Una nazionale femminile "sinistrata,, per l'ammissione olimpica di basket

Una nazionale femminile "sinistrata,, per l'ammissione olimpica di basket Ultimo rodaggio al torneo internazionale di Sesto San Giovanni Una nazionale femminile "sinistrata,, per l'ammissione olimpica di basket I guai alle ginocchia della capitana Bozzolo, solo ora recuperata, e dell'indisponibile Mabel Bocchi - Il rischio di fallire nelle prossime qualificazioni di Hamilton il traguardo di Montreal dopo i brillanti exploits delle ultime stagioni (Dal nostro inviato speciale) Sesto S. Giovanni, 19 giugno. Una nazionale sinistrata per il nostro basket femminile. In campo c'è Rosetta Bozzolo, la capitana, che ricomincia una carriera dopo un'operazione che le ha rimesso a posto un ginocchio quasi frantumato nell'ottobre scorso durante una partita dei campionati mondiali In Colombia; al bordi, con le stampelle sottobraccio e una corazza di gesso sulla gamba sinistra c'è Mabel Bocchi, la più quotata e conosciuta delle azzurre, vittima di un infortunio al ginocchio quasi simile ma più recente (a maggio). E' come se la nazionale maschile si ritrovasse con un Marzorati in fase di restauro e un Meneghin fuori squadra: Bozzolo e Bocchi sono sempre state negli ultimi anni almeno il cinquanta per cento della formazione, logico che Gianfranco Benvenuti, l'allenatore, un livornese di lingua bollente, abbia speso tutta la sua antologia di imprecazioni contro un destino tanto sadico che proprio nell'anno delle Olimpìadi gli ha regalato di queste sorprese. A Montreal si vedranno per la prima volta nella storia del basket anche le ragazze giocare per le medaglie in parallelo con i giganti. E l'Italia non vorrebbe mancare In questa occasione storica, non solo per una questione d'orgoglio quanto per i diritti sportivi maturati nelle ultime stagioni che hanno visto le azzurre terze negli Europei di Cagliari (1974) e poi quarte ai Mondiali di Cali dello scorso anno. Al momento di raccogliere I frutti più importanti l'albero si è ammalato e adesso bisogna proprio faticare per inseguire l'obiettivo di Montreal: c'è da conquistare la qualificazione sul campo nel torneo pre-olimpico che comincia giovedì prossimo ad Hamilton in Canada ed è una vera corsa ad ostacoli con Cuba, Corea (in doppia edizione, quella del Sud e quella del Nord), Bulgaria, Stati Uniti e Polonia messi in fila sulla nostra strada. La squadra è pronta, ben allenata, ma pure consapevole di certe debolezze strutturali legate soprattutto alla forzata assenza della Bocchi che a Cali era stata giudicata una delle migliori ce¬ stiste del mondo (anche sul plano estetico, com'è logico per una ragazza con quel fisico: un metro e 88 di statura, un « telaio » armonioso ed elegante): senza di lei manca alla squadra un certo potenziale atletico, si apre un 'buco' incolmabile nel ruolo di ala che risulta fondamentale nel basket moderno e viene pure meno un bel numero di centimetri In una nazionale che non è certo ricca di « gigantesse ». CI sarà invece la Bozzolo che proprio in questo torneo dì preparazione a Sesto San Giovanni ha dimostrato di essere ancora la migliore ' regista » per la squadra, magari con qualche dose di brillantezza in meno (per via della gamba infortunata) ma con la so¬ lita classe che dà sicurezza a lei e alle altre. Rosetta Bozzolo ha ventisei anni, è di Treviso e attorno a lei ruota un bel gruppo di venete che costituisce la base di questa nazionale: Bianca Rossi e Tiziana Fasso sono anch'esse trevigiane, Licia Apostoli è o; Trieste, Livia Gorlin di Vicenza, Vanda Sandon di Trichiana, Nella Battistella ha nascita friuliana pur essendo milanese di adozione. Questa impronta veneta per II clan delle azzurre non è certo una novità, anzi è quasi tradizione ricordando i tempi della Pausich, della Persi, della Geroni. Come dire che l'accento veneto è legge in campo, così come a tavola al momento di brindare in questa nazionale è sempre indispensabile un bicchiere di vino bianco. Peccato che negli ultimi tempi ci siano state poche occasioni per far lesta: a Clermont-Ferrand per esempio nei recenti Campionati d'Europa, l'Italia è scivolata al settimo posto. « Adesso però siamo in netto miglioramento — dice l'allenatore Benvenuti — e in particolare abbiamo recuperato la Bozzolo, ritoccando pure la condizione fisica di tutte con un breve periodo di riposo e preparazione atletica a Pieve di Cadore. Fino adesso abbiamo battuto senza problemi Germania e Jugoslavia prima di scontrarci con le insuperabili sovietiche e la squadra si è comportata piuttosto bene. Partiremo lunedì per Hamilton con poche probabi¬ lità per riuscire a conquistare un posto per le Olimpiadi ma con la convinzione di poter affrontare alla pari tutte le avversarie ». Benvenuti — che ha come « vice ' Settimio Pagnini da Savona — è un trainer — come dire? — esplosivo, un tipo dall'urlo facile: se la prende tanto, in palestra, da aver rischiato l'infarto vero nel marzo del '74 quando un campanello d'allarme alle coronarie gli impose un anno circa di riposo. Adesso Benvenuti è alla terza stagione di guida nella nazionale femminile, chiuderà sicuramente il suo ciclo a fine anno e vorrebbe concludere con una partecipazione alle Olimpiadi. Antonio Tavarozzi