Inquirente: battaglia su Rumor e Tonassi di Guido Guidi

Inquirente: battaglia su Rumor e Tonassi Inquirente: battaglia su Rumor e Tonassi (Segue dalla 1* pagina) cherebbe compiere passi avventati senza tenere conto che qualsiasi nostra attività ora avrebbe un sapore elettorale ». Queste le due tesi in contrasto, ma prima di affrontare la discussione, il presidente on. Castelli ha avvertito i commissari che l'ex presidente del Consiglio ed attualmente ministro degli Esteri, Mariano Rumor, aveva inviato una lettera. « E' vero — ha in sostanza precisato Rumor — che il primo marzo 1969 ho avuto un incontro con due dirigenti della Lockheed a Palazzo Chigi. Ma si trattò di un incontro formale in cui non si parlò di tangenti. Mi trovo di fronte ad una aggressione gratuita contro la mia persona. Non vedo però come una udienza puramente formale possa dare luogo ad un castello di ipotesi che supera il limite della tollerabilità». I comunisti non hanno molto da aggiungere a quello che ha detto D'Angelosante. I socialisti sono d'accordo con i comunisti, anche se hanno molte perplessità su Rumor. «Credere a William Codwen — è la tesi di Zuccaia, senatore — significa ritenere che Tanassi abbia incassato la maggior parte delle tangenti con la conseguenza che Rumor e Gui uscirebbero da questa storia come vittime che non hanno preso un dollaro. Può essere una manovra organizzata da Ovidio Lefevbre D'Ovidio che, oltre ad avere avuto sempre rapporti d'amicizia con i democristiani, è rimasto legato a filo doppio con la Lockheed». Su Tanassi, invece, hanno superato ogni perplessità mentre i missini sparano a zero su Rumor, Tanassi ed anche Gui. I democristiani hanno impostato le loro argomentazioni su tre tesi: 1) fermarsi subito, come ha proposto Codacci Pisanelli, perché la commissione prima di decidere conosca il testo originale dei documenti raccolti negli Stati Uniti e gli interrogatori dei dirigenti della Lockheed che ancora non sono stati tradotti. 2) Interrogare Rumor e Tanassi ma in seduta pubblica e magari revocare l'ordine di cattura per Ovidio Lefebvre D'Ovidio (il Messico ha detto che è disposto a concedere l'estradizione), il quale ha sempre sostenuto che.a queste condizioni sarebbe disposto a rientrare in Italia per parlare. Si vada avanti nell'indagine, ma alla luce del sole. 3) per convocare Rumor è necessario avvertire il Parlamento. La seconda e terza tesi nascondono dei marchingegni molto sottili che allontanano nel tempo la prosecuzione delle indagini. Infatti, avvertire il Parlamento significa rispettare taluni tempi procedurali, che porterebbero Rumor nell'aula di via delle Missioni soltanto fra una settimana. Ma con la seconda tesi i tempi diventerebbero ancora più lunghi. I democristiani (nove fra senatori e deputati) hanno soltanto un alleato: Alessandro Reggiani, socialdemocratico. Il deputato di Treviso ha un compito difficile: salvare Tanassi. I democristiani, sembra, sarebbero disponibili a gettare in mare l'ex ministro della Difesa, ma non possono. Hanno bisogno del voto di Reggiani perché — ammesso che Balbo si schieri con gli altri — lo schieramento potrebbe essere ugualmente diviso: dieci da una parte e dieci dall'altra ed in questo caso a tutto vantaggio della tesi, diciamo, difensiva. I missini sono per una soluzione drastica: interrogare Rumor, arrestare Tanassi e Gui, convocare anche Bisaglia. La discussione prosegue per l'intero pomeriggio e la serata. I commissari per decidere vogliono conoscere i documenti tradotti dall'inglese? Benissimo: i documenti importanti sono racchiusi in una trentina di pagine e i traduttori (l'unico dei commissari che parli correntemente l'inglese è Codacci Pisanelli: con un accento oxfordiano) hanno lavorato lottando contro il tempo. Poi si passa alle dichiarazioni di voto: nessuno dei democristiani rinuncia all'intervento. Ogni problema sarebbe stato risolto abbastanza facilmente se Mariano Rumor, invece di scrivere una lettera, si fosse presentato in via della Missione per chiarire la sua posizione. Nel tardo pomeriggio s'era diffusa la voce che l'ex presidente del Consiglio avesse deciso di assumere questa iniziativa: era una voce senza fondamento. All'ultimo momento, un siluro democristiano. A lanciarlo è stato l'onorevole Padula: chiedere subito agli americani l'autorizzazione a utilizzare pubblicamente quei documenti che sono necessari per consentire agli inquirenti di interrogare Rumor con le porte dell'aula aperte. Quel «subito» vuole dire, ad essere ottimisti, un paio di settimane: in sostanza, un rinvio. Un rinvio per la questione Rumor e non per quella Tanassi e Gui. Il problema, però, non è stato affrontato subito: prima di discutere è meglio cenare. Dopo dieci ore di lavoro, la commissione è quasi al punto di partenza: se tutto va bene, la conclusione è prevista a tardissima notte. Guido Guidi

Luoghi citati: Italia, Messico, Stati Uniti, Treviso