Mediaset chiude il cerchio

Oggi o domani la firma con le banche. All'appello manca la Bnl, deciderà a gennaio Oggi o domani la firma con le banche. All'appello manca la Bnl, deciderà a gennaio Mediaset chiude il cerchio Ultimo ok (con lo sconto) dal Montepaschi FINANZA E TV T MILANO. Appuntamento presso la sede milanese dell'Imi. Ci saranno Fedele Gonfalonieri, presidente di Mediaset, e il direttore finanziario Fininvest Ubaldo Livolsi. Ci saranno i banchieri, attesissimi, e il padrone di casa, il vicedirettore generale dell'Imi Vittorio Serafino. Tutto ò pronto per la firma e per la chiusura della fase due di Mediaset, quella che prevede l'ingresso degli istituti di credito nel capitale della holding televisiva Fininvest. Questione di i ore. Per la firma ufficiale, nero I su bianco, sui contratti d'ac! quisto da parte delle sei banche ! - Imi, Sanpaolo di Torino, MonI tepaschi di Siena, Cariplo, Ban! ca di Roma e Comit - non resta che aspettare: qualcuno la dà i per certa già oggi, qualcun'al• tro, più prudente, la prevede ! per domani mattina. Oggi o domani, l'ultimo ini terrogativo. Ma che importa? | Tra i tanti intoppi dell'ultima ora che questa fase due dell'operazione Mediaset ha dovuto superare, non sarà certo un ritardo di 24 ore a compromettere tutto. In fondo, solo ieri è arI rivato l'ultimo via libera, quello del consiglio d'amministrazione del Montepaschi che ha approvato l'investimento di 50 miliardi per comprare uno 0,75% del capitale Mediaset. Piccola sorpresa anche qui. Dal Montepaschi, nessuno sa bene perché, era stato messo in conto uno sforzo finanziario maggiore, 70, forse 80 miliardi. E invece anche l'istituto senese si è fermato a 50 miliardi chiedendo e ricevendo (come le altre banche) tanto di garanzie per l'eventuale riacquisto (con un 12% annuo di interesse) delle azioni se Mediaset non sarà quotata entro il 31 dicembre '97. Stessa quota - 0,75 - per Montepaschi, Cariplo, Banca di Roma e Comit. Anche se sulla partecipazione Comit in Mediaset resta un dubbio: sarà proprio dello 0,75%, con 50 miliardi di esborso, o non supererà lo 0,50% (34, 35 miliardi di investimento) come aveva fatto sapere il presidente Lionello Adler? Per ora il consiglio ha deliberato l'investimento in Mediaset ma non ha reso noto l'ammontare stanziato: questione di ore e si saprà anche la quota esatta della Comit. Noti e stranoti, invece, esborsi e quote delle altre due banche: 100 miliardi per l'I,5% di Mediaset dall'Imi, 70 miliardi per l'l% di Mediaset dal Sanpaolo di Torino. Calcolatore alla mano, 100 CHI CE1 M MEDIASET FLASH [Quote del capitale in percentuale] IMI 1,5 S. PAOLO 1 MPS 1,2 COMIT 0,75 CARIPLO 0,75 BANCA ROMA 0,75 RUPERT 7,7 KIRCH8 5 75 BANCA ROMA 0,7RUPERT 7,KIRCH Duccio Valori lascia la Stream Duccio Valori, presidente di Stream, la società per il multimediale della Stet, lascia. Guiderà, con la carica di amministratore delegato, una società di progettazione di centrali a fonti rinnovabili, tutta privata. Secondo alcune indiscrezioni a succedere a Valori potrebbe essere l'attuale amministratore delegato di lite, Carlo Baccari. Fedele Confalonieri (Imi) più 70 (Sanpaolo) più 200 (tra Montepaschi, Cariplo, Banca di Roma e Comit) fanno 370 miliardi. Meno dei 500 inizialmente previsti, un po' meno dei 400 che l'Imi (per bocca di Serafino) aveva prudentemente calcolato. Solo il 5,5% del capitale in mano alle banche, meno del 7-8% dei progetti iniziali. All'appello è mancata la Bnl. L'istituto del Tesoro ha fatto sapere che potrebbe essere della partita se e non appena British Telecom, partner di Bnl nella joint-venture Albacom, darà il via libera all'investimento in Mediaset da parte proprio di Albacom. Bt terrà il proprio consiglio a gennaio: ecco perché per ora Bnl ha dovuto rispondere no all'invito dell'Imi che prevedeva una risposta tassativa entro fine anno. Ma a gennaio, se il consiglio Bt approverà, il no potrebbe trasformarsi in si: anzi, già circola un'ipotesi a dir poco clamorosa FININVEST ALWALEED 2,7 Cento operai Falck passano alle Ferrovie e cioè che British Telecom non solo acconsenta l'investimento in Mediaset di Albacom per 100 miliardi (equivalente a un 1,5% del capitale) ma scenda direttamente in campo comprandosi (non si sa ancora se attraverso un aumento di capitale a lei riservato) un altro 3-3,5%. Chiusa la fase uno (ingresso nel capitale dei tre soci esteri: Kirch, Al Waleed, Rupert), questione di ore per la chiusura della fase due (ingresso delle banche), resta tutta da organizzare la fase tre (l'aumento di capitale da 1200 miliardi) e la cessione da parte di Fininvest e degli investitori strategici delle quote necessarie per far scen¬ dere sotto il 50% il controllo di Berlusconi. Per ora si sa che le sei banche prossime azioniste (più la Bnl che su questo ha dato il suo assenso) hanno già garantito di partecipare al consorzio di collocamento. Per i dettagli si vedrà a fine primavera. Ma certo, a giudicare dai progetti, sarà una vera maxioperazione, una richiesta al mercato non inferiore ai 3000 miliardi frutto combinato di un'offerta pubblica di vendita da 1200 miliardi, della cessione di titoli Mediaset da parte di Fininvest per 1300 miliardi e della vendita (per altri 300) di azioni da parte degli investitori strategici. la. z.J L'odissea della ricollocazione dei dipendenti della Falck di Sesto è terminata, almeno per i primi cento lavoratori. E' stato, infatti, sottoscritto l'accordo tra il presidente della Regione Lombardia, Formigoni, e le Ferrovie dello Stato, che stabilisce il ricollocamento di 100 sugli 800 cassintegrati. Sperling e Kupfer è tutta Mondadori La Sperling e Kupfer è passata alla Mondadori. Sono stati infatti portati a termine gli impegni finanziari dell'accordo in base al quale la Mondadori, che già controllava il 43,75% della società, si impegnava ad acquistare la «Programmi editoriali» che deteneva il restante 56,25%. SCALATE IN BORSA I Riunioni in via Filodrammatici con uomini Consob. C'è chi scommette sul sì

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