«Subiamo il gioco invece di imporlo»
«Subiamo il gioco invece di imporlo» «Subiamo il gioco invece di imporlo» TORINO. Impietoso dopo la sconfitta con la Roma («Non ci riescono tre passaggi di fila»), Deschamps non molla la presa: «Far girare la palla non è mai stato il nostro forte, ma quest'anno le difficoltà sono ancora maggiori e certi difetti sono più evidenti. Recuperiamo meno palloni, ci facciamo aggredire dagli avversari». Il francese è lucidissimo nel proprio atto di accusa e aggiunge: «I problemi sono di origine fisica e mentale. Se ognuno di noi non è al massimo della forma, tutto diventa difficile. Ma non avere aggressività è prima di ogni cosa un fatto di testa. Così il gioco lo subiamo invece di imporlo. A questo bisogna dosi, che parlerà fra qualche giorno: in questo momento, ha detto tra lo stupore generale, è troppo impegnato. Dunque ecco una squadra che cerca di fare quadrato, ma senza ricorrere alla banale arma del silenzio stampa. In fondo una giornata di riflessione non fa scandalo e poi a volte tacere è più utile che dire pietose bugie. Così in prima linea ci va Del Piero, sempre più calato nella parte di n. 1. Una volta erano i più esperti e smaliziati che venivano mandati avanti a fare da scudo. Il fatto che il Talentino non rifiuti di affrontare i temi più scottanti del momento è un segnale importante. Il 7 gennaio tornerà in campo dopo un mese trascorso più con Ventrone che con la fidanzata. Confessa: «Contro la Sampdoria ho toccato il fondo, non ho giocato una partita di calcio». Era indispensabile ripartire da zero, fargli svolgere il lavoro atletico che in genere si fa a lu glio. Ed eccolo ri vitalizzato, pronto rientro. Pronto DESAILLY (Milan • Francia pure ad accollarsi la parte di salvatore della patria che inevitabilmente gli attribuiranno. Un ruolo ingrato che subito rifiuta: «Non ero l'unico colpevole prima e non avrò meriti particolari adesso se le cose andranno meglio. Spero di dare maggior fantasia alla manovra, ma non basta recuperare un giocatore per ritrovare tutta una squadra. Ho lavorato molto in questo mese, ora sono pronto a ripartire. Forse avrei dovuto fermarmi prima, ma c'erano troppi infortunati». Il quarto piazzamento nella classifica del Pallone d'Oro di France Football, il posto da titolare nella squadra dell'anno secondo il quotidiano francese L'Equipe, non diventano il pre¬ testo per spiccare il volo: «Qualcosa di buono ho fatto, forse sono simpatico ai francesi. E' una soddisfazione enorme, ma anche un fatto strano. Sono stupito. In giro ci sono tanti grandi giocatori». Gli onori non fanno passare in secondo piano i problemi juventini. Dalle sue parole traspare la difficoltà del momento che la squadra attraversa. «Dopo aver parlato con Lippi, ci siamo accorti di aver toccato tutti gli argomenti, ma di non aver individuato una causa specifica dei nostri guai. In effetti, facendo il paragone con la scorsa stagione, non c'è un problema particolare, qualcosa che salti all'occhio rispetto al resto. Ciò non vuol dire nascondere le KU(Baye Svanisce la aggiungere che gli avversari ci hanno preso le misure». Paulo Sousa non è più il Grande Cucitore, così la Juve perde il suo uomo di punta a centrocampo. Deschamps ha una spiegazione per tutto: «Non è soltanto un fatto di condizione. Prima era una sorpresa, oggi lo conoscono e ha sempre due avversari alle costole». Indispensabile trovare una via d'uscita. Per Deschamps le strade non sono molte: «Ognuno deve fare un esame di coscienza e capire dove ha sbagliato. Inoltre dovremo lavorare di più individualmente e collettivamente». Oggi doppia seduta di allenamento, domani pure. [f. v.] -a l -a lu PERUZZI (Juventus • Italia) UNSMANN yern - Germania) favola del c difficoltà che incontriamo, ma è la verità. Finora abbiamo dato tanto, forse anche tutto quello che era nelle nostre possibilità, ma non è bastato. Ormai è arrivato il momento della svolta, di trovare questa benedetta continuità. Di sicuro non siamo più capaci di sorprendere gli avversari. Adesso ci trattano come quelli che hanno vinto lo scudetto e c'è meno libertà». La conclusione non è un inno all'ottimismo: «Di questo passo rischiamo di compromettere anche la Champions League. Non potremo essere pronti a marzo se nel frattempo non avremo ripreso a viaggiare spediti in campionato». Fabio Ve D DE BOER (Ajax - Olanda MALDINI (Milan - Italia DEL PIERO (Juventus - Italia) ALBERTI NI (Milan - italia lub felice: i capricc Vergnano I NI alia Paè usodicinsAlL'EDe i del bu
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