Agosto falsa partenza per la Borsa

Agosto, falsa partenza per la Borsa Incertezza sui mercati esteri, operatori in difficoltà e il listino arretra (-1,27%) Agosto, falsa partenza per la Borsa L'accordo in Usa non spinge al rialzo il gruppo Fiat Forti vendite dall'estero e scendono altri titoli-guida MILANO. Brutta giornata in Borsa. Non solo perché il listino ha perso nettamente terreno (l'indice Comit è sceso dell' 1,27% a 721,69) o perché l'interesse degli investitori è stato ieri quasi nullo. Piuttosto la preoccupazione maggiore degli operatori è relativa alle insistenti voci di difficoltà in cui si troverebbero alcuni intermediari finanziari, agli strascichi di una liquidazione delicata e che, secondo alcuni, avrebbe solo rinviato e non risolto qualche grosso nodo (come il caso Lombardfin, ma non solo). In questo clima preoccupato, di voci che si rincorrono, di allarmi forse eccessivi, il mercato si muove con fatica e i prezzi, anche dei titoli maggiori, sono in alcuni casi notevolmente sacrificati. Ad alimentare l'incertezza contribuisce il nuovo polverone che si è alzato sulla questione della tassazione dei capital gain. In assenza di un provvedimento chiaro e definitivo, la diffusione di studi, progetti parziali, ipotesi estive non fanno altro che creare confusione tra gli operatori e i risparmiatori. In più sul parterre di Piazza Affari si fanno considerazioni ad alta voce sui possibili sviluppi dell'economia italiana, sulle prospettive dei grandi gruppi industriali. A questo proposito è la Fiat al centro delle analisi e delle discussioni degli osservatori. La congiuntura favorevole dell'auto sta finendo? Il gruppo torinese potrebbe ricorrere alla cassa integrazione in autunno? Ci saranno altri accordi internazionali, magari con la Chrysler nell'auto, e che impatto avranno, dopo quello con la Ford nelle macchine agricole? Gli interrogativi sono numerosi, così come diversi sono i fronti aperti della Fiat. Ieri la Fiat ordinaria ha ceduto lo 0,5% in chiusura, ma nel dopolistino il prezzo è sceso ulteriormente fino a 8750 lire. E proprio dai movimenti dei titoli della più grande holding italiana dipendono in larghissima misura le prospettive future della Borsa. Un mercato che non trova beneficio nemmeno dagli investitori istituzionali stranieri che negli ultimi mesi avevano alimentato la ripresa di Piazza Affari e che, invece, oggi si dedicano a selettivi investimenti sui titoli bancari del Mercato Ristretto. Anche il mercatino, comunque, ieri si è concesso una giornata di pausa dopo tanti rialzi. Il costante deprezzamento del dollaro, inoltre, viene considerato un fattore negativo per la nostra Borsa e, più in generale, l'instabilità dei mercati valutari potrebbe avere ripercussioni molto gravi sulle piazze finanziarie. La riunione di ieri è stata caratterizzata dal modesto volume di scambi e dalla mancanza di significativi interessi di acquisto. Così, in assenza di contropartite adeguate, molti titoli sono risultati notevolmente penalizzati. Ad esempio la Banca Commmerciale e il Credito Italiano, particolarmente richieste in precedenza dall'estero, hanno lasciato sul terreno circa il 3%, perdendo terreno anche nel dopolistino. Mediobanca ha accusato un arretramento sensi¬ bile, le Generali hanno perso 650 punti al listino e sono poi ribassate ulteriormente a 41.500 lire. Le cose non sono andate meglio per i principali valori industriali. La Montedison, dopo i buoni spunti di lunedì, si è mossa al di sotto delle 2000 lire e ha chiuso in flessione di circa l'l%. Debole Enimont, anche se in Piazza Affari si parla di una possibile schiarita dei rapporti tra i due azionisti di riferimento, Montedison ed Eni. Arretramento superiore al 3% per l'Italcementi di Giampiero Pesenti. Anche nella scuderia di Carlo De Benedetti è prevalso il segno negativo, con qualche pressione di vendita su Cir e Olivetti. Particolarmente pesanti le perdite tra i telefonici: la Stet è ribassata di oltre il 4%, seguita con perdite più contenute da Sip e Italcable. Rinaldo Gianola COMIT 737,06 OTTO SEDUTE A PIAZZA AFFARI MONTEDISON 721,69 1993 8885 23/7/1990 Agosto, falsa partenza per la Borsa Incertezza sui mercati esteri, operatori in difficoltà e il listino arretra (-1,27%) Agosto, falsa partenza per la Borsa L'accordo in Usa non spinge al rialzo il gruppo Fiat Forti vendite dall'estero e scendono altri titoli-guida MILANO. Brutta giornata in Borsa. Non solo perché il listino ha perso nettamente terreno (l'indice Comit è sceso dell' 1,27% a 721,69) o perché l'interesse degli investitori è stato ieri quasi nullo. Piuttosto la preoccupazione maggiore degli operatori è relativa alle insistenti voci di difficoltà in cui si troverebbero alcuni intermediari finanziari, agli strascichi di una liquidazione delicata e che, secondo alcuni, avrebbe solo rinviato e non risolto qualche grosso nodo (come il caso Lombardfin, ma non solo). In questo clima preoccupato, di voci che si rincorrono, di allarmi forse eccessivi, il mercato si muove con fatica e i prezzi, anche dei titoli maggiori, sono in alcuni casi notevolmente sacrificati. Ad alimentare l'incertezza contribuisce il nuovo polverone che si è alzato sulla questione della tassazione dei capital gain. In assenza di un provvedimento chiaro e definitivo, la diffusione di studi, progetti parziali, ipotesi estive non fanno altro che creare confusione tra gli operatori e i risparmiatori. In più sul parterre di Piazza Affari si fanno considerazioni ad alta voce sui possibili sviluppi dell'economia italiana, sulle prospettive dei grandi gruppi industriali. A questo proposito è la Fiat al centro delle analisi e delle discussioni degli osservatori. La congiuntura favorevole dell'auto sta finendo? Il gruppo torinese potrebbe ricorrere alla cassa integrazione in autunno? Ci saranno altri accordi internazionali, magari con la Chrysler nell'auto, e che impatto avranno, dopo quello con la Ford nelle macchine agricole? Gli interrogativi sono numerosi, così come diversi sono i fronti aperti della Fiat. Ieri la Fiat ordinaria ha ceduto lo 0,5% in chiusura, ma nel dopolistino il prezzo è sceso ulteriormente fino a 8750 lire. E proprio dai movimenti dei titoli della più grande holding italiana dipendono in larghissima misura le prospettive future della Borsa. Un mercato che non trova beneficio nemmeno dagli investitori istituzionali stranieri che negli ultimi mesi avevano alimentato la ripresa di Piazza Affari e che, invece, oggi si dedicano a selettivi investimenti sui titoli bancari del Mercato Ristretto. Anche il mercatino, comunque, ieri si è concesso una giornata di pausa dopo tanti rialzi. Il costante deprezzamento del dollaro, inoltre, viene considerato un fattore negativo per la nostra Borsa e, più in generale, l'instabilità dei mercati valutari potrebbe avere ripercussioni molto gravi sulle piazze finanziarie. La riunione di ieri è stata caratterizzata dal modesto volume di scambi e dalla mancanza di significativi interessi di acquisto. Così, in assenza di contropartite adeguate, molti titoli sono risultati notevolmente penalizzati. Ad esempio la Banca Commmerciale e il Credito Italiano, particolarmente richieste in precedenza dall'estero, hanno lasciato sul terreno circa il 3%, perdendo terreno anche nel dopolistino. Mediobanca ha accusato un arretramento sensi¬ bile, le Generali hanno perso 650 punti al listino e sono poi ribassate ulteriormente a 41.500 lire. Le cose non sono andate meglio per i principali valori industriali. La Montedison, dopo i buoni spunti di lunedì, si è mossa al di sotto delle 2000 lire e ha chiuso in flessione di circa l'l%. Debole Enimont, anche se in Piazza Affari si parla di una possibile schiarita dei rapporti tra i due azionisti di riferimento, Montedison ed Eni. Arretramento superiore al 3% per l'Italcementi di Giampiero Pesenti. Anche nella scuderia di Carlo De Benedetti è prevalso il segno negativo, con qualche pressione di vendita su Cir e Olivetti. Particolarmente pesanti le perdite tra i telefonici: la Stet è ribassata di oltre il 4%, seguita con perdite più contenute da Sip e Italcable. Rinaldo Gianola COMIT 737,06 OTTO SEDUTE A PIAZZA AFFARI MONTEDISON 721,69 1993 8885 23/7/1990

Persone citate: Agosto, Carlo De Benedetti, Giampiero Pesenti, Rinaldo Gianola

Luoghi citati: Milano, Sip, Usa