Palermo riabbraccia Totò eroe Mondiale
Palermo riabbraccia Totò, eroe Mondiale Anche il sindaco Orlando al Cep per la grande festa popolare in onore di Schillaci, bomber di Italia '90 Palermo riabbraccia Totò, eroe Mondiale In corteo su una Jaguar PALERMO dal nostro corrispondente Per la prima uscita palermitana di Salvatore Schillaci, ieri sera nel rione di alloggi popolari Cep dov'è nato e cresciuto Totò, caldo afoso e migliaia di persone che si accalcavano applaudendo, in mezzo ad un frastuono di clacson, al vocio dei venditori di «calia e semenza», di cedri, bibite e noci di cocco ghiacciate. Intorno giochi pirotecnici fantasmagorici. I preparativi erano stati febbrili e minuziosi, sul filo del più genuino e straripante calore siciliano. Con il Palermo prima radiato e poi riammesso in serie C, da queste parti è più la delusione che l'euforia. I Mondiali, pur con sole tre gare nel rinnovato stadio della Favorita, hanno fatto il miracolo, consentendo la riconciliazione dei palermitani con il mondo della pedata. Ma il vero scossone l'ha dato lui, proprio lui, il nuovo Totò nazionale, diventato già un mito al secondo anno di Juventus, asceso agli onori dei vertici calcistici per quei sei gol nei Mondiali che l'hanno consacrato capocannoniere. Fotografato mentre conversa con Cossiga, accanto all'avvocato Agnelli, inseguito da reporter e cineoperatori che non sempre riesce a seminare, Totò è stato addirittura stampato nel bianco del tricolore con quel suo sorriso un po' stralunato da bravo ragazzo, che non ha motivo per sentirsi in colpa. E per la festa palermitana sono state fatte le cose in grande, ma senza lusso, semmai con il gusto saporito e popolare: un grande palco messo su alla buona in via Barisano da Trani, con tanti (troppi) fiori; le luminarie con gli archi di lampadine, con fregi baroccheggianti come per il «festino» di Santa Rosalia, la «Santuzza» patrona della città; i presentatori Totò Borgese e Natale Schiera tirati a lucido; microfoni a tutto volume, proprio come nelle feste rionali di una certa importanza. Il sindaco Leoluca Orlando, che ieri compiva 43 anni, si è presentato tra la folla come sempre scortato da un bel numero di poliziotti e vigili urbani ed ha voluto festeggiare il proprio compleanno con Schillaci e con la gente del Cep. Orlando ha consegnato a Totò-gol la medaglia d'oro di Palermo, che di solito viene concessa alle personalità di assoluto prestigio, ospiti della città. Ma Schillaci non è certamente un ospite, perché Palermo gli rimane nel cuore e qui il campione ha acquistato una bella casa dove conta di trasferirsi a carriera finita con moglie e figli. In prima fila anche Giovanni Ferrara, il giovane presidente che sta facendo il possibile per rilanciare il Palermo, riportandolo almeno in serie B. E ancora Renzo Barbera, ex presidente rosanero e per i Mondiali presidente del Col locale. Quindi molti sportivi ed esponenti del cosiddetto calcio minore palermitano, quello in cui il giovanissimo Schillaci tirò i primi calci sul campo dell'Amat, la squadra aziendale della «Municipalizzata» dei Trasporti Urbani. E' stato invitato anche Totò Cascio, il bambino di «Nuovo Cinema Paradiso», vincitore dell'Oscar. Raggianti anche i parenti del bomber: padre (impiegato comunale), madre, fratelli, la graziosa e bionda moglie Rita che fece la commessa in un negozio di abbigliamento del centro, dove conobbe Totò. E poi gli amici di infanzia della scuola media «Francesco Crispi», in un prefabbricato a due passi dalla chiesa di San Giovanni Apostolo, davanti alla quale Schillaci è stato accolto dal parroco Francesco Anfuso, che poi sul palco gli ha dato una targa-ricordo, omaggio del quartiere. E ancora gli ex compagni di lavoro del grande negozio di pneumatici della ditta Barone, in via Pirandello, dove Totò lavorava come garzone a 200 mila lire il mese. Una Jaguar bianca è stata messa a disposizione del bomber e dei familiari. E infine l'inno di Italia '90, con la voce roca e suadente della Nannini e quella più melodica di Bennato. Antonio Ravidà Schillaci sul palco della festa con la moglie Rita e il piccolo Totò Cascio (a sinistra) Palermo riabbraccia Totò, eroe Mondiale Anche il sindaco Orlando al Cep per la grande festa popolare in onore di Schillaci, bomber di Italia '90 Palermo riabbraccia Totò, eroe Mondiale In corteo su una Jaguar PALERMO dal nostro corrispondente Per la prima uscita palermitana di Salvatore Schillaci, ieri sera nel rione di alloggi popolari Cep dov'è nato e cresciuto Totò, caldo afoso e migliaia di persone che si accalcavano applaudendo, in mezzo ad un frastuono di clacson, al vocio dei venditori di «calia e semenza», di cedri, bibite e noci di cocco ghiacciate. Intorno giochi pirotecnici fantasmagorici. I preparativi erano stati febbrili e minuziosi, sul filo del più genuino e straripante calore siciliano. Con il Palermo prima radiato e poi riammesso in serie C, da queste parti è più la delusione che l'euforia. I Mondiali, pur con sole tre gare nel rinnovato stadio della Favorita, hanno fatto il miracolo, consentendo la riconciliazione dei palermitani con il mondo della pedata. Ma il vero scossone l'ha dato lui, proprio lui, il nuovo Totò nazionale, diventato già un mito al secondo anno di Juventus, asceso agli onori dei vertici calcistici per quei sei gol nei Mondiali che l'hanno consacrato capocannoniere. Fotografato mentre conversa con Cossiga, accanto all'avvocato Agnelli, inseguito da reporter e cineoperatori che non sempre riesce a seminare, Totò è stato addirittura stampato nel bianco del tricolore con quel suo sorriso un po' stralunato da bravo ragazzo, che non ha motivo per sentirsi in colpa. E per la festa palermitana sono state fatte le cose in grande, ma senza lusso, semmai con il gusto saporito e popolare: un grande palco messo su alla buona in via Barisano da Trani, con tanti (troppi) fiori; le luminarie con gli archi di lampadine, con fregi baroccheggianti come per il «festino» di Santa Rosalia, la «Santuzza» patrona della città; i presentatori Totò Borgese e Natale Schiera tirati a lucido; microfoni a tutto volume, proprio come nelle feste rionali di una certa importanza. Il sindaco Leoluca Orlando, che ieri compiva 43 anni, si è presentato tra la folla come sempre scortato da un bel numero di poliziotti e vigili urbani ed ha voluto festeggiare il proprio compleanno con Schillaci e con la gente del Cep. Orlando ha consegnato a Totò-gol la medaglia d'oro di Palermo, che di solito viene concessa alle personalità di assoluto prestigio, ospiti della città. Ma Schillaci non è certamente un ospite, perché Palermo gli rimane nel cuore e qui il campione ha acquistato una bella casa dove conta di trasferirsi a carriera finita con moglie e figli. In prima fila anche Giovanni Ferrara, il giovane presidente che sta facendo il possibile per rilanciare il Palermo, riportandolo almeno in serie B. E ancora Renzo Barbera, ex presidente rosanero e per i Mondiali presidente del Col locale. Quindi molti sportivi ed esponenti del cosiddetto calcio minore palermitano, quello in cui il giovanissimo Schillaci tirò i primi calci sul campo dell'Amat, la squadra aziendale della «Municipalizzata» dei Trasporti Urbani. E' stato invitato anche Totò Cascio, il bambino di «Nuovo Cinema Paradiso», vincitore dell'Oscar. Raggianti anche i parenti del bomber: padre (impiegato comunale), madre, fratelli, la graziosa e bionda moglie Rita che fece la commessa in un negozio di abbigliamento del centro, dove conobbe Totò. 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