Pertini sentito come teste sostiene: "La tv è faziosa"

Pertini sentito come teste sostiene: "La tv è faziosa" Una causa di lavoro contro la Rai-tv Pertini sentito come teste sostiene: "La tv è faziosa" Il presidente della Camera ha deposto ieri a Genova nel processo intentato dal giornalista Capello all'ente radiotelevisivo (Dal nostro inviato speciale) Genova, 15 giugno. L'udienza per la causa di lavoro promossa dal giornalista Claudio Capello, in servizio presso la sede torinese della Rai-Tv, contro l'ente televisivo, si è svolta oggi a Genova, nella hall dell'Hotel Astoria. Il pretore dott. Angelo Converso doveva interrogare l'on. Sandro Pertini, presidente della Camera dei deputati da due legislature, ma l'anziano parlamentare socialista è in questi giorni impegnato per la campagna elettorale nella sua Liguria e il giudice torinese ha senz'altro deciso di tenere udienza a Genova, nell'albergo che temporaneamente ospita l'illustre testimone. Pertini è stato cordialissimo: « Mi dispiace di avervi disturbati — ha detto —, ma in compenso non vi farò un comizio. Me ne fanno fare cinque al giorno i miei compagni di partito ». Ha giurato e poi, con scherzoso rammarico, ha precisato la sua età: « Sì, sono proprio del '96 ». Come è noto, il giornalista Capello, assistito al prof. Bin (la Rai-Tv è patrocinata dall'avv. Grande Stevens) non chiede soltanto che gli venga riconosciuta la qualifica di inviato speciale, ma sostiene di essere stato emarginato, con un trattamento discriminatorio, dettato da ragioni politiche A sostegno della sua tesi Capello ha chiamato in causa decine di colleghi ed ha riferito numerosi episodi. Uno di questi riguardava appunto Pertini e si riferiva ad un servizio di Capello per « Cronache italiane » nel trentennale dell'eccidio di Boves. «Mandai un filmato, con relativo testo, della durata di 8 minuti e 56 secondi. In trasmissione fu ridotto a 3 minuti e 20 secondi, con il taglio della parte più viva e spontanea, quella delle testimonianze. Telegrafai subito a Pertini, con l'appoggio del comitato di redazione, protestando per la rozza censura». Il parlamentare ricorda l'episodio, accaduto circa 3 anni fa, ma è certo di non aver segnalato a chi di dovere le rimostranze del giornalista. «Allora — dice Pertini — non avevo entrature alla RaiTv, pur essendo presidente della Camera. Chi comandava, alla Tv, erano Bernabei e Willy De Luca. In seguito con il primo ho avuto modo di stabilire buoni rapporti; il secondo, invece, mi si è sempre mostrato ostile, fino alla scortesia. I miei amici, ad esempio, mi hanno spesso fatto notare che le periodiche "panoramiche", girate dalla Tv alla Camera, finivano sempre per escludere, anzi per "decapitare", il presidente Pertini. In compenso le telecamere indugiavano sul presidente del Senato, Fanfani ». Il parlamentare attribuisce quei dispetti a Willy De Luca e ne sorride. Ma aggiunge: « La televisione è come la maga Circe, trasforma gli uomini. Ho visto colleghi comportarsi come ballerine di fronte alla macchina da presa. Pertini, ad ogni modo, non perdona alla Rai-Tv il trattamento usatogli nella nota inchiesta di Sergio Zavoli sulla nascita del fascismo. « Furono ascoltati a lungo, e ripetutamente, alcuni superstiti dell'antifascismo, da Nennì a Bordiga, da Antonìcelli a Gronchi. Io comparvi una volta sola, brevemente, e i telespettatori ebbero la sensazione che il mio intervento fosse monco. In realtà era stato troncato e, ancora una volta, da Willy De Luca. Ricordo che mentre Zavoli mi stava intervistando. De Luca uscì dalla cabina di regìa e gli parlò sottovoce. Subito dopo, Zavoli mi disse che la ripresa era finita». L'anziano uomo politico si rammarica, soprattutto, che in quella trasmissione, proprio sui fatti di Savona e di Genova che lo videro protagonista negli Anni Venti, sia stato interpellato un personaggio che « in quel periodo, ment-e io prendevo le legnate, ero processato e incarcerato, se ne stava ad Oxford ». L'allusione a Paolo Rossi non sfugge a nessuno. Ma Pertini non ha alcuna animosità né per Zavoli né per Rossi. Egli è convinto che quella « rappresaglia » fu voluta, contro di lui, da Willy De Luca. Il processo Capello riprenderà a Torino il 19 ottobre Gino Apostolo

Luoghi citati: Boves, Genova, Liguria, Oxford, Savona, Torino