Nuova crociata della Bardot di Enrico Benedetto

Nuova crociata della Bardot Contro la macellazione islamica Nuova crociata della Bardot PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE In una lunga intervista al quotidiano di Le Pen - «Présent» Brigitte Bardot ha attaccato ieri duramente le macellazioni rituali islamiche, comunissime in Francia, accusando il governo per la sua «inerzia», «che rafforza i gruppi musulmani, decisi a proseguire le stragi». La denuncia giunge un mese esatto dopo Aid-el-Kebir, una festa nella quale vengono sacrificati ritualmente i montoni. Quanti? Mancano riscontri precisi, tuttavia solo a Bordeaux dove la comunità musulmana è modesta - dodici Imam hanno sgozzato gli animali non stop tutta la giornata, lasciandoli morire per dissanguamento come prescrive la Legge. I montoni sacrificali dovrebbero quindi contarsi a migliaia in Francia, con Marsiglia in primo piano (7000 vittime, dicono). «E' inammissibile che in nome d'una religione esseri umani facciano subire agli animali un supplizio tanto barbaro - afferma BB - ma il governo se ne infischia accettando macellazioni rituali nel nostro Paese e favorendo lo sviluppo dell'islamismo. Una vergogna!». L'ex attrice già nello scorso gennaio aveva curato una trasmissione televisiva choc sul «massacro degli agnelli». La Francia rimase turbata, eppure lo sdegno non portò a misure inibitorie che avrebbero potuto essere fa¬ cilmente tacciate di xenofobia. Oggi Parigi si limita a reprimere le uccisioni clandestine a domicilio esigendo, per motivi igienici, che venga utilizzato il mattatoio cittadino. La Bardot lascia capire che l'inerzia delle pur numerose associazioni animaliste su questo tema non è semplicemente colposa: temono d'avventurarsi su un terreno minato ove qualcuno potrebbe gridar loro «Razzisti!», un anatema pericoloso dopo Carpentras. Lei, invece, non ha esitazioni, e tuttavia finisce per essere manipolata da «Présent» che sicuramente tiene più a cuore degli animali la crociata anti-araba lepenista. Un alleato inatteso BB potrebbe comunque trovarlo proprio fra gli allevatori di montoni. La macellazione rituale è, infatti, un gigantesco business che i musulmani francesi amano gestire da soli, importando i capri. Il ministro dell'Agricoltura, Henri Nallet, non sembra però molto sensibile alle lamentele, e comunque - spiega BB - «non ha neppure iniziato trattative» per impedire le stragi. Così l'ex attrice si ritrova più o meno sola in questa nuova battaglia. Ha piena sfiducia, sopra tutto, nel socialista Mitterrand: «Attendo il '95, quando un nuovo Presidente forse non lascerà cadere le speranze riposte in lui». Enrico Benedetto Nuova crociata della Bardot Contro la macellazione islamica Nuova crociata della Bardot PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE In una lunga intervista al quotidiano di Le Pen - «Présent» Brigitte Bardot ha attaccato ieri duramente le macellazioni rituali islamiche, comunissime in Francia, accusando il governo per la sua «inerzia», «che rafforza i gruppi musulmani, decisi a proseguire le stragi». La denuncia giunge un mese esatto dopo Aid-el-Kebir, una festa nella quale vengono sacrificati ritualmente i montoni. Quanti? Mancano riscontri precisi, tuttavia solo a Bordeaux dove la comunità musulmana è modesta - dodici Imam hanno sgozzato gli animali non stop tutta la giornata, lasciandoli morire per dissanguamento come prescrive la Legge. I montoni sacrificali dovrebbero quindi contarsi a migliaia in Francia, con Marsiglia in primo piano (7000 vittime, dicono). «E' inammissibile che in nome d'una religione esseri umani facciano subire agli animali un supplizio tanto barbaro - afferma BB - ma il governo se ne infischia accettando macellazioni rituali nel nostro Paese e favorendo lo sviluppo dell'islamismo. Una vergogna!». L'ex attrice già nello scorso gennaio aveva curato una trasmissione televisiva choc sul «massacro degli agnelli». La Francia rimase turbata, eppure lo sdegno non portò a misure inibitorie che avrebbero potuto essere fa¬ cilmente tacciate di xenofobia. Oggi Parigi si limita a reprimere le uccisioni clandestine a domicilio esigendo, per motivi igienici, che venga utilizzato il mattatoio cittadino. La Bardot lascia capire che l'inerzia delle pur numerose associazioni animaliste su questo tema non è semplicemente colposa: temono d'avventurarsi su un terreno minato ove qualcuno potrebbe gridar loro «Razzisti!», un anatema pericoloso dopo Carpentras. Lei, invece, non ha esitazioni, e tuttavia finisce per essere manipolata da «Présent» che sicuramente tiene più a cuore degli animali la crociata anti-araba lepenista. Un alleato inatteso BB potrebbe comunque trovarlo proprio fra gli allevatori di montoni. La macellazione rituale è, infatti, un gigantesco business che i musulmani francesi amano gestire da soli, importando i capri. Il ministro dell'Agricoltura, Henri Nallet, non sembra però molto sensibile alle lamentele, e comunque - spiega BB - «non ha neppure iniziato trattative» per impedire le stragi. Così l'ex attrice si ritrova più o meno sola in questa nuova battaglia. Ha piena sfiducia, sopra tutto, nel socialista Mitterrand: «Attendo il '95, quando un nuovo Presidente forse non lascerà cadere le speranze riposte in lui». Enrico Benedetto

Persone citate: Bardot, Brigitte Bardot, Henri Nallet, Le Pen, Mitterrand

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Marsiglia, Parigi