Possiamo ancora vincere tre titoli

Possiamo ancora vincere tre titoli Bilancio del campionato mondiale motociclistico a metà stagione Possiamo ancora vincere tre titoli Con Agostini, Villa e Bianchi - La formula del regolamento può annullare distacchi abissali - Il problema della sicurezza: critiche inglesi al Mugello - La "750" nei Grandi Premi? (Dal nostro inviato speciale) Assen, 27 giugno. // campionato del mondo è a metà strada. Sei Grandi Premi disputati, altrettanti da correre per concludere la stagione. £' tempo di un bilancio particolareggiato che varia leggermente rispetto a questo punto medio, poiché certe classi finora hanno gareggiato sempre e devono osservare qualche turno di riposo, mentre altre hanno da recuperare il tempo perduto. La formula del - mondiale » prevede che ogni pilota possa scegliere per il punteggio finale la metà più una delle prove portate a termine. Ecco perché molto può ancora essere in gioco in questa seconda parte dell'annata a dispetto di distacchi che sembrano abissali, e altro può invece considerarsi praticamente definitivo, pur con margini più ridotti. La successione dei Grandi Premi ancora In programma non rispetta il consueto calendario prevedendo si il Belgio (Spa), poi Svezia (Anderstorp) e Finlandia (Imatra) in luglio, ma in agosto, dopo la Cecoslovacchia, c'è un atipico Nùrburgring e a metà settembre il Montjuich a Barcellona per la chiusura Iridata. Per l'anno prossimo la nuova disposizione delle gare ha già subito un mutamento, — in omaggio a Cecotto — con un Gran Premio del Venezuela assolutamente inedito, l'infoitimento delle prove tra primavera e estate con sciocca chiusura in agosto, oltre all'assegnazione del nuovo titolo su corsa unica per le competizioni del ' T.T. ' all'isola di Man. Per quel che riauarda la sicurezza dei tracciati quest'anno si è fatto poco, anzi sì è andati indietro. Purtroppo, l'Italia è al primo posto con i tragici fatti del Mugello. Quello che scandalizza i commentatori stranieri, specialmente gli inglesi che sono tutt'altro che insensibili ai problemi in questione — l'esclusione del * T.T. ' dal circuito mondiale è avvenuta sotto la pressione dell'opinione pubblica, segnatamente dei pungenti commenti dì Chris Cartel —, è la mancanza di una seria inchiesta successiva, la mancata Individuazione delle responsabilità. Severamente rampognano la Federazione italiana, ma soprattutto appaiono stupiti nei confronti delle autorità civili, degli organi di polizia. Per il resto, si è corso molto bene a Le Mans, Salisburgo e lui ad Assen. con molta tensione ma senza danni in Jugoslavia, dove il circuito di Preluk cniudeva la sua storia con I rìschi di sempre. Il « T.T. » a Man ha registrato la consueta partecipazione di campanile. Il brutto viene ora. Su sei Grandi Premi, l'unico che si svolge su un perewso accettabile è Anderstorp. GII altri sono una sfida al destino, a cominciare da quello di domenica prossima in Belgio. Forse è valida, però, la tesi del mio amico sciatore Andy Mill, che quest'inverno in una risalita verso la cima del Planai, a Schladming, mi diceva testualmente: « Questa discesa a vedere ti fa venire i brividi, poi quando ci sei dentro vai e nemmeno ti accorgi di arrivare alla fine tanto sei concentrato. La ragione è che qui sappiamo di non avere un secondo di relax, altrimenti ti sfasci, e allora non cade nessuno ». Speriamo abbia ragione lui. Nella prossima stagione, latto salvo questo Venezuela assolutamente sconosciuto, qualche miglioramento dovrebbe effettivamente realizzarsi correndo in Germania a Hocknheim, in Italia su Monza modificata o Imola, In Spagna a Jarama, in Francia al Paul Ricard o a Dlgione, in Jugoslavia in un vecchio aeroporto, in Belgio a Zolder, in Inghilterra a Brands Hatch. In definitiva, rimarrebbero Imatra e Brno, due soli circuiti in confronto agli otto di quest'anno. Anche in proiezione futura si parla di una nuova regolamentazione dei particolari tecnici e dell'acquisizione della 750 nei programmi mondiali. La prima parte sarà bene metterla a punto per tempo per evitare la buffonata dei silenziatori di quest'anno. Quanto alla seconda, ritengo che ormai la formula 750 abbia preso uno sviluppo autonomo notevole e sarebbe soltanto un errore accentrare in un programma già folto nuove gare. Piuttosto, si potrebbe abbandonare qualcuna delle classi minori alla 750, sloltendo i Grandi Premi, lo spettacolo più lungo del mondo. Barry Sheene

Persone citate: Agostini, Andy Mill, Barry Sheene, Chris Cartel, Hatch, Paul Ricard, Villa