Lewis salta la caccia al record di Giorgio Barberis

Lewis salta la caccia al record ATLETICA La stella americana rinuncia per infortunio al meeting del Sestriere Lewis salta la caccia al record Ora rischia di cadere solo il primato diMennea SESTRIERE DAL NOSTRO INVIATO L'impietoso dio dei record ha vinto: Cari Lewis deve rimandare ogni sua mira di primato del mondo. L'infortunio patito a New York è più grave del previsto e appena il «figlio del vento», dopo qualche giorno di riposo, è tornato in pista a Houston, la fitta alla coscia sinistra si è fatta nuovamente sentire: il meeting del Sestriere perde così il suo più atteso interprete, che potrà tornare alle gare non prima di settembre. Stagione in pratica finita, dunque per lui. Ma i problemi, a questo punto, per gli organizzatori sono altri: volatilizzatosi l'ostacolista dei 400 Danny Harris (il più legittimo aspirante al record di Edwin Moses) e l'altro velocista del Santa Monica, Mark Witherspoon, c'è l'incognita di un Leroy Burrell che, per onorare l'impegno con un suo sponsor svedese, stasera corre i 100 a Malmoe e subito dopo sarà impegnato in un'altra volata per tornare in Italia. Il blitz svedese di Burrell inizierà stamane verso le 9 con trasferimento in auto a Caselle da dove con un aereo privato raggiungerà Malmoe. La sua gara è in programma alle 19,40. Subito dopo raggiungerà l'aeroporto dove lo stesso velivolo lo riporterà in Italia. Ben che vada sarà al Sestriere verso mezzanotte. L'interrogativo è quanto questo tour de force pregiudicherà la sua prestazione, lui che avendo corso quest'annu ripetutamente in meno di 10" (il top è stato 9"96) è giustamente accredita- to - tanto più in altura - per poter far meglio del mondiale di Lewis (9"92). Viste anche le non esaltanti condizioni del re degli ostacoli alti Roger Kingdom («Questa per me è un'annata di transizione, penso soprattutto al titolo iridato del prossimo anno» ha dichiarato in una conferenza stampa ieri mattina), reduce da infortunio e a quanto pare preoccupato soprattutto per il figlio che gli darà all'inizio del prossimo anno la sua compagna-allenatrice Joye Sheppard, l'uomo più atteso diventa Michael Johnson, grande «nemico» del clan-Lewis, che quest'anno ha già corso i 200 in 19"85 e domenica a Budapest ha dimostrato di essere in buo¬ na condizione ottenendo 20"30 con 1,7 metri al secondo di vento contrario. Sulla pista più alta d'Europa a correre i rischi maggiori è dunque il record che Mennea stabilì (con 19"72) 11 anni fa a Città del Messico, in una sorta di sfida in quota anche se le nuvole, spesso portatrici di pioggia, che hanno sovrastato il Sestriere negli ultimi giorni, potrebbero anche rendere inutile ogni discorso del genere. Nuvole contro le quali gli organizzatori si sono giustamente tutelati stipulando una polizza (con risarcimento di un miliardo) nel caso dovessero cadere più di cinque millimetri d'acqua, compromettendo così il valore tecnico del meeting e l'affluenza del pubblico. Con gli occhi rivolti al cielo in questi giorni si vedono spesso anche Antibo e il suo allenatore Polizzi: ma i loro sguardi non scrutano le nuvole, bensì sembrano cercare un'estrema raccomandazione perché il buon Totò possa realizzare in qualche modo il suo sogno di riattaccare, prima dei campionati europei, il primato mondiale dei diecimila. La possibilità di gareggiare a Berlino è sfumata per il veto del messicano Barrios, un'altra di andare in Inghilterra a Gateshead pare quanto meno troppo avventurosa per il forte vento che batte implacabile lo stadio che lo scorso anno ha ospitato la Coppa Europa. E Antibo ben lo sa, perché in quella manifestazione vinse i cinquemila. Giorgio Barberis Carl Lewis costretto al forfait