Le sconosciute, aeree prose del poeta spagnolo di Angela Bianchini

Le sconosciute, aeree prose del poeta spagnolo Le sconosciute, aeree prose del poeta spagnolo Salinas: l'azzardo e una donna Pedro Salinas: « Vigilia del piacere », trad. di Cesare Greppi, Ed. Einaudi, pag. 85, lire 1500. Un uomo in viaggio, accanto a un libro, chiuso. « Un libro dai caratteri chiari, dagli ampi margini, l'argomento intricato e seducente, uno di quei libri che si comprano in una giornata d'inverno, pensando di leggerli la sera stessa accanto al fuoco, ma che poi, alle prime pagine, si capisce che sono stati scritti per altro luogo e altra stagione: per una sera chiara di viaggio, e che soltanto così ci daranno un piacere spremuto fino in fondo, saporoso ». Ma l'uomo non legge perché, incapace di staccare lo sguardo dal paesaggio sconosciuto di una nazione nuova, si sta dirigendo verso una città a lui nota soltanto attraverso un libro di indirizzi e verso una donna frequentata prima che essa si sposasse. Quando scende, finalmente, ormai pronto ad incontrare questa nuova realtà, gli viene porto l'annuncio che la donna è morta. Muta allora anche la città che gli darà soltanto « sapore di terra mortale ». Un altro arrivo, a Siviglia, questa volta. Un altro uomo, o lo stesso? All'uscita dell'albergo, è lì a spiarla, la città, ad attenderla quando gli si presenterà, in piena luce, dopo la notte trascorsa in albergo. Perciò, al mattino, dal taxi, è tutto un assorbire della città che continua a fuggire, in un gioco complicato di nuvole e cieli gongorini, trasformati in pecorelle e sentieri, e sotto al cielo, la città, che « viveva complicatissima e vicina, schiva sempre della linea retta, compiaciuta come corpo di ballerina in gentili scarti e sinuosità ». Un appuntamento a tre, in una città dove nessun orologio segna la stessa ora e le campane delle chiese non coincidono nei loro rintocchi. Le sei, perciò, non sono le sei, ma un'ora immaginaria che l'uomo in chiesa, in attesa di una donna, può fingersi e spostarsi nella mente, per attenderla molto al di là della speranza. L'appuntamento sarebbe, in una altra città, anzi in un'altra realtà, o del tutto inutile, perché la fanciulla lì giunge per Incontrarsi con un altro uomo, un uomo bellissimo che si trova nello stesso luogo, in attesa. Quando ogni speranza è dimessa e altrove non sarebbero più le sei, ma le sette, la fanciulla arriva e si accende l'incontro d'amore, con l'uomo vero. Infatti, l'altro, quello bellissimo, è soltanto una statua che giace su un sepolcro gotico. Non continueremo a raccontarvi altre lievissime trame dei rimanenti quattro racconti di Pedro Salinas, Vigilia di piacere. Non sono fragili, ma certamente aerei ed escono sciupati e ciancicati dalla pesantezza delle parole comuni. Non so neppure come cominciare a dire che questi racconti, scritti esattamente cinquantanni fa, nel 1926, quando il grande poeta spagnolo aveva trentacinque anni (morì poi, ancora esule dalla Spagna repubblicana, nel 1951, a Boston) sono tra le cose più fresche, più attuali, più seducenti che si possano leggere quest'anno. Ma perché? Bisognerà pur spiegarsi di che cosa sono fatti. Il risvolto della copertina, assai preciso (e una frase di plauso deve andare alla nitida traduzione) mette l'accento sul felice incontro con Proust. Occorre però scavare nel profondo e vedere in questi sette racconti non soltanto i temi del tempo, del viaggio e dell'attesa, menzionati in sede editoriale, ma gli stessi identici motivi della grande poesia saliniana che dal 1923 al 1931 già comprendeva Presagi, Sicuro azzardo. Favola e sogno. Le Ore inaccessibili, il motivo dell'amata multipla al cui passaggio nasce il mondo, l'assenza dell'amata nel sogno, la creazione dell'amata nella giornata (in La vera aurora), l'immagine dell'amante addormentata come vivo riflesso della mente e del pensiero (Livia Schubert, incompiuta) sono i fili su cui corre tutta la poesia d'amore di Salinas. Eppure, se soddisfacenti da un punto di vista di fonti e di ispirazioni comuni, queste osservazioni lasciano oscuro un altro versante del¬ le storie saliniane. E' il versante coincidenza, azzardo, caso, il versante nodo psicologico, che tanto seduceva il poeta non soltanto nell'arte, ma nella vita. Per Salinas il il colpo di dadi » era sempre possibile, anzi, costituiva la legge stessa dell'oggi, la speranza del domani. Questi racconti mi suscitano dentro, al .di, là del gozo, del .piacere, quasi un senso di rimorso. In effetti, a Salinas fu negato il coincidere della sua poesia e della sua prosa. Negli ultimi dieci anni della sua vita, quando lo ricordo io, la critica era solita vedere tutta la sua opera narrativa (i racconti del Desnudo impecable e la favola tragica La bomba increible) soltanto come il divertissement di un grande poeta. Troppo modesto per imporcela, Salinas quasi nascondeva come reperto bibliografico questa prosa in cui aveva messo tanto di sé. Può darsi, però, che nel suo fine umorismo, nel suo amore per quel puzzle che è la vita, si rallegri di trovarla, oggi, puntuale a un appuntamento inimmaginabile di un anno, allora, inaccessibile. Angela Bianchini

Luoghi citati: Boston, Siviglia, Spagna