Lazio, Zoff sceglie Mendieta

Lazio, Zoff sceglie Mendieta Lazio, Zoff sceglie Mendieta Dopo Trap anche Superdino accantona Fiore Piero Serantoni inviato a ISTANBUL Per la Champions League si cambia. E altri mutamenti ci saranno in futuro, annuncia Zoff. Stefano Fiore va in panchina contro il Galatasaray. Decisione che aggraverà il «mal di pancia» procurato al centrocampista da Trapattoni in azzurro. Se èra scontato il rientro di Simeone, la mossa Giannichedda vuole garantire a Stam una buona copertura sulla fascia destra. Dall'altra parte c'è Favalli a tranquillizzare Couto. Confermato Mendieta, può ritrovarsi e far rinascere la Lazio. A Claudio Lopez e Crespo l'onere del colpo vincente. Nervosetto Zoff. Per la difficoltà dell'impegno e per le voci che vogliono in pericolo la sua panchina in caso di sconfitta. «Qui non vince nessuno da quindici partite, ha perso anche il Milan. Eppure tutti dicono che noi dobbiamo riuscirci. Il Galatasaray ha cambiato molto, mantendendo una buona rosa. E' avversario difficile, temibile. La mia Lazio si sta formando, nessuno dimentichi che ho tutti a disposizione solo da una settimana. Io rischio? Gli allenatori sono sempre in dubbio, chiedete a chi lo dice». Sulla panchina turca un volto ben conosciuto dal calcio italiano, Mircea Lucescu, ex allenatore di Pisa, Reggiana, Brescia e Inter. E' sbarcato a Istanbul per guidare una corazzata, ha invece scoperto che il Galatasaray sta peggio della Fiorentina. Duecentotrenta miliardi di debiti, venduti tutti i migliori, dall'uomo gol Jardel al centrocampista Umit Davala che gioca stasera e poi se ne va al Milan. «La Lazio è più forte, ma in campo conta il cuore, non il conto in banca. Daremo battaglia - promette Lucescu - e la squadra di Zoff avrà grossi problemi. Le nostri armi sono la corsa e l'entusiasmo». Il discorso denaro vale però anche per i turchi: senza stipendio da mesi, sperano in ima vittoria che obblighi il cassiere a farsi avanti. Simeone raccoglie la bandiera biancoceleste e carica: «Lo stadio del Galatasaray sarà una bolgia, lo sappiamo. Ma la Lazio deve temere solo se stessa. Dobbiamo cambiare marcia, trovare velocità e brillantezza. Altrimenti siamo prevedibili. Veron? E' insostituibile. Ma gioca in un'altra squadra. Dobbiamo farci valere lo stesso». Mendieta confessa: «Sto bene, ma devo trovare il ritmo. Il calcio in Italia è diverso, molto più veloce di quello spagnolo. E io devo mserirmi in ima squadra che sto conoscendo soltanto ora. No, non si può paragonare la Lazio al Valencia, però anche noi possiamo andare lontano in Champions League. Importante sarà conquistare i tre punti». Previsto il tutto esaurito all'Ali Sami Yen, ventiduemila tifosi urlanti che si sentono traditi dalla società. Dopo 14 scudetti e due Coppe Europee il Galatasaray si è sgretolato in due mesi. Dalla Lazio trapela che nei prossimi giorni Michele Uva, ex direttore generale del Parma, diventerà vicepresidente della società biancoceleste. Nella tana del Galatasaray rientra Simeone: Favalli e Giannichedda devono coprire la difesa a tre Il tecnico Lucescu: «Loro sono più forti e ricchi, ma in campo vince il cuore non il conto in banca»

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