Partitella di nuovo a digiuno

Partitella di nuovo a digiuno La campagna elettorale e il video troppo stretto Partitella di nuovo a digiuno I giornalisti radiotelevisivi: "Censure assurde e aberranti" Roma, 9 maggio. La decisione della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai-tv, che il 7 maggio scorso ha limitato l'attività di cronaca politica dei giornaU radio e dei telegiornali durante la campagna elettorale, sta creando un'ondata di proteste e polemiche, dopo l'annuncio che le testate giornaUstiche non avrebbero potuto mandare in onda interviste, dibattiti elettorali, sondaggi di opinione.riprese dirette e filmati di comizi, c'è stata la immediata presa di posizione del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti che ha parlato di «negazione dell'autonoma funzione di libertà, completezza e obiettività che tali testate hanno di recente conquistato» (cioè dopo la riforma, n.d.r.). Oggi intervengono, in appoggio ai giornalisti, i radicali e la lega del 13 maggio chiedendo l'intervento del Presidente della Repubblica e dei Presidenti dei due rami del Parlamento. Marco Palmella, dal canto suo e a nome dei radicali, si è detto pronto a riprendere il digiuno e altre iniziative non violente. Il direttore delia terza rete radiofonica, Enzo Forcella, ha inviato oggi un telegramma al presidente dell'ordine dei giornalisti in cui, oltre ad associarsi aUa protesta, chiede la convocazione straordinaria del consiglio «per definire in termini inequivocabili U rifiuto dei giornalisti italiani ad accettare tali aberranti direttive ». I giornalisti televisivi sono in agitazione perché la com¬ missione di vigilanza, in pratica, ha relegato alle «tribune politiche» (con una nuova formula) tutto quanto di elet. torale si vedrà in televisione e si sentirà aUa radio. «Prima della riforma — dicono a via Teulada — ad ogni campagna elettorale i telegiornali e i giornali radio etano sovraccarichi di resoconti di comizi e di notizie collegate alle elezioni, con una chiara predilezione per tutto quanto riguardasse o facesse piacere alla de. Ora che la diforma della Rai ha aperto un discorso sulla pluralità dell'informazione e quindi su una alternativa al monopolio della democrazia cristiana, la commissione di vigilanza decide che nei TG e nei GR non si parlerà più di elezioni. Ci pare assurdo». f. c.

Persone citate: Enzo Forcella

Luoghi citati: Roma