Londra a Bush ci saremo anche noi

Londra a Bush: ci saremo anche noi Londra a Bush: ci saremo anche noi 77 governo inglese annuncia l'invio di una task force a Riad LONDRA. Rispondendo ad una richiesta di re Fahd dell'Arabia Saudita e confermando da un lato il suo impegno atlantico, dall'altro la sua storica propensione all'interventismo, la Gran Bretagna ha deciso di inviare forze navali ed aeree nel Golfo. La decisione è giunta ieri al termine di una riunione convocata per decidere una risposta ad un appello telefonico del sovrano saudita alla Thatcher. «Ora Saddam Hussein sa che se avesse intenzione di attaccare l'Arabia Saudita, non attaccherebbe soltanto l'Arabia Saudita», ha dichiarato subito dopo l'annuncio della decisione del governo il ministro della Difesa Douglas Hurd. Si tratta - ha spiegato il ministro - di un contributo «allo sforzo internazionale per una difesa comune del territorio dell'Arabia Saudita e degli altri Paesi in pericolo nella regione, oltre che di un sostegno all'embargo dell'Orni». La decisione è stata approvata anche dai laboristi, che hanno garantito il loro sostegno al tentativo di opporsi all'«aggressione» dell'Iraq, così come hanno fatto anche i liberali e i socialdemocratici. Grande soddisfazione è stata espressa dall'ambasciata del Kuwait a Londra e dalle centinaia di kuwaitiani che dal giorno dell'invasione si riuniscono davanti alla loro sede diplomatica per chiedere un deciso impegno della Gran Bretagna. Anche se ancora non sono stati diffusi particolari sul tipo di forze che il comando britannico deciderà di impiegare, appare probabile che almeno uno squadrone di caccia «Tornado» F-3 venga inviato nella regione, considerato anche che il ministero della Difesa ha confermato che due squadroni di Tornado si trovano attualmente già a Cipro. Il ministro Douglas Hurd non ha voluto entrare in particolari circa gli aspetti militari dell'operazione, limitandosi a dire che «stiamo parlando essenzialmente di forze navali ed aeree». Attualmente incrocia nel Golfo il cacciatorpediniere York, che fra breve sarà raggiunto dalle altre due unità della Royal Navy, le fregate Jupiter e Battleaxe. La signora Thatcher ha voluto subito dare prova a Bush di quella collaborazione concreta che aveva portato nel 1986 alla concessione delle basi in Gran Bretagna per i bombardieri inviati da Reagan contro la Libia. I britannici sono coinvolti direttamente nella crisi del Golfo, anche per il «sequestro» di 34 consiglieri militari e per l'incerta sorte di alcuni passeggeri di un jumbo della British Airways bloccato in Kuwait. Ieri la Germania Ovest ha lasciato intendere che sebbene non sia in grado di inviare proprie truppe in Arabia Saudita nell'ambito di un contingente multinazionale guidato dagli Usa, è pronta ad autorizzare Washington a utilizzare le installazioni statunitensi in Germania Ovest «come basi operative» per i militari diretti in Ara¬ bia Saudita. «Suppongo che gli americani chiederanno l'autorizzazione alla Repubblica Federale per usare le proprie installazioni. Considerata la vasta solidarietà della comunità internazionale (per le sanzione contro l'Iraq), il governo federale difficilmente potrebbe negare il suo consenso», ha detto un dirigente governativo tedesco occidentale, che ha chiesto l'anonimato. Domani il segretario di Stato americano James Baker si incontrerà con i partner della Nato a Bruxelles per sollecitare il sostegno alle sanzioni contro l'Iraq e la partecipazione a una forza multinazionale in Arabia Saudita. Segni di collaborazione all'iniziativa americana vengono anche dalla Spagna. La Casa Bianca ha chiesto al governo spagnolo il permesso di utilizzare le quattro basi militari di cui dispone in Spagna (Torrejon, Rota, Saragozza e Moron) e secondo quanto confermato da un portavoce del ministero degli Esteri, il pemesso è stato concesso. Fonti militari spagnole assicurano che le quattro basi sono già state mobilitate. Secondo l'accordo bilaterale tra i due Paesi, firmato nel dicembre 1988 ed entrato in vigore nel maggio 1989, gli Stati Uniti possono usare liberamente le basi nell'ambito multilaterale dei compiti e degli obiettivi della Nato, ma per quelli al di fuori di tale ambito devono chiedere il permesso al governo spagnolo. Anche la Grecia ha autorizzato ieri l'impiego dello spazio aereo nazionale agli aerei militari americani in rotta per il Golfo, lo ha annunciato Vyron Polydoras portavoce del governo di Atene. In un breve comunicato Polydoras ha precisato che «agli aerei americani è stato accordato il permesso, richiestoci ieri, di utilizzare lo spazio aereo greco nel quadro della crisi aperta dall'annessione del Kuwait da parte dell'Iraq». [Ansa-Agi]