Ddr: caccia al burocrate nel partito di Tito Sansa
Ddr: caccia al burocrate nel partile Congresso straordinario per dicembre, i delegati saranno eletti a scrutinio segreto dalla base Ddr: caccia al burocrate nel partile / riformisti promettono grandi purghe in Parlamento BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO La grande purga ai vertici del partito comunista della Ddr continua. Cacciato Honecker, costretti a dimettersi il governo e il Politburo, è ora venuto il momento del rinnovamento del Parlamento, composto da 500 membri, convocato in seduta straordinaria per lunedì prossimo. «Molte teste — è stato annunciato — cadranno». «Ci aspettiamo una seduta tempestosa — ha detto in televisione un deputato — abbiamo taciuto per troppo tempo, ora tutti vogliamo parlare». All'ordine del giorno sono tra l'altro le sostituzioni alla presidenza e la nomina del primo ministro, che sarà certamente il riformista Hans Modrow, «l'uomo di Mosca». . Molte teste cadranno anche — si prevede — durante una riunione straordinaria del partito (una sorta di Congresso anticipato) convocata a Berlino dal 15 al 17 dicembre. Novità assoluta, i delegati verranno designati dalla base con elezioni a voto segreto. E' già anche stato annunciato chei responsabili della crisi in cui si trova la Ddr, tanto quelli già esonerati dai loro incarichi quanto quelli che seguiranno, verranno puniti «secondo la legge». «L'indignazione della base del partito è grande, gli iscritti reclamano giustizia» ha detto iersera Gùnter Schabowski, membro del Politburo. La rapidità degli avvenimenti è tale che perfino il responsabile dell'infoi mazione fatica a tenere il passo con la valanga di novità. Non sapeva — per esempio — chn l'ultraconservatore Hans-Joachim Bòhme, rieletto appena mercoledì nel Politburo (con 66 voti contrari) durante una tempestosa seduta notturna era stato esonerato dalla carica di segretario del partito del distretto di Halle. La base locale si era ribellata e oggi il Comitato centrale, riunito per il terzo giorno consecutivo a porte chiuse, dovrà esaminare un caso senza precedenti, quello di un membro del Politburo che appena rieletto viene cacciato dai suoi. Da tre settimane a questa parte, da quando Egon K.-enz ha annunciato la svolta, si assiste a un fenomeno che fors-1 non ha uguali in altri Paesi: la nuova dirigenza della Ddr non ha mai opposto un solo rifiuto alla piazza e ha sempre accolto tutte le richieste, prima quelle dei contestatori, ora quelle degli iscritti al partito. La responsabilità di quanto è avvenuto in passato, gli abusi commessi dal partito durante 18 anni di dittatura di Erich Honecker, vengono denunciati pubblicamente senza riserve. Ieri è stato rivelato — per esempio — che un mese fa, la sera del 9 ottobre, Honecker aveva ordinato l'invio di carri armati per sciogliere la prima grande dimostrazione di folla a Lipsia (e fu Egon Krenz a opporsi, bloccando l'intervento armato) e che ciò ha accelerato la sua caduta. Gùnter Schabowski, incalzato da domande addirittura sfacciate dei giornalisti comunisti, ha ammesso di avere contribuito al culto della personalità (quando era direttore di «Neues Deutschland» pubblicò 43 volte in un solo giorno la fotografia di Honecker) e ha recitato un pubblico mea culpa. «Ammetto di avere contribuito alla politica di cui ora ci lamentiamo — ha detto —. Il mio passato mi pesa, ma ora assicuro che non si ripeterà. Chi ha ricevuto botte, da bambino ha due comportamenti quando è adulto: o picchia i figli o decide che non adotterà mai la violenza. Io ho scelto il secondo metodo». Lo stesso vale — ha aggiunto — per tutti gli uomini «nuovi» saliti al vertice del potere. «E' in atto il totale rinnovamento della nostra società — ha detto ancora Schabowski richiamandosi alla perestrojka — . Adesso le decisioni non vengono più prese in alto e trasmesse verso il basso, ora chi decide è la base e chi esegue sta al vertice». Soltanto sulle annunciate «libere elezioni» c'è incertezza e nebulosità. Nessuno finora nella dirigenza della Ddr è in grado di spiegare cosa intende per «libere elezioni». Lo stesso Egon Krenz, parlando ieri con Johannes Rau, il socialdemocratico primo ministro della Renania-Westfalia venuto a fargli visita, ha detto «abbiamo sempre avuto libere elezioni», annunciando che si sta preparando la legge per le elezioni politiche che verranno tenute nel 1991. Forse non ha torto la pittrice Bàrber Bohley, leader del gruppo di opposizione «Neues Forum», che ha dichiarato: «Non crediamo in libere elezioni». Tito Sansa Un tratto del Muro di Berlino, eretto dalle autorità della Germania orientale nel
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