La chiave della situazione nelle mani dei saragatiani

La chiave della situazione nelle mani dei saragatiani LA CRISI IN CONSIGLIO COMUNALE La chiave della situazione nelle mani dei saragatiani Non si verificherò un "Aventino Ixj seduta consiliare -di venerdì ha deluso le aspettative. Nulla è stato in sostanza risolto nonostante il grande sforzo oratorio spiegato dalle due correnti in contrasto, e la situazione rimane tuttora apertissima. • Unico fatto positivo è la precisazione dell'atteggiaménto della minoranza. In un primo tempo erano corse parole grosse: qualcuno (l'avv. Fusi, democristiano, per esempio) aveva prospettato la possibilità di un abbandono del Consiglio da parte dei tre grappi di opposizione nel caso che la maggioranza avesse insistito nell'adesione 'del Comune al Fronte del Lavoro. Ora. la maggioranza ha insistito con grandissima energia e con appassionate argomentazioni ed ha addirittura presentato un ordine del giorno di adesione (non votato — com'è noto — data l'ora tarda); eppure la minoranza ha receduto dai propositi estremi ed ha dichiarato, per bocca dei suoi maggiori rappresentanti, che non intende affatto provocare un « ritiro sull'Aventino ». « Oli assenti hanno sempre torto — ci ha detto il prof. Grosso, leader del gruppo democristiano — s noi «non abbandoneremo il campo della lotta; non foss'altro, per impedire che la maggioranza, approfittando della nostra uscita dal Consiglio, divenga padrona di commettere qualsiasi arbitrio. Assumeremo invece un atteggiamento di più decisa opposizione e di costante richiamo alla legalità ». Che una crisi in senso c aventiniano » sia da escludersi, ce l'ha confermato anche U capo del gruppo liberale avv. Malchiodi. « Per me — egli ci ha detto — è stato un errore anche l'uscita della seduta precedente. Rimarremo per rendere conto all'opinione pubblica della nostra opposizióne. Certo, c'è nella Giunta — e non nel Consiglio — una crisi latente, che dovrà pur venire a galla. I socialisti autonomisti non potranno continuare all'infinito nell'astensione: sarà la stessa cittadinanza che chiederà loro di prendere un a""ngUrmento preciso rispetto al F. d. L, : prò o contro ». Su una « conversione » dei saragatiani e sul loro passaggio all'opposizione conta apertamente l'avv. Chiarloni, capo del gruppo qualunquista, * Non è logicamente possibile — egli ci ha dichiarato — partecipare al governo e nello stesso tempo astenersi dal prendere posizione dinanzi ad un organismo antigovernativo ». Se la «conversione » avvenisse, una crisi in seno alla Giunta sarebbe pressoché certa, e sarebbe probabilissimo il fopovolgimento della maggior amxa consiliare. Vo. d g. presentato ieri l'altro è diviso in due parti: la prima postula l'adesione alla « lega dei Comuni democratici », Ja seconda al F. d. L. I qualunquisti chiederebbero la votazione per parti separate, e la prima adesione potrebbe senz'altro « passare ». Sulla seconda si accentrerebbe per contro tutta la resistenza: e qui potrebbe scattare improvvisa la « molla » saragatiana. Il gioco è grosso, e supera le facoltà di decisione degli assessori autonomisti. A giudi¬ iiiiiiiniiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiièpdrzltgsvniIpdvcsdglèpcshpudsdescaaac care ad occhio e croce, forse non avverrà nulla; ma un fatto è sicuro : la chiave della situazione è attualmente in mano al P.S.L.I.

Persone citate: Chiarloni, Fusi, Malchiodi