento, Togliatti