A Genova di D. G.

A Genova A Genova Farmaci non bisturi GENOVA. In pochi centri italiani, fra i quali la divisione di ginecologia dell'ospedale di Sampierdarena, a Genova, si usa da qualche tempo una sostanza biochimica, la prostaglandina, in grado di provocare l'aborto farmacologico, ma che (a differenza della pillola francese «annunciata» nel nostro Paese) porta con sé un fastidioso effetto collaterale: il dolore. In Italia, questo farmaco è prodotto sotto differenti nomi commerciali da diverse industrie e lo si può trovare normalmente in farmacia. Per la pratica abortiva, però, la prostaglandina, che in natura è prodotta dall'utero, deve essere somministrata in dosi massicce e quindi sotto un rigoroso controllo medico. Nella divisione di ginecologia dell'ospedale genovese, il professor Salvatore Garzarelli e la dottoressa Rosanna Cirillo hanno introdotto da circa un anno questo trattamento farmacologico e oggi hanno a disposizione una casistica significativa di 150 aborti provocati con la prostaglandina. «Negli aborti terapeutici oppure nel caso della morte, del feto la prostaglandina viene utilizzata normalmente da molti anni. Lo scopo è quello di indurre il travaglio e quindi provocare contrazioni in grado di favorire una sorta di parto — spiega il professor Garzarelli, aiuto della divisione di ginecologia dell'ospedale di Sampierdarena —. Nella pratica dell'interruzione della gravidanza (consentita per legge entro il primo trimestre) il farmaco può essere somministrato nei primissimi giorni dopo il ritardo mestruale, diciamo una decina. Purtroppo il trattamento provoca dolori talvolta molto forti, a livello di una colica, e questo ha impedito la sua diffusione e la sua sostituzione all'aborto chirurgico». Secondo il professor Garzarelli, la prostaglandina troverà una sempre maggiore diffusione, soprattutto se associata al nuovo farmaco francese, l'RU 486, messo a punto dallo scienziato Etienne Emile Baulieu, nell'ambito di un protocollo di ricerca realizzato dall'Oms e finora sperimentato in Italia solo a Milano, presso la Terza Clinica universitaria diretta dal professor Piergiorgio Crosignani. «In associazione con l'RU 486, la prostaglandina viene infatti somministrata a dosaggio ridotto con il risultato di un potenziamento dell'effetto — spiega il professor Garzarelli —. E' l'ideale per una pratica dell'aborto alternativa a quella chirurgica». [d. g.]

Persone citate: Etienne Emile Baulieu, Garzarelli, Piergiorgio Crosignani, Rosanna Cirillo, Salvatore Garzarelli

Luoghi citati: Genova, Italia, Milano