Sarà l'anno del mattone

■t Dopo tre stagioni sostanzialmente negative, il mercato immobiliare f manda segnali contraddittori. Ma la politica e le tasse lo frenano ■t Dopo tre stagioni sostanzialmente negative, il mercato immobiliare f manda segnali contraddittori. Ma la politica e le tasse lo frenano Sarà l'anno del mattone? IL mercato immobiliare, almeno per quanto riguarda il residenziale, presenta due fenomeni in apparenza contraddittori tra loro: rimane molto elevato il numero di compravendite (siamo nell'ordine dei 500 mila rogiti l'anno) ma i prezzi non solo non recuperano un'inflazione che nel 1995 ha rialzato la testa ma addirittura scendono in termini monetari. SCARSA QUALITÀ' Questo succede perché la domanda c'è, ed è destinata a crescere, se è vero che tutte le più recenti indagini di mercato segnalano un deciso aumento della quota di italiani intenzionati a cambiare casa nei prossimi due-tre anni. La domanda ha però la possibilità di confrontarsi con un'offerta ampia e di qualità mediamente scarsa. L'acquirente può così guardarsi attorno con calma e ciò tiene fermi i prezzi. Non si prevede a breve un cambio di tendenza, anche se ci sarebbero tre ragioni per una ripresa. La pri- La corsa immobili - inflazione a confronto potere d'acquisto dj 10 milioni nel il 970 e! valore . medio, dijunappiartamerito i l jppacquistato per la: stessaci'' lo; stesso | anno. aci'' sso | 10.000.000 1970 1971 1972 1973 19 ma è che l'economia reale tira. La seconda è che i prezzi reali (depurati dall'inflazione) sono in calo da almeno tre anni-quattro anni e dal dopoguerra ad oggi non si sono mai verificati cicli immobiliari con fasi recessive più lunghe. TRE INTERROGATIVI La terza è che, a novembre, l'inflazione è salita, il che di solito consiglia a rifugiarsi nel mattone. Ma a controbilanciare questi tre fattori pesano come macigni altrettanti interrogativi su come evolverà la situazione politica. Il primo è l'assenza di un governo stabile, senza il quale è impensabile per gli osservatori un boom della domanda e conseguentemente la ripresa dei prezzi. Il secondo riguarda le tasse. Chi pensava a un 74 allentamento della stretta sulla casa deve ricredersi. Anzi, i segnali (aumento dal 1° gennaio delle imposte di trasferimento per le seconde case; possibilità dal 1997 per i Comuni di aumentare l'imponibile lei) vanno in tutt'altra direzione. COSTO DEL DENARO Il terzo fattore di rischio è legato al costo del denaro o, per essere più precisi, al differenziale tra il tasso dei mutui e l'inflazione. Se i tassi dovessero schizzare al 15 per cento e oltre il mercato in pratica si fermerebbe. 8 1989 1990 1991 1992 previsione 995 1996' 1993 1994

Persone citate: Sarà