Scegliamo la libertà di Filippo Burzio

Scegliamo la libertà Scegliamo la libertà Le parole più importanti al VI Congresso del P. C. I. sono state pronunciate da Togliatti, Sereni e Scoccimarro: e fra tutti significativo è il discorso di quest'ultimo, almeno per chi abbia voluto trovare la definizione più aggiornata ed autorevole di quella famosa democrazia progressiva o (come oggi si preferisce chiamarla) democrazia popolare, per la cui instaurazione nell'Occidente minaccia di scatenarsi l'immane catastrofe della 3* guerra mondiale. Noi abbiamo dunque cercato di leggere con la maggiore attenzione, e di capire col massimo scrupolo di obiettività, le parole dell'on. Scoccimarro in proposito: « E' possibile — eìfrli ha detto — realizzare un regime diretto dalla classe lavoratrice sul piano democratico senza limitare 11 diritto di voto della classe borghese; ma è chiaro, che il Governo popolare attuerebbe le più severe misure legali coiwro la rinascita del fascismo e II sabotaggio da parte della reazione »; in parole povere: milioni di persone sarebbero private del diritto di voto, e il rimanente terrorizzato. È quale regime — qui è l'importante - - nascerebbe da questa epurazione ? » Noi dobbiamo guardare con altenzlcne alle esperienze che ci glun gono dai Paesi rètti con democrazia di tipo nuovo... Si rileva In tutti ch'è nata una forma di organizzazione politica ohe non è ne il partito nè lo Stato, e neppure 11 Soviet» (che cos'è allora?); «una organizzazione rappresentativa di massa che con nomi diversi comprende le forme più svariale di organizzazione, conferendo al Governo un'unità d'indirizzo politico, e assicurando nello stesso tempo, un'articolazione politica differenziata, che trova nel seno della grande organizzazione In sua autonomia ». Chi ci capisce qualcosa è bravo; ma andiamo avanti: «Cosi (?) si realizza un'opera di ricostruzione democratica sotto il controllo ( !) popolare delle masse lavoratrici che costituisce una creazione originale. Le vecchie istituzioni parlamentari vanno dunque affiancate e stimolate da nuovi organismi, il cui sviluppo non possiamo neppur prevedere (meno ■male); ma è certo che in tutti i Paesi di democrazia popolare- è scomparso il vecchio apparato statale .diretta. ..dalle „?£r«»,c4>nservatrlcl ». Se volessimo fare degli appunti di natura logica, diremmo che i periodi soprariportati peccano gravemente di precisione e di chiarezza (un maldisposto li chiamerebbe addirittura un vaniloquio); ma noi facciamo qui un'analisi politica, é comprendiamo, purtroppo, perfettamente quello che e detto e quel che è sottaciuto; confortati del resto, nella nostra esege si, dall'esempio dei paesi dove la « democrazia popolare » ha già trionfato. Il partito comunista mira a sopprimere il Parlamento eletto a suffragio universale; o meglio, con maggior raffinatezza (come fecero già i nazifascisti, e come hanno fatto i sovietici in Ungheria, Bulgaria, Romania, Polonia), a renderlo assolutamente impotente e inoffensivo attraverso elezioni-beffa, contrassegnate dall'abolizione preventiva di tutte le più elementari libertà. E che cosa s'intende sostituire al Parlamento? Organismi imprecisati (nemmeno i soviet, ha detto Scoccimarro; e infatti in Russia son ridotti a una larva), per i ?[uali — e per restare in talia — egli ha vagamente alluso ai C.L.N. : a organismi, cioè, autonominatisi senza l'ombra di un minimo influsso popolare (di quelle famose masse, in cui onore si dovrebbe far tutto questo sconquasso!)! la cui unica, transitoria giustificazione era l'eccezionalità del momento e l'impossibilità del consulto elettorale. Diciamola dunque una buona volta, la venta, attraverso questo profluvio di vane parole: l'unica realtà del vostro « nuovo » regime è vec ch:a, ahimè, come il mondo, è la dittatura poliziesca incontrollata del gruppo che detiene il potere! Ombra di Vilfredo Pareto, come trasalirai dalla gioia: la tanto odiata tua teoria delle élites, nella sua forma più estrema, di assoluto disprezzo delle masse, è proprio quella messa in pratica dal P.C.T Senonchè, noi abbiamo s> odiato abbastanza a fondo la questione per sapere che — se il governo delle élites è la realtà profonda di ogni e qualsiasi regime politico — il sistema elezionistico, le libertà civili, la pluralità dei partiti sono l'unico modo per far emergere le meno pericolose e le meno tiranniche fra le classi politiche, e per garantire, nell'equilibrio e nella limitazione reciproca di tutte le varie élites contrastanti, un minimo di vita tollerabile e di libertà per tutti gli uomini. Quella libertà di non essere mandato in Siberia, o nei campi di concentramento, o ai lavori forzati, di non escare soffocato dallo spionag¬ gio, ad ogni minimo alzar di testa o stormire di fronda, che anche per il più miserabile degli uomini costituisce un appannaggio inestimabile, non dico nemmeno della sua dignità di persona, ma della stessa, sua esistenza animale. A questa sacra conquista della civiltà il comunismo — per funesto e fatale accecamento — ha attentato ed attenta, ovunque abbia messo piede : ed io mi chiedo come mai l'on. Nenni possa aver taciuto finora, e tacere, su questo punto essenziale, proprio lui che nel suo messaggio del 12 aprile 1945 poneva-giustamente come compito del socialismo europeo quello di democratizzare la Russia, cioè di far entrare quel grande Paese nella comunione di tali inestimabili beni. E se voi dite che non è vero, che si tratta di nere calunnie, che Nagy e Petkof e Micolaicik e Maniu erano semplici delinquenti comuni, ebbene aprite le porte e le frontiere ai controlli, alle inchieste, alle testimonianze dell'estero: alle elezioni libere, ai partiti, alla stampa, alla varietà delle opinioni all'interno; dimostrate che gli opoositori nell'Oriente godono, almeno in parte, della libertà di cui usufruiscono i ^ 11III11M! MtM IKM II 111 rilllllllIMlllllItllll■^WSaISÌ*? nell Occidente! comunisti Noi saremmo felici allora di ricrederci e di disarmare. Tutte queste sacre libertà politiche e civili sono sancite nella Carta dell'U.N.O., di cui anche la Russia è firmataria: e qui, all'infuori dei cavilli giuridici, potrebbe essere la giustificazione dell' intervento americano ovunque esse siano violate. Filippo Burzio IL COK PRESSO COHUiflSTA •

Persone citate: Nagy, Nenni, Scoccimarro, Sereni, Togliatti, Vilfredo Pareto

Luoghi citati: Bulgaria, Polonia, Romania, Russia, Siberia, Ungheria