Wall Street, apertura rinviata a lunedì di Zeni

Wall Street, apertura rinviata a lunedì Wall Street, apertura rinviata a lunedì Si lavora per evitare il crash, le Borse europee tengono Armando Zeni MILANO Wall Street riaprirà lunedì alle 9.30, a condizione che tutto funzioni. La decisione dei responsabili della Borsa di New york è giunta ieri sera dopo un incontro tra i rappresentanti della città, gli operatori e le aziende di servizio. Domani verranno effettuati i test per verificare la tenuta dei sistemi. Ieri intanto nel Vecchio Continente sono calati gli scambi, le fluttuazioni di giornata sono diminuite ma quello che conta è che i mercati, tranne Madrid (-0,84%) e. Parigi rimasta praticamente ferma (-0,01% la chiusura), alla fin fine abbiano mantenuto il segno più che in tempi come questi è pur sempre un sollievo. Dunque in rialzo Londra (+1,26%), in rialzo Zurigo (+1,18%), in rialzo Milano (+1%) che vede però in calo l'indice Numtel (-0,62%) del nuovo mercato. Le rassicurazioni delle grandi istituzioni economiche, a cominciare dalle operazioni straordinarie delle banche centrali hanno sortito l'effetto di tranquillizzare operatori e analisti. «Mantenere la calma, evitare il panico», queste le raccomandazioni che sono rimbal- zate tra gli operatori. «Il sistema finanziario - ha detto il vice presidente della Federai Reserve, Roger Ferguson - reagito meglio del previsto al devastante attentato». Ma certo l'ora della verità si avvicina con la riapertura degli scambi lunedì mattina. Solo quando la grande Borsa newyorkese riaprirà le contrattazioni si avrà il polso della situazione: si potrà capire - insistono gli analisti - se la tragedia è destinata a tradursi in panico, in fuggi fuggi dall'azionario verso beni rifugio, oppure se grandi e piccoli investitori daranno il segnale che aprirebbe i cuori e le speranze del mondo, tenendo duro e scommettendo comunque sul futuro. La ripresa degli scambi del New York Stock Exchange è però legata alla verifica del funzionamento di tutte le infrastrutture a cominciare dalle 200.000 linee telefoniche e dai 3 milioni di collegamenti usati normalmente dagli operatori. «Nessuno - ha sottolineato il presidente del Nyse, Richard Grasso sarebbe favorevole ad una riapertura delle contrattazioni nell'incertezza di non poter avere un recupero pieno e completo». Aspettando Wall Street, ovviamente le previsioni abbondano. Va detto subito che la sensazione predominate tra chi elabora strategie e cerca di immaginare il comportamento degli investitori americani non predomina, pur nella cautela, il pessimismo. E' ormai certo che la riapertura, pur nell'immaginabile clima di emergenza esistente a New York, e pur tenen¬ do conto delle gravi perdite umane di banche importanti per Wall Street, come la Morgan e la Cantar, garantirà la piena operatività della Borsa. La cintura di protezione predisposta dalle istituzioni dovrebbe insomma garantire la regolarità e una scossa positiva,' stando alle voci che circolano sui mercati, potrebbe arrivare dalla Fed che potrebbe tagliare di un quarto di punto i tassi americani addirittura prima della ripartenza della Borsa. Non solo. C'è anche chi dà per certo che almeno nelle prime sedute i principali investitori abbiano già stretto un accordo tra di loro, per evitare violenti ribassi e rialzi dei principali titoli (soprattutto delle blue-chips che esprimono l'andamento dell'indice Dow Jones) che potrebbero innescare reazioni scomposte. Insomma, a Wall Street alla fin fine potrebbe non essere panico, potrebbe non sprofondare come fece l'Europa (810 mila miliardi bruciati) in quel drammatico martedì 11. Così, aspettando la grande sorella ferita, ieri le .Borse della vecchia Europa (ma anche Tokyo che in precedenza aveva chiuso a +0,03%) hanno voluto lanciare il loro segnale tranquillizzante fatto di tanti, piccoli segni più. Al via domani la verifica di tutti i sistemi e delle infrastrutture, di telefoni e linee dati Domina il pessimismo ma la raccomandazione degli addetti ai lavori è «mantenere la calma»

Luoghi citati: Europa, Londra, Madrid, Milano, New York, Parigi, Tokyo, Vecchio Continente