Il maronita Moawad presidente del Libano

Il maronita Moawad presidente del Libano Si è votato in un aeroporto militare Il maronita Moawad presidente del Libano BEIRUT. L'ex ministro René Moawad, cristiano maronita, è stato eletto ieri, alla seconda votazione, nuovo presidente del Libano. A votarlo sono stati i membri del parlamento, che sabato erano stati dichiarati decaduti dal capo del governo cristiano, gen. Michel Aoun. L'elezione è avvenuta, alla presenza di numerosi osservatori stranieri, all'aeroporto militare di Kulayat, nel nord del Paese. Dopo aver rieletto lo sciita Hussein Husseini presidente del Parlamento (con un mandato per un solo anno) e aver ratificato l'accordo interconfessionale raggiunto di recente a Taif, in Arabia Saudita, i 58 deputati presenti hanno affrontato le votazioni per la scelta del capo dello Stato. Nella prima votazione, Moawad ha ottenuto il maggior numero di voti (35), seguito da George Saade (16) e da Elias Rawi (5); una scheda era bianca. Con questa votazione si suggella, in un certo senso, l'accordo che dovrebbe formare la base per la pacificazione della nazione dopo lunghi anni di guerra e guerriglia. E' stata la terza volta in meno di 15 mesi che i deputati libanesi sono stati convocati per eleggere il capo dello Stato del quale il Libano è privo dal 23 settembre 1988, giorno in cui si concluse il mandato di Amin Gemayel. La crisi parlamentare libanese è cadenzata da una serie di date significative, fra cui quella del 18 agosto '88 quando la seduta elettorale prevista a Villa Mansur, sede provvisoria del Parlamento che si trova sulla 'linea verde' che divide Beirut, è boicottata dai deputati cristiani. Da parte sua, il 23 settembre '88 il governo interinale dimissionario del musulmano Selim Hoss annuncia di essere il detentore legittimo del potere esecutivo.

Persone citate: Amin Gemayel, Elias Rawi, George Saade, Hussein Husseini, Michel Aoun, Moawad, René Moawad, Selim Hoss, Villa Mansur

Luoghi citati: Arabia Saudita, Beirut, Libano