All'improvviso il Toro scopre che non tutto va bene

All'improvviso il Toro scopre che non tutto va bene Settimana difficile in casa granata: Lentini messo in castigo, Fascetti invitato dalla società a mordersi la lingua All'improvviso il Toro scopre che non tutto va bene Pacione avvisa: «Il Cagliari è più tranquillo, non deve vincere per forza» TORINO. La decisione di mandare Lentini ad allenarsi per una quindicina di giorni con la Primavera del Torino ha destato stupore. Le ragioni di questo momentaneo allontanamento sono da ricercarsi nel comportamento del giocatore in campo ma soprattutto fuori. Fascetti promotore del provvedimento, avallato dalla società, non fa commenti, ma è chiaro che le sue intenzioni sono di ammonimento nei confronti del ragazzo: per scrollargli di dosso quell'apatia in cui è caduto da quando è tornato al Torino dopo la stagione passata nell'Ancona e per fargli capire che, anche se si è bravi, occorre avere umiltà e diplomazia. Certe dichiarazioni, insomma, non piacciono. «La nostra società — chiarisce il direttore generale granata, Casasco — possiede un regolamento interno che dev'essere rispettato; il provvedimento punitivo nei confronti di Lentini non vuole essere fine a se stesso, ma si pone l'obiettivo di far riflettere e maturare il giocatore. Sicuramente ora ne sarà amareggiato, però credo che questa lezione possa essergli utile per il futuro. Inoltre, non dimentichiamo che Lentini è un capitale che la società ha tutto l'interesse di coltivare e non certo di affossare e quindi ciò che è capitato a lui oggi, e già si è verificato per Skoro in occasione della partita di Coppa Italia con il Messina, potrà capitare a chiunque altro». Una settimana un po' burrascosa questa per il Torino, che oltre a questo caso, ha visto nascere polemiche per gli ultimi due pareggi (eccesso di speculazione?) proprio alla vigilia dell'incontro gomito a gomito con il Cagliari. «Il presidente Borsano vuol vincere sempre, gestisce la società con la stessa grinta che mette nel suo lavoro» mormora Casasco. Fascetti s'è irritato per le critiche subite, la società è intervenuta per frenarne la lingua. Ma del resto l'allenatore non fa che tener fede alla sua fama di personaggio sanguigno. In questi giorni al Filadelfia ha speso poche parole, solo per ribadire l'ottimo rendimento degli stranieri — anche se all'asciutto da due settimane lo slavo e da quattro il brasiliano — e per confermare la soddisfazione di avere una squadra che per ora si è espressa solo all'80 per cento delle sue potenzialità e può ancora migliorare. Scarni i commenti anche sulla partita di domenica. «E' una classifica, quella dei rossoblu, sinceramente inaspettata; una sorpresa doverli affrontare in una condizione di parità — afferma l'allenatore —. Non conosco la squadra sarda e quindi non posso giudicarla, so che è composta soprattut¬ to da giovani, magari avranno un futuro». «Cosa pretendo dal Toro domenica? — prosegue —. Io intendo soltanto vincere il campionato, poi, alla fine, tireremo le somme». Un appuntamento comunque difficile quello contro il Cagliari sia per le aspettative del pubblico che per ritornare in vetta alla classifica, la formazione granata è chiamata a vincere. «Sono due punti che è importante conquistare — commenta Luca Marchegiani — perché dobbiamo riprendere il nostro cammino e per dimostrare che, nonostante tutto ciò che è stato detto durante la settimana, in squadra non è cambiato nulla. Non credo sussista un problema di astinenza da gol, parlerei piuttosto di due partite, quelle passate, girate un po' storte e nient'altro». I rossoblu sono una delle squadre rivelazione d'inizio stagione, avversari di tutto ri¬ spetto. «Io sono convinto — prosegue il portiere — che il Torino avrà la forza per concludere il campionato ai massimi livelli, sono curioso di vedere invece quali saranno le formazioni in grado di mantenere questo ritmo fino al termine della stagione e non crollare a metà, quando le forze cominciano a venire meno». Pacione, rimessosi dall'infortunio subito nell'incontro casalingo con il Parma, sarà disponibile. Ma prevede un'altra partita difficile per il Torino: «Il Cagliari è una squadra che ha voglia di riemergere, sostenuta dall'entusiasmo degli ultimi risultati ottenuti e che non ha nulla da perdere, i sardi giocheranno quindi con tranquillità, che è poi la cosa più importante nel calcio, noi, soprattutto in questo momento, abbiamo l'imperativo di vincere in casa e forse siamo Un po' meno tranquilli di loro». Id. v.]

Persone citate: Borsano, Fascetti, Lentini, Luca Marchegiani, Pacione, Skoro

Luoghi citati: Casasco, Fascetti, Filadelfia, Italia, Lentini, Torino