Scoperti trafficanti di bambini di R. Cri.

Scoperti trafficanti di bambini Arrestati 4 italiani: il mercato interessava anche Spagna, Belgio e Stati Uniti Scoperti trafficanti di bambini Bogotà, li vendevano in Italia a tre milioni BOGOTA'. I tre bambini colombiani erano nascosti in una casa di un quartiere elegante, a Bogotà. Ognuno di loro era già stato venduto per mille, forse duemila dollari, non più di tre milioni di lire. Erano ben nutriti e ben vestiti; stavano per partire. Destinazione Italia, dove li aspettavano i loro nuovi «genitori». I trafficanti che li avevano sottratti alle famiglie avevano già venduto un centinaio di bambini all'estero, molti nel nostro Paese. Ora cinque membri dell'organizzazione sono finiti in trappola. La polizia locale ha annunciato di aver arrestato Giuseppe Santero, Raffaele De Amico, Giuseppina De Pasquale e Margherita Santero, tutti italiani. In carcere è finita anche Laura Ortiz de Cadena, colombiana. Ieri sera pare che De Amico abbia telefonato al cognato Nicola Sacco, a Foggia: «Non sono stato arrestato, mi hanno solo chiesto i documenti». Poi è arrivata una smentita dalla Colombia: «Gli italiani so¬ no in un carcere di Bogotà». I tre bambini trovati dagli agenti hanno sei, cinque e tre anni. Pare che siano tutti maschi, ma la polizia non ha aggiunto altro: «Alle loro spalle c'è una storia di miseria e abbandono, siamo decisi a proteggerli». Non è stato ancora scoperto se i trafficanti abbiano rapito i bambini o li abbiano comprati dai genitori. «Non ci stupiremmo se fosse vera la seconda ipotesi — spiegano gli inquirenti —. Molte famiglie sono così povere che preferiscono assicurare un futuro ai figli vendendoli». Nella prigione dei tre piccoli, la polizia ha trovato i documenti della pratica per il loro espatrio. Falsi, naturalmente. Ma all'apparenza le procedure di adozione erano regolari. «Non è da escludere — ammettono le autorità colombiane — che le famiglie italiane non fossero consapevoli di violare la legge. Un fatto è certo: erano adozioni a pagamento». Tra i documenti dell'organizzazione, gli agenti hanno trovato anche un album fotografico. Un piccolo schedario: decine di immagini di bambini colombiani. Vicino ad ognuna, la foto di un uomo: il padre adottivo, sempre straniero. La polizia non specifica quanti piccoli siano stati venduti, parla solo di «varie decine». Pare siano più di cento. Non tutti i bambini sono arrivati in Italia; per alcuni la destinazione era il Belgio, la Spagna, gli Stati Uniti. In un primo tempo i quattro italiani arrestati erano accusati anche di aver maltrattato i ragazzini e di condurre un traffico parallelo di droga, ma i sospetti sono caduti con il passare delle ore. L'inchiesta non è ancora terminata: «Santero e gli altri non possono aver agito da soli — spiegano gli agenti —. Stiamo cercando i complici». Gli inquirenti erano sulle tracce degli italiani arrestati da due anni. I mandati di cattura sono stati emessi nel gennaio dell'88, dalla sezione della magistratura colombiana che si occupa soltanto delle due piaghe del Paese, il narcotraffico e il mercato dei bambini. «Un fenomeno in continua crescita — ammettono le autorità —. E molti vengono venduti in Italia». Ragazzi abbandonati dalle famiglie o fuggiti dalla miseria delle bidonvilles, senza che nessuno abbia cercato di trattenerli. Oppure rapiti dai trafficanti. Succede anche in Brasile, nelle Filippine, in Cile. Due mesi fa a Brasilia è stata scoperta per caso un'organizzazione che nascondeva tre bambini già venduti a famiglie italiane. I documenti per l'espatrio erano pronti. Un baratto che i trafficanti avevano già concluso altre volte: per i piccoli una nuova vita, «con genitori benestanti», come promettevano alla madre naturale. Alle famiglie d'origine dollari preziosi per sopravvivere. A quelle italiane, un «figlio» pagato tre milioni. [r. cri.]

Persone citate: De Amico, Giuseppe Santero, Giuseppina De Pasquale, Laura Ortiz, Margherita Santero, Nicola Sacco, Pare, Raffaele De Amico, Santero