Ammazzato mentre va a pescare

Ammazzato mentre va a pescare Ammazzato mentre va a pescare sdraiato su un plaid e presentava segni di colpi d' arma da fuoco, probabilmente una pistola. L'assasino ha sparato alla nuca, al cuore e a un fianco. La zona dove è stato trovato il cadavere è stata accuratamente perlustrata, ma non pare che gli inquirenti abbiano trovato indizi rilevanti che possano avviare le indagini su una pista attendibile. Sull'omicidio stanno indagando i carabinieri di Montecatini, che per il momento non hanno reso noto se esistano indicazioni sui possibili moventi. Castellano era un pescatore abituale, ma di solito frequentava la Val di Bisenzio, diverse decine di chilometri più a Nord del posto dove invece è stato trovato: un bosco frequentato da coppiette in cerca di intimità. [Ansa] Piagnaconi e Ferrante aspettano che la pioggia rallenti d'intensità. Perlustrano il magazzino. Sono curiosi, vogliono andare alla scoperta del luogo, cercano di fare passare i minuti. Ma c'è un odore strano, dolciastro, nauseabondo. I due uomini si avvicinano al frigorifero. Qui il tanfo è più forte. Lo aprono e restano impietriti dall'orrore. Nel frigorifero, rannicchiato, quasi «raggomitolato», c'è il corpo nudo di una persona. Ha ferite tremende, il viso sfigurato, macchie di sangue raggrumato ovunque. I due amici avvertono i carabinieri. Arrivano i militari e con loro i periti. Le mutilazioni sono spiegate dagli esperti dal lungo periodo di tempo, circa venti giorni, che è intercorso dall'uccisione alla scoperta del cadavere. Su quel povero corpo ci sono i segni di prolungate sevizie: entrambe le mani sono state legate con fil di ferro e poste dietro la schiena. Nell'ano è stato introdotto, e successivamente tolto, un bastone, mentre tagli e ferite di natura ancora incerta sono riscontrati sul torace e sulle gambe. La data della morte viene fatta risalire a circa venti giorni fa. Gli inquirenti sono aiutati za nome. Alla vicenda, con il passare del tempo e con l'aiuto degli esperti, vengono disegnati i primi contorni. Il cadavere è stato scoperto casualmente dai proprietari del deposito di materiale edile, Emilio Piagnaconi e Salvatore Ferrante, che, sorpresi dal temporale di ieri pomeriggio (Roma buttata nel buio, semafori in tilt, decine di incidenti stradali, vigili del fuoco in allarme e superlavoro), hanno trovato riparo in un capannone diviso da un tramezzo: una parte occupata da un materasso e l'altra da un tavolino e un frigorifero di piccole dimensioni.