La scolara rapita presto in libertà?
La scolara rapita presto in libertà? Forse già pagato il riscatto La scolara rapita presto in libertà? La bimba, 11 anni, fu sequestrata il 15 maggio (Nostro servizio particolare) Roma, 23 giugno. Drammatiche ore di attesa per i familiari di Anna Maria Montani, la scolara di 11 anni rapita al quartiere Statuario lo scorso 13 maggio mentre andava a scuola con una compagna di classe. Sembra che i parenti abbiano avuto prove dell'incolumità della piccola e che le trattative siano ormai avviate ad una fase conclusiva. La notizia, che circola da un paio di giorni, non è stata ovviamente confermata dagli interessati. La polizia, che segue con discrezione la vicenda, ritiene che la bimba non corra pericoli e che la richiesta del riscatto non è stata questa voita eccessivamente elevata. Anna Maria Montani, figlia di un imprenditore specializzato in appalti stradali, la mattina del 13 maggio era uscita di casa verso le 8,30 per andare a scuola. Indossava jeans, maglietta bianca e un « golf » turchese. Sul portone, in via Sinopoli 3, aveva trovato ad attenderla la sua compagna di banco, Marina Farina, di 12 anni. Insieme le due amiche si erano avviate alla scuola « Guido Milanesi », situata iiiiiiiimiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiii a 1 o n o à d o e , a e o . a . i 2 e a a ii e i a i o n i a i l all'angolo tra via Taurianova e via Tropea. Poco prima dell'incrocio con via Oppido Mamertina, Anna Maria si era fermata un attimo ad allacciarsi una scarpa. Per strada c'era molta gente, fra cui un netturbino, Pietro Bizzarri, 50 anni, che fornì agl'inquirenti i primi particolari sulla dinamica del sequestro. « Verso le 8,15 — raccontò — ho notato un giovane vestito di blu fermo all'angolo tra via Oppido Mamertina e via Taurianova. Mi è sembrato molto nervoso: fumava una sigaretta dopo l'altra e guardava l'orologio in continuazione ». «Appena le due bambine sono apparse all'incrocio — aggiunse il netturbino — l'uomo si è spostato lentamente. Si è fatto loro incontro. E' stato tutto così improvviso che non ho fatto in tempo ad intervenire. Il giovane ha afferrato Anna Maria Montani per le spalle tappandole la bocca con una mano e l'ha trascinata verso un'«Alfetta blu» che si era accostata al marciapiede». Una spinta per vincere la disperata ma debole resistenza della bambina e caricarla sul sedile posteriore, lo scatto secco dello sportello e l'auto era partita a tutto gas, tra le urla e gli sguardi dei passanti. Il conducente di una «500» aveva tentato invano di sbarrare la strada ai banditi. L'«Alfetta», con una spericolata manovra, era riuscita ad allontanarsi in direzione della via Appia. Le tracce dei rapitori si erano perdute qui. La sera, alle 20, i banditi avevano telefonato a casa della bambina. «Anna Maria sta bene» aveva detto un voce maschile a uno dei due fratelli, Marco, di 18 anni. «E' con noi: aspettateci, ci rifaremo vivi». «Me lo sentivo» disse appena informato del rapimento Aldo Montani, 51 anni, il padre di Anna Maria. «Lo dicevo sempre di stare attenti alla bambina. Avevo la sensazione di un pericolo imminente, il timore che accadesse qualcosa a mia figlia. Sarà difficile mettere insieme una somma così alta ». g. f-
Persone citate: Aldo Montani, Anna Maria, Anna Maria Montani, Guido Milanesi, Marina Farina
Luoghi citati: Roma
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