Forti polemiche in Francia per gli acquisti di giornali

Forti polemiche in Francia per gli acquisti di giornali Le cessioni da Prouvost ad Hachette Forti polemiche in Francia per gli acquisti di giornali (Nostro servizio particolare) Parigi, 19 giugno. La notizia che Jean Prouvost ha ceduto alla Librairie Hanchette i suoi ultimi periodici (Paris-Match, Parents, Tele 7 Jours) era prevista, ma ha destato egualmente sensazione perché rappresenta la fine di un'epoca della stampa francese. Le Monde l'ha definita « la fine di un impero». Prouvost, oggi novantunenne, era l'ultimò grande « patron » della carta stampata d'anteguerra, con una fortuna solidamente costruita sulla lana e lo zucchero. Aveva impiantato il suo impero giornalistico con Paris-Midi e Paris-Soir (due milioni di copie al giorno), e l'aveva poi arricchito con il settimanale Match, la catena dei periodici femminili (da Marìe-Claire a Cents Idées). Ma è stato un imperatore un po' megalomane, o almeno non più in linea con i tempi da quando nell'orizzonte dell'informazione si è affacciata, affermandosi sempre più saldamente, la televisione. «La sua gestione è stata catastro fica — scrive il Nouvel Observateur —. Prouvost ha fatto le cose in grande, troppo in grande di fronte a spese che si sono dilatate, le tirature sono diminuite. Il solo Paris- Match ha perso 800 mila copie negli ultimi quindici anni ». Il passivo del gruppo, sempre secondo il Nouvel Observateur, assommava a sei miliardi di vecchi franchi (dodici miliardi di lire). E l'anziano « patron » ha cominciato a vendere: un anno fa il Figaro a Robert Hersant, ora la conclusione della lunga trattativa per il gruppo dei settimanali, disputati tra Michelin e Hachette. L'ha spuntata la Librairie, pare per 12 miliardi di franchi. La Hachette già possiede vaste partecipazioni nel mondo dei giornali: il 75 per cento di France-Soir, Elle, France-Dimanche, la metà del Nouvel-Economiste e di MotoJournal, altre quote in pubblicazioni per l'infanzia. Ora può contare per intero anche su « Tele-7 Jours », che con tre milioni di tiratura è il n. 1 della stampa francese, e sulla catena dei settimanali. Ma già si prospetta la cessione di Paris Match a Daniel Filipacchi e le « grandi manovre » nella stampa francese ancora non sembrano concluse: la crisi finanziaria di France-Soir e del Figaro potrebbero causare altri spostamenti nel controllo dei pacchetti azionari dei giornali. L'Humanité scrive che « la stampa francese è dominata essenzialmente da due gruppi, Hersant e Hachette. Il primo è sostenuto dalla Bnp, l'altro da Paribas: è la stampa delle banche ». E in un commento Le Monde rincara: « Al ritmo delle transazioni attuali e di quelle bisbigliate, la Francia non avrà presto nulla da invidiare alla Germania Federale, dove regna Springer che controlla da solo il 40 per cento del mercato dei quotidiani e V80 per cento dei domenicali. Basterebbe che un giorno le banche, queste infaticabili paraninfe, decidessero di unire i destini della libreria Hachette e di Robert Hersant ». p. pat.

Persone citate: Daniel Filipacchi, France-dimanche, Hersant, Jean Prouvost, Michelin, Nouvel, Robert Hersant, Springer

Luoghi citati: Francia, Germania Federale, Parigi