Allarme rosso sulle sette di Gabriele Beccaria

g| Ma anche i dati sulla criminalità per Coronas sono gravi: l'Italia è più violenta g| Ma anche i dati sulla criminalità per Coronas sono gravi: l'Italia è più violenta Allarme rosso sulle sette // ministro: un fenomeno preoccupante Suicidi dopo la magìa 12 italiani morti a Creta L'autopsia: non è delitto g ROMA. Un'indagine sulle sette e i diversi movimenti religiosi che operano in Italia. L'ha avviata il ministero dell'Interno, come ha spiegato ieri il ministro Rinaldo Coronas durante l'incontro con i giornalisti in cui ha esposto i dati sulla criminalità nel '95, da cui esce un'Italia più violenta, con l'aumento degli omicidi e dei tentati omicidi. L'inchiesta sulle confessioni è partita dalla constatazione che il fenomeno nel nostro Paese è cresciuto sensibilmente. L'Italia è stata interessata solo in un secondo tempo dal moltiplicarsi di nuovi movimenti mistici che, nati negli Stati Uniti agli inizi del secolo, hanno finito col diffondersi in tutti i continenti. Ma ora queste nuovo realtà religiose stanno coinvolgendo almeno della popolazione. La direzione generale degli Affari di culto del ministero dell'Interno ha censito nel 1995 ben 366 diverse religioni. Accanto a confessioni di lunga tradizione già riconosciute dallo Stato, ci sono 16 organismi religiosi che si sono costituiti in enti e al vaglio della presidenza del Consiglio ci sono 7 richiesto d'intese presentate da altrettanti movimenti. Ma la maggior parte di queste confessioni, ben 248, hanno realtà particolari, sia per quel che riguarda i riti che le organizzazioni. Ed è proprio in questo sottobosco che potrebbero celarsi sette e culti delittuosi. Il ministe- CRIMINALITÀ' SENZA FRONTIERE ICONO che sarà una delle più grandi vittorie mai registrate dall'armata internazionale dei falsari: i soliti indiscreti fanno sapere da Bruxelles che la Zecca italiana potrebbe subire l'umiliazione di non coniare le future monete da uno e due Euro sul modello bicolore delle 500 lire, perché ritenuto troppo facilmente riproducibile. Gli gnomi di Francoforte avrebbero fatto la voce grossa, imponendo in alternativa una lega di materiali sovrapposti a sandwich, firmata dalla mitica Krupp: quella sì - hanno ammesso alcune fonti assai loquaci a «Liberation» - a prova di contraffazione, o quasi. Gli esperti del ramo, infatti, sono preoccupatissimi: tutte quelle monete della nuova Europa, riprodotte in miliardi di esemplari, promettono di diventare il prossimo boccone di un'industria criminale che ignora le crisi, inquieta i governi e angoscia le Banche centrali, impegnate oggi come non mai in una guerra mondiale alle imitazioni. L'ultima emergenza arriva dalla Francia, rimbalzando sugli altri allarmi che provengono dal resto d'Europa e da Washington. Milioni di pezzi falsi da 10 franchi dilagano in Francia, hanno fatto sapere le autorità di Parigi, che stanno per inviare tonnellate di fogli e carte esplicative ai commercianti per spiegare come difendersi. E anche in Italia il mercato delle banconote cresce con profitti esponenziali: secondo l'Eurispes, ha superato i 1500 miliardi. Nel Paese sommerso delle truffe e della pirateria, l'anno scorso sono stati scoperti 200 mila casi di banconote emesse da stamperie clandestine. Il mercato assomiglia da vicino a quello della droga, spiegano al «Servizio di fabbricazione carte valori» di Bankitalia: «Ci sono organizzazioni che producono, reti di rivenditori all'ingrosso e strutture di spacciatori al minuto». Finiti i tempi alla Totò «boss degli onesti» - osserva il capo della mobile romana Rodolfo Ronconi - «si scambiano tagli falsi con droga e armi»: «Anche queste banconote diventano merci come altre, secondo triangolazioni che ignorano i confini, e riprendono il loro valore nominale solo quando raggiungono l'ultimo anello della catena, finendo nelle mani dei raggirati». Computer, stampanti laser, modem, scanner e software pirata hanno fatto esplodere le possibilità delle manipolazioni, anche attraverso il cyberspazio. Negli Usa, qnalche catastrofista è arrivato a calcolare che i dollari finti sfiorino il 10 per cento del totale e - sebbene la cifra sia gonfiata - la Federai ro dell'Interno è deciso a conoscere, proprio per prevenire. «Bisogna stare attenti ad attribuire la definizione di setta - ha detto il ministro - ma certo è mi fenomeno da approfondire». Ma non sono soltanto le sette a preoccupare il Viminale. E' mi altro il dato che preoccupa Coronas e i suoi collaboratori: dai dati del '95 esce il quadro di un'Italia più violenta. Aumentano omicidi e tentati omicidi, ma soprattutto cresce tutto quell'universo di piccoli reati, certo non commesi dalla grande criminalità, causati però da una propensione al crimine che si fa più sottile e penetra in profondità nelle fasce sociali più a rischio. E' quanto emerge dai dati del ministero dell'Interno sull'attività di polizia e carabinieri nei primi novo mesi. Il numero complessivo dei reati è stato di 1.668.425 (circa il 2% in più rispetto allo stesso periodo del '94, che era di 1.626.314). Aumentano gli omicidi volontari: 913 da gennaio a novembre, rispetto agli 889 dello scorso anno. Crescono anche i tentati omicidi: 1.321 contro 1.286 del periodo gennaio-settembre del '94. Diminuiscono invece i furti dell'1,05% (che da soli costituiscono il 59% di tutte le fattispecie delittuose): sono stati 988.558. In calo (-4,63%) anche le rapine: 20.942. Duemila 436 le estorsioni denunciate, contro le 2.485 dello scorso anno. Per questo reato gli arresti sono stati oltre 3.200. [r. cri.] Emergenza per i so LA NALITÀ1 CIFRE CRIMIIN C ITALIA POPOLAZIONE: 56.778.031 Omicidi volontari Sequestri di persona Rapine "gravi" Estorsioni denunciate Artentati dinamitardi/incendiari Scippi Persone denunciate Persone arrestate di cui ricercate "Awisi" del Questore Rimpatri con foglio di via Proposte di sorveglianza speciale inoltraMisure di sorveglianza speciale Associczioni mafiose scoperte Persone denunziate ex 416 bis ldi contraffatti che inva GEN-SETT '94 GEN-SETT '95 739 746 3 2 8087 6288 2485 2436 1234 1030 38.060 30.824 478.798 482.948 92.082 84.625 4715 4333 8321 7819 5452 4264 te 2767 281 7 1625 1627 184 157 3358 3269 vadono i mercati e gi come per cancellare anche l'ultimo richiamo La traccia segnata con vernice blu, dall'auto a una grotta, nella quale sono stati trovati «oggetti di magia», forse l'hanno segnata proprio loro, magari per indicare «qualcosa» che possa spiegare ciò che per il momento non é spiegabile. Nell'antro, la polizia ha trovato vari oggetti e ora cerca di «leggerli»'. Una bottiglia vuota di Cointreau, due medaglioni: su uno spiccano un sole e un cavallo, sull'altro il nome Marisa: eppoi una borsa da viaggio, simili? a quella recuperata giù nella stretta battigia e con im presso lo stesso numero del Maligno: G66. Le indagini sono partite da quella rupe, solitaria d'inverno ma d'estate meta di turisti che, arrivati l'in là, a lui lo pensano tranne che a togliersi la vita. Si sono ricostruiti gli ultimi giorni dei due. Non gli ultimissimi, tuttavia. Nikos Drakakis ricorda come l'uomo e la ragazza siano stati nella sua «Pensione Korinna», a Petras, 320 mila lire al mese, ma se ne sono andati mercoledì 6 dicembre, San Nicolò. «Due cosi. Lui sembrava avere molto denaro, lei pareva un po' strana, teneva un comportamento non logico». «1 genitori di lei hanno telefonato, faranno tutto quello che si deve, por riportarli a casa», dice Nikolas Papadakis, viceconsole d'Italia «Fatto il riconoscimento per telefono, quindi non andiamo. Non ce n'è bisogno. E' lei», sospira Filippo Portoghese, il padre adottivo. Lei, suicida! La voce dolente, l'uomo ricorda: «Pochi giorni prima che andassi' via definitivamente, ad Arsioni, ini sembrava anche allegra, su di giri. Mi ha detto che stava trovando un suo equilibrio, che era contenta». E' difficile rassegnarsi all'idea che si sia ammazzata. Dice Linda Parlato, la madre: «Era una intelligente, come; si trovava in situazioni un po' critiche si fermava, tornava indietro. Non credo che si siano uccisi. Ammenoché non sia stata plagiata da lui». E neppure Ermanno Bali, 53, fratello di Giovanni, ci crede. Ma la polizia insiste: suicidio. C'è quella corda lunga più di un metro, che sembra provarlo: li legava alla vita, come se, una volta deciso di gettarsi, non avessero ancora stabilito chi lo avrebbe l'atto per primo. [v. tess.l IRAKLION (Creta) DAL NOSTRO INVIATO I resti del Labirinto, con la memoria dei suoi enigmi, sono più avanti. Un chilometro forse, nella pianura del Cerato, sulla strada 99 che taglia a metà l'isola. Forse proprio Knossos, con le sue suggestioni, le sue leggende orride, le sue pietre era stata la prima tappa cretese per i due che hanno cercato la morte su una scogliera solitaria. Perché di doppio suicidio si tratterebbe. Deborah Portoghese e Giovarmi Bau si sarebbero gettati a capofitto nell'abisso, all'estrema punta orientale dell'isola, là dove il sole nasce dalle acque. «Erano vivi prima del salto, insomma sono caduti in vita», assicura il medico legale Emmanouil Frangoulis. E aggiunge che la ragazza non era incinta. Un duplice suicidio, dunque, magari dopo la celebrazione di un qualche rito magico, dopo aver compiuto una dissennata liturgia di morte. Ne è quasi certo il coroner Frangoulis e sembra esserne persuaso pure il dottor Vardas, direttore della polizia di Ayios Nikolaos. Perché le fiamme che hanno semicarbonizzato la loro Renault R4 trovata a 500 metri dalla scogliera e i «testi sacri», che poi son quelli sulla magia, devono pure aver avuto un significato. Bruciare il ricordo di se stessi, bruciarsi i ponti alle spalle, farla finita con ciucilo che è stato finora. Chissà! Del resto, prima di partire, in un l'alò nella casa di Arsioni, avevano incenerito libri e vestiti, à minacciano la nuova moneta europea te sono le più sicure e accelera la corsa contro il tempo per brevettare inchiostri a colori variabili, litografie multicolori, fili metallici, ologrammi. 1 50 franchi svizzeri possiedono un codice all'ultravioletto, mentre le 100 mila italiano spiega la Banca d'Italia - vantano rilievi e microscritture non riproducibili. Le nuove misure diventa¬ no high tedi e fanno lievitare i costi, eppure molte falsificazioni sono tutt'altro che perfette. Un paradosso che sa di beffa: i falsari contano sulla fretta, sulla distrazione e sull'incompetenza delle loro vittime almeno quanto sui personal computer. Gabriele Beccaria

Persone citate: Coronas, Ermanno Bali, Filippo Portoghese, Krupp, Linda Parlato, Nikolas Papadakis, Nikos Drakakis, Rinaldo Coronas, Rodolfo Ronconi