Per le Borse europee un altro lunedì di paura di Zeni

Per le Borse europee un altro lunedì di paura Per le Borse europee un altro lunedì di paura I listini affondano, ma tiene la diga di Wall Street: evitato il crack Armando Zeni MILANO Il lunedì della paura del grande tonfo finisce con un sospiro di sollievo per la diga Wall Street che almeno lei, almeno per un paio d'ore, ha retto. E così, l'onda di piena è passata e i mercati europei, tutti in pesantissimo ribasso, sono alla fine riusciti a recuperare qualcosa e a chiudere ai nuovi minimi dell'anno senza però sprofondare come si è a lungo temuto. Amsterdam è addirittura riuscita. nell'impresa di chiudere in attivo (+0,52%), unica nel Vecchio Continente, Milano ha visto il Mibtel scendere dell' 1,16% dopo che a lungo aveva veleggiato in calo del 3%, Londra ha chiuso a -0,72%, Francoforte a -0,45%, Parigi a -0,67%, Madrid a -0,63%, Zurigo, la peggio Borsa europea, in rotta del 2,03%. Tiene quel tanto che basta la Borsa americana, partita negativa, passata in positiva e poi di nuovo ridiscesa (Dow Jones -0,02%, ma il Nasdaq fa +0,47%) e perde forza la grande onda ribassista che aveva riportato tutti gli indici indietro nel tempo di un paio d'anni. Non che il peggio sia tutto alle spalle. Gli alti e bassi di Wall Street dimostrano il contrario. f, Il clima è ovunque teso e gli inviti alla calma cascano spesso nel vuoto. Gli scenari del resto sono quelli che sono, in Europa la ripresa slitta a fine anno, forse a metà 2002, l'America segna il passo e in attesa dei dati macroeconomici di venerdì, attesissimi per capire se dopo lo stop estivo qualcosa si rimuove, dalle aziende arrivano solo annunci di tagli di personale: ultima, in ordine di tempo, la Qwest Communications che ieri ha comunicato 5mila nuovi licenziamenti. E per fortuna che a ridare un minimo di adrenalina all'indice Dow Jones, dopo un'apertura in calo, ci ha pensato il presidente della .Federai reserve di Filadelfia, Anthony Santomero, che ha lasciato intendere la possibilità di un altro taglio dei tassi Usa da parte di Alan Greenspan prima del 2 ottobre, prima cioè della prossima riunione ufficiale del Fomc, il comitato che decide la politica monetaria. Denaro meno caro: non sarà il rimedio alla crisi (o, almeno, non lo è stato finora) ma certo la prospettiva di un dollaro meno costoso e di un'inflazione sotto controllo (altrimenti la Fed non deciderebbe mai un nuovo taglio dei tassi) ha ridato a-Wall Street un pizzico di buonumore. Sufficiente, alme- no a giudicare dalla cronaca della seduta, a tamponare per un paio di ore il disorientamento che domina i nuovi mercati, il Nasdaq, i titoli tecnologici e telefonici, la new economy in generale. Ma se il momentaneo rimbalzino di New York ha evitato forse un grande crack delle Borse che ieri mattina ha a lungo angosciato operatori, analisti, risparmiatori e investitori, i guai restano. Basta dare un occhio'all'andamento di ieri degli indici delle Borse. Una serie di grafici impressionanti. Partenza così così e poi a mezzogiorno il disastro che comincia a preannunciarsi dietro un calo diffuso: Parigi giù del 2,4%, Londra dell'1,8%, Francoforte del 2,3%, Milano dell' 1,8%, Stoccolma del 2,4%, Zurigo del 3,4%. Tre ore dopo è quasi panico. Da oltre Atlantico i future sugli indici che anticipano l'apertura di Wall Street scendono. E Londra precipita: -3,1%. Parigi precipita: -3,5%. Francoforte sprofonda: -3,7%." Zurigo sprofonda: -3,7%. Milano (-2,8%) è vicina al tracolllo. Quando, alle tre e mezzo del pomeriggio, Wall Street apre con il Dow Jones in calo dello 0,2% e il Nasdaq giù dello 0,8%, sembra di essere sul Titanic pochi minuti prima del naufragio. E' attorno alle quattro, grazie a mister Santomero, che comincia il recupero, quando l'America rimbalza e persino il titolo Qwest, che la mattina sprofondava del 7%, si riprende l'l%, allora anche l'Europa tira un sospiro: le vendite si fermano e ripartono gli acquisti e le ricoperture. Non sono state sufficienti a riportare in positivo gli indici ma quanto meno sono bastati a evitare il crollo e chissà cos'altro. E Piazza Affari? Col suo -1,16% ha archiviato l'ottava seduta di seguito negativa, ha stabilito il nuovo minimo annuo (vicino ai livelli del dicembre '98), ha visto oscillare il titolo più osservato del momento, l'Olivetti, da meno 5% a -2,9%, ha reagito alle precisazioni di Marco Tronchetti Provera, patron della Pirelli e quindi di OlivettiTelecom, con alti e bassi: giù (delll,56%) Telecom, su (dell' 1,92%) Tim, giù (del 2,7%) Pirelli, su (del2,20%) Pirellina. Insomma, una brutta giornata comunque con il Nuovo mercato in picchiata del 3,72% ma in picchiata anche balsonati titoli old economy come molti del risparmio gestito come Mediolanum -4,41%, Fideuram -3,3% e BipopCarire -5,38%. Il Mibtel ha perso l'I, 16% dopo avere sfiorato il tre, Anche Parigi perdeva oltre il 3 per cento Nasdaq e Dow Jones sulle montagne russe. Ora gli operatori attendono Greenspan