Se paghi bene, un volante lo trovi di sicuro di Cristiano Chiavegato

Se paghi bene, un volante lo trovi di sicuro L'ULTIMO GRIDO E' UN PILOTA INDIANO E UNO PORTOGHESE: ESPERIENZA POCA, MA GRANDI POSSIBILITÀ' ECONOMICHE Se paghi bene, un volante lo trovi di sicuro Cristiano Chiavegato MELBOURNE Quattro moschettieri, ma con i fioretti un po' spuntati. La Formula 1 introduce quest'anno nel suo «circus» un quartetto di debuttanti particolari. Piloti senza un grande passato nelle formule minori, ingaggiati da team che forse hanno pescato nell'esotico anche per allargare la rosa dei propri possibili sponsor. Se è positivo vedere facce nuove, provenienti da Paesi che non hanno una tradizione nell'automobilismo, d'altra parte non mancano le perlessità su certe scelte, anche alla luce dell' apporto tecnico che questi acerbi driver possono portare alle loro squadre, perchè conoscono poco le vetture e meno la maggioranza dei circuiti da affrontare. La Jordan, recentemente acquistata dal magnate Alex Shnaider, canadese di origine russa, ha puntato sull'Oriente, ingaggiando l'indiano Kumar Ram Naram Karthikeyan, 28 anni, di Chennai. In Inghilterra, nelle formula minori, si era già battuto con Button e Sato, stando loro davanti in qualche occasione. Vanta un minimo di esperienza avendo assunto il ruolo di test-driver per Jaguar, Jordan e Minardi. Il suo idolo è Michael Schumacher, solo ad avvicinarlo gli tremano le gambe. «Mi preparo facendo pesi e yoga e tiro al piattello - racconta -. Ho una grande forza alle spalle. Un miliardo di tifosi che mi seguiranno in tv. E presto avremo un Gp anche in India». Compagno di squadra di Narain, sarà il portoghese Tiago Monteiro, stessa età dell'indiano, con una laurea svizzera in Gestione Alberghiera. A differenza della maggioranza dei piloti giunti in FI, non ha mai guidato i kart. Da giovane gareggiava in moto, poi ha iniziato con la F3, ha corso in America nella squadra di Emerson Fittipaldi, con le Porsche, le Formula Nissan. Alla Jordan ha portato, oltre alla fama di essere un pilota determinato che sbaglia poco, anche una bella dote m 6 milioni di euro, grazie a uno sponsor. La Minardi non è andata molto lontana nell'ingaggio dei piloti, fatto determinato ovviamente anche dalla «borsa» di dollari che avevano da offrire. L'olandese Christian Albers, 25 anni, è un ragazzo che ha vinto molto nella F3 tedesca. Allievo dell'ex campione del mondo Keke Rosbeiw, si è poi affermato fra i più bravi anche nel DTM, il campionato superturismo della Germania affollato di ex campioni anche della FI. Il secondo pilota è l'austriaco Patrick Friésacher, 24 anni, di Wolfsberg. Qualche anno fa il suo connazionale Gerhard Berger lo segnalò come uno dei giovani più promettenti. Nel 1997 si ruppe ima gamba in kart e rimase per diverse settimane prima in ospedale, poi su ima sedia a rotelle. «Ho impalato a lottare - dice -. Porto sempre con me la biografia di Lance Armstrong, che è un grande esempio di campione». Nel suo passato quattro campionati di Formula 3000, con due vittorie. Ha progetti ambiziosi: «Imparare, capire e arrivare al titolo Mondiale». Non si espone troppo, probabilmente pensa a Niki Lauda. Oltre a questi quattro «moschettieri», la FI sta valutando altri due personaggi. La Jordan farà provare il russo Roman Rusinov, 23 anni, proveniente dalla serie Le Mans. La Minardi ha ingaggiato come collaudatore l'israeliano Chanoc Nissany che però vive in Ungheria. C'è un particolare che lo riguarda: ha 41 anni. Non è mai tròppo tardi, neppure per la FI. Narain Karthikeyan (India) e Tiago Monteiro guideranno la Jordan: il portoghese porta in dote 6 milioni di euro Stoddart con l'israeliano Nissany

Luoghi citati: Germania, India, Inghilterra, Melbourne, Ungheria