Subappalti Ostacoli per la legge
Subappalti Ostacoli per la legge In commissione Subappalti Ostacoli per la legge ROMA. Battuta d'arresto per la legge sui subappalti. Le regole restrittive studiate per arginare le infiltrazioni mafiose nei cantieri rischiano di non diventare norma dello Stato. A bloccarle sarà probabilmente la commissione Ambiente della Camera che, da martedì prossimo, comincerà l'esame del testo approvato il 19 ottobre dalla commissione Giustizia. L'orientamento, preannunciato ieri dal capogruppo socialista in commissione, Giulio Ferrarini, segnerà un punto a favore di uno dei due schieramenti che si sono formati sull'argomento. Del primo fanno parte il governo, i comunisti e i sindacati. La loro opinione è che regolando e limitando al massimo i lavori da dare in subappalto si tolga automaticamente spazio alla mafia. Il secondo schieramento è appoggiato dalle associazioni dei costruttori, secondo le quali le misure di contenimento del subappalto da un lato non servono allo scopo, dall'altro mettono a repentaglio l'esistenza di migliaia di piccole aziende che nulla hanno a che fare con la malavita. Il terreno di guerra per i due schieramenti è costituito dall'articolo 21 bis del disegno di legge di riforma della RognoniLa Torre, quello che determina l'autentico giro di vite ai subappalti nelle opere pubbliche. Stabilisce infatti: che sia subappaltabile soltanto il 30% del totale dei lavori apppaltati, incluse le opere specialistiche; che il costo del subappalto non possa scendere al di sotto dell'85% del prezzo d'appalto; che tutti i subappaltatori di lavori il cui importo superi i 75 milioni debbano essere iscritti all'albo nazionale dei costruttori, con l'eccezione delle cooperative e degli artigiani. «Una norma liberticida», erano immediatamente insorti i costruttori. «La quota subappaltabile del 30% — avevano affermato — è accettabile al netto dei lavori specialistici, e nessuna regola per la determinazione del prezzo del subappalto può essere imposta per legge. Così facendo si colpisce la libertà d'impresa sancita dalla Costituzione». «Questa regolamentazione — aveva ribattuto il ministro Gava — è considerata fondamentale dal governo per dare trasparenza al settore». In commissione Ambiente sembrano di diverso parere. Ir. cri.]
Persone citate: Gava, Giulio Ferrarini
Luoghi citati: Roma
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