Padova, è ritornata l'ombra del serial killer

Padova, è ritornata l'ombra del serial killer UN ANNO FA FU FREDDDATO ALLO STESSO MODO UN COLLEGA, ENTRAMBI OPERAVANO NELL'ISOLA PEDONALE Padova, è ritornata l'ombra del serial killer Un altro netturbino è stato ammazzato a colpi di pistola mentre era in auto Mario Lolla PADOVA Ancora un delitto all'apparenza inspiegabile, ma ricco di coincidenze inquietanti e lo spettro di un serial killer bis che si allunga sulle notti padovane. Il corpo di un uomo è stato trovato all'interno di una Golf, con la faccia devastata da un colpo di pistola. Gli abitanti della zona dicono di aver udito da due a quattro spari intorno alle 4,30: potrebbero essere tutti spari, potrebbe anche essere stata l'eco. L'auto era adagiata nel fosso a lato della via Antinori, a breve distanza dall'abitazione della vittima, dalle parti dello stadio Euganeo dove giocano il Padova e il Cittadella e vicino al carcere circondariale dei Due Palazzi. L'uomo ucciso è Olivo Molena, 51 anni, di mestiere netturbino. Dipendente dell'Azienda Municipalizzata come Furio Dublini, trentottenne ucciso nella propria auto, di notte e a colpi di pistola neanche undici mesi fa, esattamente la notte del 24 ottobre. Altra coincidenza, o «assonanza» come la definisce il pm Paola Cameran che indaga: entrambi operavano nella zona delle Piazze dei mercati, nel cuore dell'isola pedonale di Padova. C'è un filo che lega i due omicidi? Non è ufficiale, ma di sicuro al vertice di ieri fra gli investigatori, oltre ai carabinieri che conducono le indagini ha partecipato il commissario Giuliano, che un anno fa si era occupato dell'altro caso, quando gli inquirenti facevano l'ipotesi che anche quel delitto potesse essere collegato a quelli del serial killer di Padova. Poi era stato arrestato Michele Profeta, l'uomo che secondo l'accusa sparava a persone qualunque e poi lasciava sul cadavere un re tolto da un mazzo di carte da poker, l'uomo tuttora detenuto con l'accusa di duplice omicidio e che continua a prote¬ starsi innocente. La polizia aveva interrotto la «smazzata» a metà: un proiettile e un re per il tassista Pierpaolo Lissandron, un proiettile e un re per l'agente immobiliare Walter Boscolo, poi l'arrestò di Profeta. Il delitto Dublini era uscito di scena, dissociato dagli altri-due perché non tornavano troppi elementi: la distanza nel tempo, la mancanza del «K» da poker. Ora, arriva questo nuovo assassinio, che è per così dire una conferma della diversità delle due piste: Profeta si trova in isolamento nel carcere di Voghera, dunque non è colpevole; per di più, sono evidenti le attinenze fra i casi dei netturbini morti ammazzati a distanza di un anno. Dublini e Molena potrebbero essere stati uccisi per uno stesso motivo e dalla stessa mano, anche se non necessariamente dalla stessa arma. Entrambe, comunque, pistole a tamburo, perché a terra non sono stati trovati bosso¬ li. In tutti e due i casi l'assassino, sbucato da una siepe, ha sparato dall'alto, attraverso il finestrino, questa volta mentre la vittima svoltava all'incrocio di via Due Palazzi, proveniente dalla via Antinori, laf1 strada delle case dei netturbini, che aveva appena lasciato per prendere servizio. «Era tranquillo - dice con un filo di voce la moglie Fiorella - mi ha salutata, è sceso dalle scale, l'ho rivisto da morto». Un proiettile si è conficcato nello zigomo, un altro ha sfondato l'altro finestrino. Sull'asfalto sono state trovate tracce dell'acqua di condensa prodotta dal motore diesel della Golf: forse in precedenza l'auto si era fermata. Aveva dunque un appuntamento con il suo assassino, il netturbino Olivo Molena? Può darsi: i carabinieri stanno controllando i tabulati del telefono, anche perché sembra che la moglie avesse ricevuto un paio di telefonate «mute», che potrebbero risultare importanti.

Luoghi citati: Padova, Voghera