Nel mondo un'ondata di allarmi di Paolo Passarini

Nel mondo un'ondata di allarmi FALSI ORDIGNI Nel mondo un'ondata di allarmi Paolo Passarini corrispondente da LONDRA L'enorme impressione suscitata nel mondo dal poderoso attacco terroristico contro gli Stati Uniti ha generato ieri un'ondata di panico globale. A Londra la mattinata si è aperta con una riunione straordinaria del Comitato per la Sicurezza per decidere nuove misure di prevenzione. Mentre a Downing Street si svolgeva la riunione, non meglio precisati motivi precauzionali hanno imposto l'evacuazione della «branch» londinese della Bank of America. Dopo la riunione Tony Blair ha parlato di «un attacco non solo all'America, ma a tutto il mondo». Nel frattempo, l'allarme era massimo anche in Germania, dove un allarme bomba ha provocato l'evacuazione del ministero degli Esteri e degli edifici circostanti. Ma in mattinata altri allarmi infondati avevano causato lo sgombero dell'aeroporto di Francoforte e del grattacielo che ospita il Salone Internazionale dell'Automobile. A Parigi gli artificieri sono intervenuti per rimuovere due auto sospette, parcheggiate davanti alle ambasciate americana e britannica, nei pressi dell'Eliseo. Ma un'allarme bomba si era sparso precedentemente anche alla Tour di Montparnasse. Numerosi gli allarmi anche in Italia. Un televisore sospetto collocato davanti all'università americana Johns Hopkins, a Bologna, ha provocato l'arrivo degli artificieri. A Bari ima telefonata anonima ha segnalato la presenza di una bomba «nei pressi» della Banca Cattolica, sulla centralissima via delle Repubblica, che è rimasta chiusa al traffico. Nel pomeriggio, una telefonata arrivata al centralino del Pirellone, il grattacielo che a Milano ospita gli uffici della Regione Lombardia, ha annunciato la presenza di un ordigno esplosivo all'interno dell'edificio. Falso allarme anche a Fiumicino, a causa di un bagaglio abbandonato sul trenino che collega il terminal satellitare: il trolley nero con l'etichetta libanese conteneva effetti personali di un viaggiatore nordafricano. Ad Atene ima telefonata ha provocato l'evacuazione della Borsa. In tutta la Grecia, recente bersaglio di fatti terroristici, il primo ministro Simitis ha ordinato lo stato di massima allerta. Un allarme bomba è scattato anche nell'aeroporto israeliano di Tel Aviv. L'ondata di panico si è spinta fino all'Estremo Oriente. Migliaia di persone sono state evacuate dalle torri gemelle Petronas, a Kuala Lumpur, in Malesia, dove un secondo allarme ha provocato lo sgombero degli uffici di un altro grattacielo, che ospita l'Ibm. Nel frattempo, un altro allarme era stato lanciato dall'ambasciata Usa a Giacarta, che annunciava un imminente attentato in Indonesia. In Giappone il primo ministro Junichiro Koizumi ha invitato i cittadini a una «vigilanza estrema». Infine gli allarmi sono naturalmente continuati nel paese che è stato l'epicentro dell'attacco terroristico, gli Stati Uniti. Un allarme di natura imprecisata ha provocato un altro sgombero del palazzo delle Nazioni Unite a New York.

Persone citate: Downing, Johns Hopkins, Junichiro Koizumi, Simitis, Street, Tony Blair