E l'alleanza Bossi-Tremonti ottiene solo una promessa di Amedeo La Mattina

E l'alleanza Bossi-Tremonti ottiene solo una promessaLE TRATTATIVE TRA IL GARROCCIO E PALAZZO CHIGI E l'alleanza Bossi-Tremonti ottiene solo una promessa Sulle misure anti-Cina sarà firmato un «documento politico» che il premier Berlusconi si impegna a portare in sede europea retroscena Amedeo La Mattina ROMA PER Alleanza nazionale e l'Udo sembra un vecchio film visto e rivisto: tutte le volte che l'asse Bossi-Tremonti entra in azione, la maggioranza fibrilla mettendo in difficoltà il governo. E' accaduto anche questa volta, con la Lega sulle barricate sui dazi anti-Cina rivendicati come contropartita per votare il decreto sulla competitività. Ma pure questa volta una soluzione sembra sia stata trovata da Silvio Berlusconi dopo un colloquio con il suo ex ministro dell'Economia e Roberto Calderoli: oggi il Consigho dei ministri varerà l'atteso provvedimento senza prevedere barriere doganali; ma approverà anche un «documento politico» con il quale il presidente del Consigho si impegna a portare la questione-dazi al Consigho d'Europa. Il Cairoccio sapeva che non avrebbe mai ottenuto quanto aveva chiesto. «Non viviamo in un'economia autarchica: questo è un problema che si può affrontare solo a livello europeo», è stata la tesi di Berlusconi. E' nata così l'idea di spostare il tiro sul massimo organo politico dell'Ue. L'ultimo tentativo dei leghisti è stato quello di inserire questo «impegno politico» in una norma del provvedimento. Niente da fare. Si sono opposti strenuamente non solo An e l'Udc, ma anche lo stesso premier. Per cui, alla fine, agh uomini di Bossi non è rimasto che «ripiegare» sul documento politico a latere. Per molti si tratta di un contentino. E forse lo è nella sostanza, ma dal punto di vista pohtico, di un contenino o di un ripiegamento per Bossi non si tratta. AJ Carroccio serviva una bandierina da sventolare nelle piazze durante la campagna elettorale per le Regionah. «E adesso l'hanno ottenuta - ammette con una punta di amarezza un ministro di An - e possono continuare ad interpretare il ruolo dei difensori strenui delle piccole e medie imprese del Nord in' crisi a causa dell'invasione asiatica». Un cavallo di battagha che gh altri partiti della coalizione non sono Mici da regalare alla Lega. La quale adesso, secondo alcune fonti governative, dovrebbe rivedere l'intenzione di votare contro il decreto sulla competitività e astenersi. C'è chi scommette che alla fine Maroni e Calderoli voteranno a favore. Sembra però troppo. Intanto, oggi al Consigho dei ministri, Berlusconi ci arriva con una soluzione in tasca che consente al governo di presentare un provvedimento atteso da sei mesi. Poi, nella conferenza stampa che farà insieme al ministro Siniscalco, spiegherà il senso del «documento pohtico» e il pressing anti-dumping al Consigho d'Europa. «Si tratta di ima soluzione più di forma che di sostanza. Detto questo - afferma Gianni Alemannop - bisogna riconoscere che la Lega ha soUevato un problema serio, questo gh va riconosciuto, anche se lo ha fatto a modo suo. In sede europea sono molte le cose che si possono fare. E' vero che c'è un dumping sociale fortissimo. E non basta dire facciamo una produzione di qualità. Occorre un meccanismo competitivo più aggressivo, l'Europa si muove con molta lentezza e un'eccessiva cedevolezza. Gh Stati uniti invece difendono i loro prodotti pon le unghie e i denti». Resta però un problema di fondo, osservano An e Udc, che è quello di sempre: l'asse BossiTremonti. Con il Carroccio che già altre volte ha votato contro provvedimenti del governo, sempre con l'obiettivo della massima visibilità. Il vicepresidente del Consigho Marco Follini lo dice apertamente: «Il tema della competitività e dello sviluppo deve essere tenuto lontano dalla campagna eletto¬ rale, dalle schermaglie politiche. Il leader dell'Udo si rivolge . ah'opposizione, ma il messaggio è rivolto anche a Bossi. Al quale spiega che i dazi in un solo Paese sono misure «antidiluviane». Ufficialmente parole tutto sommate rispettose. A taccuino chiuso gh uomini di via della Scrofa dicono che i leghisti, «come al solito, si fanno la campagna elettorale a detrimento delle istituzioni». Sia nell'Udo che in An viene fatto notare un diverso atteggiamento tra Calderoli e Maroni. Il primo, nel corso della giornata di ieri ha smussato gh angoli, mentre il ministro del Welfare ha tenuto alta la tensione. Dietro, dicono gh alleati, soprattutto su temi economici, c'è sempre la «regia» di Tremolìi: «Unico caso al mondo in cui il vicepresidente di un partito (Forza Itaha ndr) è anche co-leader di un altro partito (la Lega ndr)». Follini non ci sta: «Il tema dello sviluppo economico deve essere tenuto lontano dalla campagna elettorale e dalle schermaglie politiche»

Luoghi citati: Europa, Roma, Stati Uniti