Costruita in Italia una fabbrica russa di Claudio Giacchino

Costruita in Italia una fabbrica russa Una commessa da 100 miliardi Costruita in Italia una fabbrica russa Dal Consorzio Macchine Utensili - Il contratto prevede la fornitura di un impianto completo per la produzione di trattori, escavatrici e caterpillar (cinquemila all'anno) Colpo grosso del Consorzio macchine utensili (CoMa.U.) che raggruppa alcune aziende torinesi. Dopo oltre due anni di studi e laboriose trattative, vincendo l'accanita concorrenza di complessi americani e tedeschi, ha stipulato un contratto per cento miliardi di lire con l'Unione Sovietica per fornire macchinari al grande stabilimento in costruzione a Ceboksary, a 700 chilometri da Mosca, che produrrà colossali trattori, escavatrici e caterpillar. L'annuncio è stato dato ieri mattina dal presidente del consorzio, ingegner Vincenzo Buffa, nella sede centrale della Morando, una delle ditte affiliate al gruppo. Alla conferenza stampa erano presenti anche gli ingegneri Nencioni, Piovano, Balocco, Locatelli, Rossi e Ghebano, in rappresentanza delle fabbriche consociate: Colubra Lamsat ed Imp di Beinasco, Fase e Mst di Grugliasco (la Mst è la vecchia divisione macchine utensili della Fiat), e Morando di Borgaretto. «L'accordo — ha detto l'ingegner Buffa — è stato firmato alcune settimane fa, abbiamo preferito lasciare passare le elesioni prima di darne notizia per evitare malintesi ed eventuali ambigue interpretasioni. Il contratto assomma a circa 130 milioni di dollari, è un grosso successo per l'industria torinese ed italiana». L'apporto tecnologico del consorzio si riferisce alla parte più importante e vitale del complesso in via di ultimazione sulle rive del Volga a Ceboksary, capitale della repubblica autonoma dei Ciuvasci. Dallo stabilimento usciranno trattori industriali e tutta la gamma di «macchine movimento terra», già nel primo stadio di sviluppo dell'impianto la produzione raggiungerà dimensioni enormi. Verranno prodotti 5000 veicoli all'anno. Il consorzio si è impegnato a dotare la fabbrica sovietica di un impianto completo per la produzione di 40 angolature al giorno. «Consentirà — hanno spiegato gli esperti — la lavorazione completa di( cingoli, maglioni e suole con il relativo montaggio su linea automatica» ed un impianto per produrre, nell'ordine di 20 unità giornaliere, telai e le altre parti essenziali dei trattori. Per l'approvvigionamento di alcuni materiali il gruppo torinese si è rivolto alla Francia, stipulando un contratto con la Saf del gruppo Air Liquide. Conquistare la fiducia dei russi non è stato facile, s'è dovuto superare la concorrenza dei maggiori complessi mondiali, i tedeschi si sono rivelati gli avversari più agguerriti e tenaci. «Le nostre soluzioni tecnologiche — ha affermato l'ingegner Buffa — elaborate con la consulenza degli uffici di progettazione della U.T.S. di via Bellardi e della Weldesign di via Canelli sono state giudicate le migliori, all'unanimità i tecnici sovietici hanno riconosciuto che per risolvere certi problemi occorreva proprio la fantasia degli italiani. Tra studi, progetti ed esperimenti abbiamo lavorato per due anni, abbiamo speso quasi un miliardo. Il patrimonio di dati acquisito è ricchissimo, valeva bene il sacrificio, altre nazioni si stanno già interessando a noi». Nato nel gennaio di tre anni fa, il consorzio opera nel campo delle forniture di singoli complessi ed impianti completi per produzioni di gPdzltesnD grande, media e piccola serie. Particolare impulso è stato dato inoltre alla programmazione di macchine utensili per l'industria petrolchimica e termonucleare. Il gruppo ha equipaggiato decine di maxi stabilimenti: da Togliattigrad a Varsavia e Bielsko-Biala, nella pianura polacca, a Belo Horizonte in Brasile ai «Grandi motori» di Trieste e Foggia. Le 5 aziende consociate contano 1200 impiegati, 3000 operai, con l'apporto della U.T.S. e della Weldesign dispongono di 1000 progettisti in grado di affrontare le più complesse tematiche. Il fatturato annuo assomma a 110 miliardi, il 60 per cento va sotto la voce esportazione. Dopo questa importante com¬ messa il gruppo si ingrandirà? «No — ha risposto il presidente Buffa — per il momento non intendiamo estenderci, l'importante è consolidarci. Non dimentichiamo che il 90 per cento della produzione di macchine speciali è nostra, siamo già abbastanza grandi così». Claudio Giacchino

Persone citate: Balocco, Biala, Locatelli, Nencioni, Piovano, Rossi, Vincenzo Buffa