Troppo felici per vivere di Franco Pantarelli

Troppo felici per vivere Coniugi giovani e ricchi si ammazzano: paura del futuro Troppo felici per vivere Negli Stati Uniti l'uomo ha sparato alla moglie e si è tolto la vita Videocassetta ai parenti: siamo stati molto bene, meglio morire adesso WASHINGTON NOSTRO SERVIZIO Si può decidere di morire per l'incapacità o la paura di affrontare un problema vero, presente, ma si può decidere di morire anche per un problema ipotetico, per una cosa che si ritiene prima o poi arriverà. E così due coniugi di mezza età di Anaheim hanno deciso di porre fine alla propria esistenza per una ragione che si potrebbe sintetizzare così: troppa gioia e troppa paura di perderla. Douglas Ridenour, 48 anni, e sua moglie Dana Sue, 45, erano nati in un Paese che nella sua Costituzione contempla il diritto al perseguimento della felicità. Incontratisi poco più che ventenni si erano innamorati, si erano sposati e si erano dedicati con determinazione all'esercizio di quel diritto costituzionale. Con ottimi risultati, visto che la loro vita in comune, durata 22 anni, aveva prodotto varie cose: un lavoro in comune, di successo come agenti immobiliari, un'armonia fra loro che di questi tempi aveva scarsi riscontri, e un'esistenza brillante corroborata da un solido benessere economico. Poi, come svegliatisi di colpo di fronte al futuro, e trovandolo troppo incerto, hanno deciso di morire. Con calma, Douglas ha caricato la pistola presente in ogni casa bene che si rispetti, ha sparato a Dana Sue, ha eliminato i due barboncini, e poi ha puntato alla propria tempia ed ha premuto per l'ultima volta il grilletto. Un gesto sconsiderato? Un improvviso colpo di follia? E' certo il contrario, e cioè che Douglas e Dana Sue si sono a lungo interrogati sul fatto che si stavano avvicinando alla vecchiaia, che quando sarebbe arrivata non sarebbero stati capaci di affrontarla e che forse, a quel punto, non avrebbero avuto neppure il coraggio di porvi fine. Hanno così deciso che era meglio morire adesso, nel pieno dell'esistenza felice che avevano, piuttosto che in un domani lontano ma in fondo non proprio remoto, magari dopo avere sperimentato le tristezze del declino fisico. La prova di questa meditazione fatta in comune sta in una videocassetta che Douglas ha poi spedito al fratello Ronald, a Santa Barbara, assieme al testamento e ad alcuni oggetti personali. Con qualche incrinazione nella voce ma con una specie di serenità di fondo, i due spiegano nel filmato i risultati della loro riflessione e annunciano la decisione di morire. Sostengono che quello di essere loro a scegliere il momento del trapasso è un diritto cui non vogliono rinunciare e non lasciano spazio a un possibile intervento esterno. I tempi calcolati dicono che quando il corriere da loro incaricato avrà consegnato il pacchetto a Ronald, la cosa sarà già avvenuta. Non appena visto il filmato, il fratello di Douglas avverte immediatamente la polizia e si precipita ad Anaheim. Niente a fare. L'esistenza felice di Douglas e Dana Sue Ridenour è finita nel momento da loro scelto. Franco Pantarelli

Persone citate: Dana Sue, Dana Sue Ridenour, Douglas Ridenour

Luoghi citati: Anaheim, Stati Uniti, Washington