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Dopo le minacce sparano 5 colpi Contro una "boutique Dopo le minacce sparano 5 colpi La commerciante ha rifiutato di pagare al racket la somma per la protezione: 3 milioni Si allarga a macchia d'olio il fenomeno del « racket » dei negozi. Non passa giorno senza che un anonimo cerchi di spillare denaro ad un commerciante. La tecnica è collaudata, quasi priva di rischi. Telefonate in piena notte, minacce di morte. Se la vittima non obbedisce, ecco una molotov contro la vetrina per essere più convincenti. L'ultima vittima di questa catena di intimidazioni è stata la titolare di una boutique di strada Lanzo 179, Divina Franchi, 29 anni. Il suo negozio è stato fatto segno l'altra notte da cinque colpi di pistola sparati da un'auto in corsa. L'attentato che sembra essere un primo avvertimento, è la ritorsione dopo il rifiuto della donna di pagare tre milioni. Dice la Franchi: « La prima telefonata l'ha ricevuta mio fratello: " Se volete stare tranquilli e lavorare in pace — ha detto una voce di uomo con accento meridionale — dovete darci tre milioni ". Abbiamo pensato ad uno scherzo di qualche amico ma il giorno dopo la cosa si è fatta seria. L'anonimo ci ha di nuovo telefonato: stesse richieste, stesse minacce. Sedici giorni fa l'ultima. L'ha ricevuta la mia commessa e l'uomo è stato più minaccioso: " Se non accettate sappiate che vi faremo saltare il negozio e uccideremo uno della famiglia ". Slamo subito andati in questura ed abbiamo preso le nostre precauzioni. Tutto sembrava finito ». L'altra notte i banditi si sono rifatti vivi. Non con una telefonata, ma con le pistole. Dopo aver tentato invano di forzare la saracinesca, forse per lanciare una bottiglia incendiaria dentro il locale, hanno esploso cinque colpi con una 7,65. La polizia ha sequestrato i bossoli che ha mandato alla scientifica per le indagini di laboratorio. Sospetta che l'attentato sia opera di una banda che sta tentando di estorcere denaro ad altri commercianti della zona. Divina Franchi