Castello da salvare

Castello da salvare Castello da salvare A Grinzane la Regione ha istituito un museo storico dei vini per valorizzare il monumento • In autunno la visita delle scuole Castelli piemontesi, castelli delle Langhe: un patrimonio d'arte e di cultura che pochi conoscono, se non per sentito dire. Mario Soldati ne ha scritto, di recente, sulla Stampa, ravvivando la curiosità e l'attenzione di chi ama le cose antiche e la natura incontaminata. Dopo quell'articolo, molti ci hanno scritto per sottoporre iniziative, proposte, idee sui castelli del Piemonte. Tra gli altri l'aw. Ettore Paganelli, vicepresidente del Consiglio regionale, già sindaco di Alba, presidente dell'Enoteca regionale che ha sede nel castello dì Grinzane Cavour. Grinzane, 6 chilometri da Alba, è nel cuore delle Langhe. Vi si arriva percorrendo la strada Alba-Barolo-Monforte, immersa in un panorama stupendo di poggi e colline, su cui si affacciano Diano d'Alba e Sinio — paesi del dolcetto —, La Morra e la tenuta di Fontanafredda — paesi del barolo —. Il castello, dove ha abitato per 17 anni Cavour quand'era sindaco di Grinzane, è stato restaurato in occasione del centenario dell'unità d'Italia dalla sovrintendenza ai monumenti, insieme con quello di Serralunga. I lavori l'hanno salvato dal decadimento e dalla rovina, ma sono serviti solo in parte a valorizzarlo e a toglierlo dall'isolamento e dall'abbandono malinconico in cut si trovano oggi tanti monumenti antichi e opere d'arte. Per questo, nel novembre '67, è stata costituita l'Enoteca regionale piemontese Cavour, con sede nel castello. Gli enti costituenti sono stati la fondazione Adele Alfieri di Sostegno, l'Amministrazione provinciale, la Camera di commercio e l'Ente del Turismo di Cuneo, il comune di Alba e quello di Grinzane Cavour. « Lo scopo dell'iniziativa — scrive Paganelli — è stato di valorizzare il Castello di Grinzane Cavour, allestendo nei locali un'esposizione permanente di vini tipici della regione. Un primo lotto di lavori (circa 80 milioni) ha consentito di sistemare l'Enoteca vera e propria, una sala riunioni, i cimeli cavo uri a ni, un ristorante necessario complemento dell'Enoteca, l'abitazione del custode, e cosi via. « Dopo questi primi lavori restavano vuoti altri 4 locali. La amministrazione ha deciso allora di procedere alla sistemazione degli altri saloni, mantenendo la caratteristica destinazione attuale del castello. In particolare sono stati ricostruiti, con pezzi autentici, una cucina tipica del '600 e una dell'800, una bottega del lattaio, una raccolta di contadinerie, attrezzi e vasellami d'epoca tutti attinenti all'enologia. La spesa prevista per questa sistemazione, che è già in fase avanzata, è di oltre 60 milioni. La Regione Piemonte ha disposto — riconoscendo piena validità all'iniziativa — un contributo di 25 milioni. L'Amministrazione dell'Enoteca si trova ora nella necessità di reperire altri contributi di generosi enti ». Pubblichiamo volentieri questa lettera, nella speranza che istituti di credito del Piemonte, sempre così sensibili alla conservazione del patrimonio artistico locale, vogliano intervenire. Sarebbe utile che lo facessero subilo, affinché in autunno, nei mesi tradizionali per le visite alle Langhe, il castello, definitivamente restaurato, possa essere visitato e ammirato da un pubblico sempre più numeroso, scolaresche comprese. Per le scuole, infatti, c'è in programma una serie di visite al museo di Grinzane Cavour. s. ro.

Persone citate: Castelli, Cavour, Ettore Paganelli, Mario Soldati, Monforte, Paganelli, Sostegno