Maifredi rimanda la lezione sulla zona

Maifredi rimanda la lezione sulla xona Maifredi rimanda la lezione sulla xona «Ne riparliamo quando ci saranno i nazionali eHaessler» dere i nervi? E allora, pronti via, da una parte lui, l'allenatore dei portieri Sorrentino e il preparatore atletico Bergamaschi, dall'altra Francesco Morini, Governato e Piero Bianco. Maifredi ha rimandato le lezioni di zona: «Le faremo dal 5 agosto quando avrò a disposizione anche i nazionali e il tedesco Haessler». L'avvio è soft, più da happening che da vigilia di ardue battaglie: Governato e Morini in campo insieme alla squadra che va ad allenarsi in bicicletta, i giocatori che, in serata, si sono uniti alla celebrazione della festa nazionale svizzera, con un colorato lancio di fuochi artificiali. Non manca la novità, seria, grossa per gli amanti della «fidanzata d'Italia»: durante gli allenamenti i colori bianconeri sono rigorosamente aboliti, i MERCATO Ieri la firma, stasera l' giocatori indossano, a turno, ora maglie bianche ora nere, di seta però. «La divisa con i colori sociali - spiega ancora Maifredi - la indosseremo nelle partite, amichevoli comprese certo, perché per la Juventus non è mai solo amichevole, ovunque la squadra vada a giocare». E' piaciuto a Maifredi l'impatto del giorno del raduno con i tifosi, il luogo del ritiro. Sa che occupa una panchina scomoda, e non poco: «E capisco se un mese fa, alla presentazione, i tifosi furono freddi, sostituisco un allenatore come Dino Zoff, un tecnico che ha lasciato vincendo tutto il possibile in quel momento. L'altro giorno, parlando con loro, il ghiaccio s'è sciolto, hanno già fiducia in me. E vedo anche nella squadra un clima molto sereno. Ne sarà contagiato pu¬ re Roberto Baggio, è un patrimonio della società, lo metteremo nelle condizioni di dare il massimo e, trattandosi di Baggio, per lui il massimo è moltissimo». E' un po' arrabbiato con chi si ostina a non capire la differenza tra voler vincere tutto (il suo credo di allenatore-tifoso) e riuscire a vincere tutto: «Forse sarò un velleitario, ma certamente non un presuntuoso. Credetemi, quando uno viene alla Juventus nell'anno in cui la società ha speso qualche lira, sente l'importanza di quello che sta per fare, ma per fortuna devo dire che non c'è tensione. Non l'ho avvertita nei giocatori e neppure da parte della società. Certo, parlando con l'avvocato Agnelli, ho intuito che lui si aspetta molto, è fiducioso. Ma chi non lo è in partenza?». ex juventino in campo Bologna e Milan sono state per Maifredi (insieme al Foggia di Zeman in B) le uniche squadre che negli ultimi anni hanno davvero attuato il gioco a zona in Italia. Ora, con l'avvento del professor Scoglio sulla panchina felsinea, con l'arrivo di Maifredi a Torino sarà la Juventus a specchiarsi nel Milan di Arrigo Sacchi. Saranno uguali le due zone, è tutto così semplice e scontato? Gigi Maifredi dimostra di avere le idee già chiare: «Noi saremo senz'altro più fantasiosi potendo contare su Baggio, Schillaci, Di Canio. Il Milan resta più potente. Poi vedremo sul campo se applicando questo modulo saremo efficaci quanto il Milan che, comunque, rispetto a due anni fa ha rivisto qualcosa. Certo, loro hanno uno come Franco Baresi in più dietro, un ele¬ mento di indubbia velocità, ma se la mia squadra saprà applicare bene la tattica non dovremmo sfigurare». Perché allora la rinuncia a Walker, un elemento veloce che avrebbe dato tono alla retroguardia bianconera? «Non si tratta di rinuncia ma di fiducia in quello che abbiamo. Voglio verificare la forza della squadra, ma di questo c'è tempo per parlarne». I giorni della verità sono ancora lontani. E Gigi Maifredi preferisce lanciare un messaggio al cantante Eros Ramazzotti: «Quando si deciderà a incidere, lui tifoso bianconero quanto me, un inno della Juventus? L'hanno fatto Venditti per la Roma, Dalla per il Bologna, ci starebbe bene un Ramazzotti per la Juve, o no?». Franco Badolato