Le icone avvicinano Mosca al Vaticano di M. Tos.

Le icone avvicinano Mosca al Vaticano La prima mostra russa nella santa Sede Le icone avvicinano Mosca al Vaticano CITTA' DEL VATICANO. Cento icone russe in Vaticano, per preparare la visita di Gorbaciov e per marcare con un gesto significativo la nuova stagione nei rapporti fra il Cremlino e i Palazzi Pontifici. E' la prima mostra mai allestita con il concorso dell'Unione Sovietica in territorio vaticano: «Un passo effettivo sulla strada per favorire il rafforzamento della comprensione reciproca», ha detto il ministro della Cultura Melentev. La mostra, inaugurata oggi da Giovanni Paolo II, sarà probabilmente visitata dal segretario del pcus, che a fine mese incontrerà il Papa. «Gorbaciov ha fatto molto per ripristinare in Russia le scuole di icone», ha detto il professor Adolf Ovcinnikov, un esperto del settore. E il ministro della Cultura ha spiegato perché: «La Rivoluzione d'ottobre è stata un momento di rottura nella storia del nostro Pae¬ se, ma è una rottura che non vorremmo confermare sul piano culturale. L'eredità culturale religiosa è un elemento irrinunciabile per il futuro della nostra gente e della nostra storia». L'iniziativa diplomatica sovietica incalza il Vaticano. Lo ha sottolineato Melentev, citando il documento con cui il Politburo ha approvato il risultato dei colloqui di inizio novembre fra Gorbaciov e la delegazione guidata dall'arcivescovo Angelo Sodano: «Un documento impensabile soltanto pochi anni fa. Sterno alle soglie di una nuova era». Melentev ha concluso citando un famoso verso di Rudyard Kipling: «L' Est è l'Est, e l'Ovest è l'Ovest, e i due non si incontreranno mai». Ma forse, ha commentato, «qui c'è un errore: perché ci sia vita su questa terra, infatti, è necessario che Est e Ovest si vadano incontro». [m. tos.]

Persone citate: Adolf Ovcinnikov, Angelo Sodano, Giovanni Paolo Ii, Gorbaciov, Rudyard Kipling

Luoghi citati: Mosca, Russia, Unione Sovietica