Cochi & Renato il ritorno

Il 15 gennaio riparte da Lecce «Il laureato», con Enzo Jannacci protagonista Il 15 gennaio riparte da Lecce «Il laureato», con Enzo Jannacci protagonista Coi hi & Renato, il ritorno Chiambretti riunisce la coppia MILANO. Piero Chiambretti è in fibrillazione, sta per prendere la sua seconda laurea («Laureato 2, la vendetta?»), il 15 gennaio alle 20,50 su Raitre, all'Università di Lecce. Insieme con lui, nella parte che è già stata di Paolo Rossi, Enzo Jannacci. Ma le sorprese sono ormai d'obbligo in tv e Chiambretti ne promette alcune mozzafiato. Ospiti prestigiosi? «Questo programma si sviluppa nella settimana della messa in onda. Noi miriamo alto ma se qualche defezione c'e, non ci scoraggiamo, anzi. Ad esempio: uno non può venire? bene, via quello e dentro il Papa. Lui non può perché non sta bene? Avanti un altro, che so, un qualche statista scomparso. Comunque siamo davvero in trattative con fior di personaggi». Fuori i nomi. «Cochi e Renato ad esempio. Una coppia che ritorna in tv dopo un centinaio d'anni. Un vero evento televisivo. I giovani non li hanno mai visti insieme. I meno giovani con loro si sono sbellicati ma in bianco e nero. Io ho l'ambizione di riproporli a colori, dunque più attuali anche se un po' più grassi». Una festa di laurea. Altri? «Non si può togliere la sorpresa alla gente. Ma se arriva il grande Carmelo Bene, essendo noi nella sua terra non può che farci piacere. Una sua lezione apre orizzonti smisurati allo scibile». Nuove bellurie? Che è in sintonia con la trasmissione». Molto diverso da Paolo Rossi però. «Paolo incarnava gli studenti. Enzo, essendo l'unico laureato in sala, che ha seguito tutte le realtà universitarie, incarna i professori. Bistrattato dalla tv che non gli ha mai affidato un programma tutto suo dimenticando le sue 600 canzoni e i suoi 30 anni di musica, Jannacci dimostra che l'università è poco formativa se per avere successo ha dovuto dedicarsi alla musica. Come dire, impara l'arte ma non metterla da parte, «Collegamenti internazionali. Un tempo io li effettuavo per "cazzeggiare". Ricordo che in "Prove tecniche" ne annunciavo uno e poi mi avviavo a piedi allo stadio dove arrivavo in tempo per il famigerato collegamento. Adesso la tv è fatta tutta di collegamenti. Così noi li useremo ad esempio per parlare con uno scienziato, uno statista, un premio Nobel». E finalmente anche un partner eccezionale dopo tante ricerche. «Con l'aiuto di "Chi l'ha visto" ho ritrovato Enzo Jannacci. Cochi e Renato ai vecchi tempi: torneranno insieme per Chiambretti (a destra nella foto) «Procede nella mia testa. Quando mi viene qualche ideuzza la butto giù nel mio taccuino. Poi si vedrà come realizzarla. Ma sono ottimista. Spingevo Pappone per ottenere la serata del sabato sera in tempi non sospetti, ossia quando "Scommettiamo che" faceva sfracelli di ascolto. Adesso che "Scommettiamo" non va più come prima, per i dirigenti la mia proposta è un toccasana perché evita loro di andare per l'Europa alla caccia di qualche format sostitutivo». Le piace la tv attuale? «Non riesco a guardarla, sto lavorando moltissimo al mio programma, però me la raccontano». Le hanno raccontato della Carrà? «A me è simpatica Raffaella. Ho letto che da lei si piange tanto: piangono i protagonisti, piange chi ci lavora, piangono i critici. Ma sentir dire come un tempo: "Mi sono molto divertito perché ho pianto tanto", è stata la mia vera sorpresa». Pagherei 70 Nevio Boni milioni»

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