Come si è votato

Come si è votato LE ELEZIONI IN PIEMONTE Come si è votato ALESSANDRIA Alessandria, 20 giugno. La prima giornata elettorale nell'Alessandrino è trascorsa nella massima calma, tutto si è svolto regolarmente e nell'ordine. Alle 22, alla chiusura dei seggi, aveva votato l'80,l per cento degli elettori. Per votare sono tornati in patria 60 alessandrini provenienti da Francia, Germania, Svizzera, Perù, Venezuela, Congo e molti altri Paesi sparsi nell'Europa e nel mondo. Hanno anche votato persone ultracentenarie come la signora Francesca Bruno, di Sezzadio, che ha quasi 101 anni ed il pensionato Agostino Corso, di Acqui, il quale ne conta 103. A Capanne di Marcarolo, una frazione di Bosio, a 750 m di altitudine, ai confini fra la provincia di Alessandria e quella di Genova, chi ha votato poco prima della chiusura del seggio ubicato nelle scuole, lo ha fatto alla luce del gas. Infatti il paese è ancora oggi privo di luce elettrica. In un seggio ad Alessandria, un'anziana signora si è vista annullare il voto perché al momento di consegnare la scheda ha detto al presidente di aver dato la preferenza ad un determinato candidato e lo ha invitato a fare altrettanto « trattandosi di un'ottima persona ». I parlamentari della provincia di Alessandria sono attualmente cinque, due senatori, Luigi Buzio, socialdemocratico e Giuseppe Vignolo, comunista; deputati sono l'avvocato Bruno Fracchia, pure comunista, e due democristiani, il prof. Giovanni Sisto e Giovanni Traversa. Tutti, ad eccezione di Sisto che ha rinunciato, si sono ripresentati candidati, Traversa però non più per la Camera, ma per il Senato nel colle¬ gio Acqui Terme-Novi Ligure. I comunisti sono quelli che hanno maggiori probabilità di successo, assai minori stando almeno alle previsioni, quelle degli altri candidati. I comunisti alla Camera, secondo le previsioni, potrebbero anche aggiungere un nuovo elemento. Tutti i candidati si augurano che possa scomparire la schiera degli incerti che nelle ultime elezioni furono ben 15.647. Sono tutti voti assai preziosi, considerata l'importanza della posta in palio. Il partito delle « schede bianche » anche nell'Alessandrino è ancora troppo numeroso e verso gli incerti, i candidati hanno puntato decisamente per strappare il consenso dell'ultimo momento. e. c. ASTI Asti, 20 giugno. Nei 343 seggi della provincia di Asti (103 situati nel capoluogo), le operazioni elettorali si sono chiuse alle 22 con una percentuale di votanti pari al 77,91 per cento. L'affluenza alle urne è stata più intensa verso sera. In alcuni seggi del capoluogo si è verificata persino qualche coda. Nella mattinata sono state soprattutto le donne a recarsi nei seggi (su 170.897 elettori, 88.811 sono donne e 82.086 uomini), che sono stati aperti in orario anche se in alcune sezioni si sono registrati alcuni intoppi. In un seggio, un presidente aveva smarrito la chiave d'ingresso e la porta ha dovuto essere forzata. Nelle elezioni politiche del '72: per la Camera dei deputati le percentuali sono state queste: de 46,24; pei 21,13; psi 8,29; psdi 7,78; pli 6,09; pri 4,08; msi 3,45; manifesto 0,73; per il Senato si ebbero percentuali quasi analoghe. Come voteranno questa volta gli astigiani? Ecco delle brevi dichiarazioni rilasciate dai segretari dei partiti locali: Piero D'Adda, segretario provinciale della de: «Puntiamo a riconfermare i risultati ottenuti nel 1972, recuperando, quindi, rispetto al giugno dello scorso anno. Ho fiducia nei candidati astigiani». Giovanni Turello, segretario provinciale del pri: «Tutti i sondaggi dicono che noi repubblicani siamo in aumento. Mi auguro che sia vero». Pietro Beccuti, segretario provinciale del psi: «Sono convinto che il psi riuscirà a fare un ulteriore passo avanti rispetto alle "amministrative" del 15 giugno scorso». Guglielmo Pasta, segretario del pli: «Nonostante tutti i profeti di sventura, penso che il pli riuscirà a mantenere le sue posizioni». Claudio Caron, membro del direttivo del pei astigiano: «Attendiamo che vengano riconfermati e rafforzati i consensi che ci sono stati espressi il 15 giugno». Angelo Marchisio, segretario provinciale del psdi: «Il psdi è una forza essenziale; penso quindi che i socialdemocratici otterranno buoni risultati in queste elezioni, nell'Astigiano come nel resto d'Italia ». Per i comunisti è certa la rielezione dell'onorevole Mirate; per la de è scontata l'elezione del senatore Miroglio, deputato uscente Per la Camera è un'incognita. C'è chi dice che la de astigiana riesca addirittura a piazzare due deputati, come nei '68, mentre nel 1972 ne venne eletto uno solo. v. m. CUNEO Cuneo, 20 giugno. Giornata elettorale tranquilla nei 250 comuni del Cuneese. Gli elettori sono 416.919, suddivisi in 858 seggi, l'affluenza alle urne, alle 17, secondo i dati forniti dalla prefettura, era superiore alle regionali dello scorso anno alla stessa ora: 52,9 in provincia e 54,4 nel capoluogo; il numero dei votanti è cresciuto in serata, quando molti cuneesi sono rientrati dal week-end. Alla chiusura delle urne, alle 22, aveva già votato il 78,9 per cento degli elettori. Alcune migliaia di cuneesi sono tornati dall'estero per votare: nel capoluogo 11 provengono dalla Svizzera, 5 dallo Zaire, uno dall'Argentina, uno dal Kenia, uno addirittura dal Madagascar; nelle vallate alpine sono diverse migliaia gli emigrati in Francia e nelle grandi città del nord per ragioni di lavoro che sono rientrati nei paesi natii per votare. Nel capoluogo di Cuneo gli elettori sono 41.808. Sono aumentati di appena 157 unità, tutti diciottenni, rispetto al 1975. I seggi so7io 90 di cui 5 « speciali »: uno riguarda le carceri, dove i votanti sono 30, 2 all'ospedale « Santa Croce », uno a « Villa Santa Croce » e uno all'ospedale « Carle » della frazione Confreria. I membri del seggio speciale per le carceri (presidente, segretario e uno scrutatore) nel pomeriggio si sono recati nell'istituto di pena e hanno raccolto le schede sigillandole in una apposita busta, sono state poi versate nell'urna della sezione 2 dì via Santa Croce, da cui dipende il carcere giudiziario. g. d. m. NOVARA Novara, 20 giugno. Molti dei presidenti di seggio, in provincia di Novara, presteranno gratuitamente la loro opera: le trentamila lire Icrde che rappresentano il compenso per le due giornate di lavoro, saranno devolute al fendo di solidarietà per i terremotati del Friuli. La proposta l'ha fatta il professor Franco Fizzotti, presidente della seconda sezione elettorale di Grignasco, il quale ha inviato ai colleghi questa circolare: «Considerando che questo servizio si intende svolto per altissimo senso civico, invito a devolvere ai terremotati del Friuli gli onorari di competenza. Anche se ciascuno di noi ha già provveduto in altra sede a manifestare tangibilmente la propria solidarietà, ritengo opportuno non sciupare la magnifica occasione che ci viene offerta da questa consultazione elettorale». E' questa la sola curiosità di una giornata elettorale tranquilla che ha visto una notevole affluenza di cittadini alle urne. Il numero dei vo¬ tanti aveva già superato il 30 per cento a mezzogiorno e il 53 per cento alle 17 contro il 50 per cento delle amministrative dell'anno scorso. Rispetto alle politiche del 1972, quando gli elettori erano 360 mila 378, i chiamati alle urne sono quest'anno quasi 2'à mila in più: precisamente 383 mila 256. Il forte aumento è determinato dal voto concesso ai diciottenni che, rispetto al 15 giugno dell'anno scorso, sono 1500 in più. Per il Senato gli elettori sono 338 mila 580. La provincia è stata divisa in due collegi: il primo che fa capo a Novara, comprende 61 comuni; l'altro, del Cusio-Verbano-Ossola con 104 comuni. In un solo centro della provincia, Borgomanero, si vota anche per la civica amministrazione. Alle 22 di questa sera, alla chiusura dei seggi, in provincia di Novara aveva votato 1*81,80 per cento degli elettori. In città 1*81,57%. Lo scorso anno, alla stessa ora le percentuali erano state rispettivamente dell'84,34 e dell'85,04 per cento. p. b. VERCELLI Vercelli, 20 giugno. Alla chiusura dei 594 seggi elettorali, alle 22 di questa sera, in provincia di Vercelli aveva votato l'80,7 per cento contro l'82,l del 1972. Sono interessati al voto per la Camera dei deputati 317.078 elettori, mentre per il Senato sono chiamati a votare 283.301 elettori. La differenza, quasi 34 mila unità, è costituita dai giovani dai 18 ai 25 anni. Gli elettori per la Camera dei deputati nel capolugo ammontano a 43.019; per il Senato, a 38.322. Per quanto riguarda le previsioni, qualche problema esiste per Carlo Boggio l'ex-sindaco de dell'ultimo Centro sinistra di Vercelli, che ha avuto vita difficile nell'ambito del suo stesso partito, a seguito della decisione assunta dalla direzione centrale (contrastata localmente) di candidarlo sia alla Camera che al Senato. Vi sono infatti delle frange democristiane che hanno invitato ufficiosamente gli elettori a deporre, per il Senato, scheda bianca, oppure ad indirizzare il voto verso altro candidato. In Valsesia, in base a questo «invito», parecchi voti sarebbero stati dirottati sull'unico candidato veramente valsesiano, e cioè il socialdemocratico Burla, già sconfitto peraltro nella consultazione del 1972. Comunque se la democrazia cristiana dovesse mantenere le posizioni delle «regionali» dello scorso anno, Boggio dovrebbe farcela. Nel 1972 la de ottenne in Piemonte 9 senatori, e, fra questi, il vercellese Bertela, piazzatosi, in base alle percentuali, al nono posto; secondo i dati del 1975, il collegio di Vercelli salirebbe al settimo posto, superando i collegi di Novara e VerbanoCusio-Ossola. Nessuna preoccupazione invece per l'elezione del comunista Irmo Sassone, che subentrerebbe in Senato al posto di Germano. Nessuna previsione è possibile fare per i candidati vercellesi alla Camera, schiacciati quasi sempre dalle grosse affermazioni dei candidati torinesi e novaresi. w. n.