Mediobanca promette dividendi in salita di Francesco Manacorda

Mediobanca promette dividendi in salita INCONTRO CON GLI ANALISTI: E' PARTITO BENE IL SECONDO btMESTRE, NESSUNA VOLONTÀ DI SCIOGLIERE CONSORTIUM Mediobanca promette dividendi in salita «La quota Ferrari sarà offerta nel 2006» Francesco Manacorda MILANO Il 150Zo di Ferrari in mano a Mediobanca sarà sulla linea di partenza del collocamento in Borsa dal prossimo anno. ((Alleggeriremo l'esposizione su Ferrari e Bm-go (di cui ha il 220Zo, ndr) nel 2006 attraverso un'Ipo», annuncia il direttore generale di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel. E il condirettore Renato Pagliaro precisa: «Si comincerà a parlare di quotazione nel 2006 se Fiat deciderà» in tal senso. Già quest'anno, comunque, Ferrari darà soddisfazioni ai suoi azionisti. «Con l'uscita della Maserati dal perimetro della Ferrari e la ridefinizione dei diritti di Formula 1 vi sarà una redditività mighore rispetto a quella degli scorsi esercizi», commenta ancora Pagliaro. Ormai vedere i top manager di Mediobanca parlare davanti agli analisti finanziari non provoca più particolari brividi, ma questa volta per presentare i risultati del primo semestre dell'esercizio 2004-2005 la squadra si è allargata in un'esercizio di trasparenza che sfiora ormai un collettivismo assai lontano dall'iconografia classica di Piazzetta Cuccia. Assieme a Nagel e a Pagliaro si presentano infatti per la prima volta in pubbhco Saverio Vinci, responsabile dei mercati finanziari e Massimo Di Carlo, cui fanno capo i prestiti e la finanza strutturata. Unico assente giustificato della prima linea di Mediobanca è Maurizio Cereda, co-responsabile assieme a Di Carlo dell'area «coverage e corporate finance». Ma al di là dello schieramento di forze i messaggi che il management di Mediobanca ha da trasmettere sono pochi e precisi. In primo luogo quello che l'esercizio in corso, che si chiuderà come di consueto in giugno, promette di dare buone soddisfazioni. «Il secondo semestre è partito bene», dice Nagel, e per l'intero esercizio «siamo piuttosto ottimisti. salvo impreviste escursioni di mercato». Un messaggio che riporta Mediobanca sopra i 13 euro, in rialzo dell'1,07% a quota 13,052. Con il buon andamento dell'attività bancaria nelle sue diverse declinazioni, al dettaglio e all'ingrosso, imito al fatto che dalle cinque partecipazioni strategiche di Mediobanca - ossia Generali, Telecom-Pirelli, Rcs, Fiat e Italmobiliare - «abbiamo avuto grandi soddisfazioni borsistiche e pensiamo di averle anche a livello reddituale, dal lato dei dividendi», pure Mediobanca si sente in grado (fi avanzare qualche promessa sulla cedola ai suoi azionisti. «Massimizzeremo la distribuzione degli utili realizzati senza far incrementare troppo il patrimonio libero», continua a essere la linea guida di Piazzetta Cuccia dice Nagel - aggiungendo che «dovremmo essere portati verso il dividendo che abbiamo distribuitoranno scorso», cioè 0,40 euro per azione. La fiducia dei manager è mostrata anche dalla scelta di reinvestire su Mediobanca il 500Zo dei capitali gain netti derivanti dall'esercizio delle stock options. Per quel che riguarda l'azionariato, invece, Nagel non prevede grossi movimenti: «Non abbiamo indicazione di una volontà di scioglimento di Consortium ma di una stabihtà dell'azionariato». Sul fronte partecipazioni, Pagliaro ha confermato l'uscita da quelle non strategiche, comprese Commerzbank e Ciments Frangais. Anche Gemina, di cui Mediobanca ha il 12,60Zo, è nell'opinione di Pagliaro una partecipazione che va valorizzata al massimo, probabilmente per poterla cedere con una plusvalenza. E sulla sorte di Impregilo, partecipata da Gemina, dunque, (de nostre scelte saranno esclusivamente in funzione di quelle che percepiamo come le migliori modalità di valorizzazione del titolo». Su Edison, dove Mediobanca agisce come advisor di Aem Milano, solo una battuta di Nagel: «Il valore di Edison sta nel suo insieme, non nello spezzatino». Alberto Nagel con Renato Pagliaro

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